120 mila firme. ” da non svendere”!


120 mila firme. Da non “svendere”!

di Francesco Casula

Ma forse saranno molte di più. A significare la consapevolezza e volontà di migliaia di sarde e sardi, che liberi da incrostazioni ideologiche e di appartenenza partitica, hanno firmato la Proposta di legge “Pratobello 2024”. Si sono mobilitati, in tutta l’Isola. Ubiquitariamente. Con manifestazioni sit-in assemblee popolari dibattiti discussioni e confronti. Un raro esempio di protagonismo sociale, di democrazia diretta, di partecipazione popolare. Dal basso. Senza mandarini politici o sindacali.
Per difendere la loro Terra: dagli assalti de su furone che benit dae su mare. Per resistere alle ruberie agli sfregi e agli stupri che vorrebbero inferire al nostro territorio, al nostro paesaggio, alla nostra identità, interi eserciti di speculatori o meglio di veri e propri colonizzatori faccendieri affaristi e predatori incalliti invasivi invadenti e sbrigativi, che sono entrati (e i più), vogliono entrare in casa nostra. Senza permesso. Al di fuori e contro la nostra volontà.
Sono predatori venuti da tutto il Pianeta, d’oltreoceano e d’oltralpe, che hanno deciso di mettere a ferro e fuoco, ogni angolo di questa terra promessa, votata al ruolo di genio naturale, trasformata per scelte scalmanate e devastanti in terra di ulteriori servitù: con migliaia di pale eoliche e distese infinite di pannelli cinesi.
Piani di assalto studiato nelle casseforti delle banche d’affari mondiali, congegnato nelle diplomazie europee ma messi a punto “accolti” e “legalizzati” nei Palazzi romani e nel Governo Draghi e oggi, ribaditi dal governo dell’urlatrice amica di Vox. E, ahimè, purtroppo con il beneplacito o comunque, la connivenza e collusione dei “basisti” e vassalli locali.
Vengono in Sardegna per sfruttare e depredare le nostre risorse, deprivandocene: vento e sole, terra e mare. Suolo e sottosuolo. Per devastare manomettere e squassare il nostro territorio: imbruttendo il nostro paesaggio. Violentando l’ambiente. Sradicando gli alberi. Interrando la nostra storia e la nostra cultura e identità etno-antropologica, e linguistica.
Senza alcun ritorno neppure in termini economici e finanziari per la Sardegna e i Sardi. Per produrre energia “verde”, pulita e bella e pronta all’Italia, ma soprattutto al Nord. E consegnare i colossali profitti dei mostri delle Pale e dei campi eolici a imprese e fondi finanziari di mezzo mondo.
Le 120.000 firme sono per loro un avvertimento: non prevalebunt! Non pasarán!
Se le sapremo ben usare e “spendere”. Senza svenderle. Magari in nome dell’unità o della “ragionevolezza”!
Il 2 ottobre, giornata della Consegna delle firme, dovrà essere una ulteriore prova di forza e di unità popolare: per questo Cagliari dovrà assistere quel giorno alla partecipazione di migliaia e migliaia di Sarde e Sardi decisi a manifestare il proprio dissenso e l’opposizione netta a su disacatu e sa titulia de sos colonialistas novos e betzos. In segus non si torrat!

120 mila firme. ” da non svendere”!ultima modifica: 2024-09-27T08:53:17+02:00da fcasula45

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