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(racconto di tipo bianco e nero)
FAVOLE DI EGIDIO..
DARIO L'INDOVINO
INTRODUZIONE: un ragazzo scappa di casa, ma riesce ugualmente ad avere fortuna, anche perchè uno strano signore lo vuole aiutare, ma chi sarà quel signore che gli fa dei strani regali e l'incoraggia a diventare un mago?
INIZIO
Favola: Dario l’indovino
Per rilassarvi e farvi sognare sogni rilassanti, vi porterò nel mondo delle favole...
Vi voglio raccontare la storia di un ragazzo vissuto nel 1950 in un paese vicino Milano, il suo nome era Dario.
Egli era un ragazzo che soffriva a causa di un rapporto non sincero con i genitori, in quanto non credeva più a quel che dicevano i suoi genitori, non era una sua impressione, egli lo aveva anche dimostrato che i genitori gli mentivano sempre in qualche cosa..avevano dei segreti per lui..lui non doveva sapere…. ma perché? Si chiedeva il ragazzo..
Il ragazzo di nome Dario rattristato da questo rapporto famigliare, viveva con la madre e con il padre ma in realtà noi sappiamo che il compagno di sua madre era solo un patrigno, un finto padre..infatti non andavano d’accordo, molte volte quello che diceva essere suo padre lo picchiava con delle severe sberle sulla testa e Dario aveva dei sospetti che il padre non lo volesse bene davvero, ma quale padre si comporterebbe così con suo figlio, anche secondo me il nuovo padre era troppo severo e pignolo con il figlio, non perdonava a Dario mai niente, e il nostro Dario era stufo di un padre così.
Fu così che Dario confidò queste cose a sua madre la quale gli disse un giorno “ragazzo il tuo vero padre é morto in un incidente di auto mentre era in viaggio e tu eri troppo piccolo per capire”..ma Dario non credeva a questo, sentiva che il suo vero padre era ancora vivo..e non aveva perso la speranza di incontralo un giorno.
Passarono gli anni e il nostro Dario aveva compiuto già vent’anni..dopo un ennesima lite con il patrigno…un giorno Dario decise di scappare di casa, di fuggire in un’altra città..salutò sua madre con un bacio, e di nascosto al cattivo patrigno fuggì di casa mentre era notte …al suo patrigno importò nulla di averlo perduto.
Dario arrivò nella città di Milano e non conoscendo nessuno, in preda allo sgomento, non sapeva infatti dove andare a dormire ed aveva pochi soldi con se, trovandosi in una piazza di quella città e sentendosi solo, si recò in una chiesa che si trovava in quel luogo entrò e si mise a pregare sperando che qualche Santo caritatevole lo aiutasse…era triste e solo.
Dopo aver pregato e rafforzato con la preghiera la speranza di trovare una soluzione, Dario uscì dalla chiesa e trovandosi nella piazza, si avviò solitario per le strade del centro di Milano in cerca di fortuna.
Ad un tratto Dario sentì, con suo stupore, sentì una voce amica nell’aria che gli dava dei consigli, si girò ma non c’era nessuno, c’era solo lui nella strada, eppure sentiva una voce, la voce nell’aria continuava a parlargli e gli diceva:
“figliolo vai sempre diritto e gira a sinistra troverai in quel luogo qualcuno che ti aiuterà”
Dario entrò nella strada consigliata dalla voce e vide nel mezzo di quella strada, un uomo tutto vestito di nero con la barba e i capelli scompigliati.
Il ragazzo si avvicinò a quell’uomo che pareva anziano ed era vestito come un venditore di robe vecchie, l’uomo anziano gli disse:
“ragazzo! ho io quel che serve per risolvere i tuoi problemi….ecco ragazzo per te una lampada da tavolo ad elettricità..con il suo aiuto diventerai ricco ed un giorno mi ringrazierai..ecco anche l’indirizzo di un albergatore che cerca un aiutante tutto fare per il suo albergo ..lui ti assumerà e ti darà anche da dormire.”
Il ragazzo accettò il dono e ringraziò, lesse l’indirizzo dell’albergo..osservò la vecchia lampada a corrente elettrica e si chiese “ma a cosa mi servirà questo vecchio oggetto, non ha nemmeno il cavo e la presa elettrica?”
Il nostro ragazzo giunse all’indirizzo dell’albergo…si offrì come aiutante di servizio al padrone ed ottenne in cambio uno stipendio e una piccola stanza tutta per lui…”era quello che ci voleva... che fortuna!” pensò Dario.
Il ragazzo entrò nella stanza data a lui, ripose la valigia sul letto e osservò la lampada con tanta curiosità.
Quella lampada era senza il cavo elettrico, non era a batteria, come avrebbe fatto a funzionare, doveva per forza avere poteri soprannaturali…forse obbediva alla voce parlata…e il ragazzo ci pensò e affermò vicino alla lampada: “ora sono ricco e pieno di soldi… ora ho una casa mia ed un lavoro dignitoso!”
la lampada all’improvviso si accese e lampeggiò magicamente ..il ragazzo capì che ogni volta qualcuno che era in presenza della lampada diceva delle bugie..la lampada lampeggiava..e questo senza che la corrente fosse collegata..e così Dario affermò..”ma è vero, questa è una lampada magica!”..e la lampada restò spenta..era vero era una lampada magica, era infatti quello il dono di un mago e quell’oggetto si chiamava: “ la lampada della bugia e della verità”.
Dario si chiese come mai quel vecchio signore gli aveva regalato quello oggetto magico..ma non trovando risposta decise di farsi consigliare ugualmente dal suo destino..sarà quel che sarà…vedrò domani come guadagnare dei denari con questo oggetto.
Dovete sapere che il padrone della albergo dove alloggiava il ragazzo era sposato ad una donna che lo tradiva.. e spesso il marito chiedeva ad una cartomante sua inquilina, se era vero oppure no, che la moglie aveva una relazione sentimentale anche con un altro..ma tutte le volte la cartomante non dava sicurezza sulla previsione..dava sempre risposte vaghe.
E così Dario, quando seppe di questi dubbi, si offrì di risolvere lui il mistero…lui con l’aiuto della lampada aveva intuito che poteva essere più preciso.
Mentre tutti erano in salotto, dopo aver cenato nella sala da pranzo, in quanto erano tutti ospiti e pensionati dell’albergo…il nostro Dario con furbizia si offrì di fare un gioco di società con loro, e gli ospiti dell’albergo accettarono..”seguitemi tutti nella mia stanza!” disse il ragazzo.
Entrati nella stanza, Dario chiese all’improvviso alla moglie del albergatore, come se si stesse scherzando per un gioco di società…”lei cara signora tradisce suo marito?..e la donna furba rispose di no! “Certamente no!.”
Fu così che nella stanza la lampada magica si accese e lampeggiò..e tutti vedendo che non era collegata alla corrente si stupirono. Dario spiegò che la donna aveva detto una bugia a tutti, aveva mentito..spiegò che la “lampada della verità e della bugia” aveva smascherato il suo inganno e lo stava dimostrando lampeggiando, visibilmente spaventata dal soprannaturale manifestato dalla lampada con il quale Dario aveva svelato il suo mentire, la donna temendo il castigo di una divinità, decise di confidarsi con il marito e rivelò il suo adulterio sperando in un suo perdono.
Molto si pentì quella donna, quando si ritrovò sola con il marito, pensando che adesso era certa che esisteva nel creato una aldilà magica che dimostrava l’esistenza del Signore, quel miracolo la aveva convertita, avendolo compreso la donna si pentì davanti al marito piangendo..ed il marito poiché era ancora innamorato di lei, la abbracciò in segno di perdono e la donna commossa da questo gesto promise di non tradirlo più.
Se per il marito la promessa di matrimonio era ancora valida, poiché la donna aveva ritrovato il timore del Signore, la donna decise che sarebbe restata fedele al marito da ora in poi, vedendo che il marito le voleva ancora bene, decise di amarlo nuovamente ma questa volta con più serietà ed onestà.
Il giorno dopo l’albergatore e la cartomante dissero al giovane:
“tu Dario possiedi dei poteri paranormali..potresti fare dei soldi e poi con il mio aiuto di cartomante potresti farti dei clienti e ottenere un discreto guadagno con le tue magie..occorre una camera più grande, un vestito appropriato, due stanze arredate per favorire una buona suggestione, e potresti fare il lavoro di indovino..”si guadagna bene sai..esiste tanta gente bisognosa di sapere e per questo generosa..devi solo fare una previsione e intuire con la lampada magica se è una previsione sincera”.
Il nostro Dario ci pensò..forse questo era il suo destino..fare il mago e l’indovino… era questo un lavoro divertente e si poteva conoscere tante persone e così accettò la proposta dei suoi amici.
Giorni dopo acquistò con i soldi del suo primo stipendio di aiutante di albergo, dei vestiti da mago e li indossò e pensò di se di avere una valida suggestione vestito così, e subito mise un annuncio su un giornale di Milano.
“Dario l’indovino nonostante l’anatema risolve qualunque problema, non perdete l’occasione.... di chiedere a lui la previsione! .”
Dovete sapere che Dario diventò col tempo un indovino famoso in tutta la città e con l’aiuto della lampada magica e della cartomante sua amica e collega, insieme a lei riuscì a svelare molti segreti a chi si rivolgeva a lui..chiedendo semplicemente un regalo in denaro, in cambio delle informazioni date e fu così che in breve tempo Dario accumulò molti soldi.
Dario con la sua lampada svelò molte verità e anche molte bugie della società falso-perbenista di quella città…la Milano ricca ma libertina lo elogiava è vero, ma anche lo temeva, tradimenti, truffe, ricatti, omicidi insoluti, Dario diventò molto famoso con la sua abilità infallibile di indovino, che unita alle amicizie della cartomante sua cara amica, avevano fatto di lui il più famoso indovino di quei anni..Dario non sbagliava mai..doveva semplicemente fare un pronostico e contemporaneamente egli poteva svelare se il pronostico era veritiero oppure era falso..diventò in questo modo molto ricco…ma si sa: chi svela qualche mistero si fa dei nemici poiché finisce col danneggiare qualcuno.
Fu così che un truffatore, vittima del suo indovinare, in quanto smascherato e accusato dal nostro Dario diventò suo nemico acerrimo e volle danneggiarlo altrettanto..il nemico di Dario capì quale era la causa della forza dell'indovino e volle quindi rubargli la famosa lampada magica.
Così il suo nemico di nome Antonio il ladro, organizzò un furbo piano, fingendosi un cliente dell’indovino si introdusse nell’albergo e poi nella camera di Dario, mentre il mago era assente e lo derubò dell’oggetto magico..e disse mentre lo derubava “ora caro indovino sei rovinato!” E gli rubò la lampada magica portandola via.
Il nostro Dario tornò nella sua camera verso sera e non trovò più la lampada, per lui quello era un oggetto importante, da quel giorno Dario non riusciva più a prevedere e svelare più nulla e la cartomante sua amica non era brava quanto lui…in quanto non aveva veri poteri… erano entrambi ormai condannati alla derisione e quindi al fallimento economico..
Deluso e amareggiato e rimproverato dai clienti..che volevano indietro il loro denaro…il ragazzo decise di smettere per un po’ di esercitare l’arte dello indovino e di risolvere la sua vita in altro modo.
Con il tempo i suoi denari cominciavano a finire e questo al nostro Dario causò un po’ di frustrazione..ma si ricordò della "chiesa del miracolo" e andò laggiù a pregare ancora pieno di speranza…per ottenere da quel luogo un po’ di fortuna.
Il ragazzo pregando commosse i Santi e quando Dario uscì dalla chiesa si sentiva già meglio..e così uscendo dalla chiesa, mentre camminava per la città, Dario udì una voce nell’aria che lo consigliava..il ragazzo si girò, ma non c’era nessuno vicino a lui..la voce continuò a parlare e gli diceva: “ragazzo! vai sempre diritto e gira a destra..in quel luogo troverai chi ti aiuta!”.
Dario accettò il consiglio e seguì la indicazione consigliata dalla voce, ed entrò nella strada indicata e nel mezzo della via chi vide? Si! c’era il solito robi-vecchi che lo invitava con un sorriso a scegliere da lui altri oggetti utili alla sua vita, essi erano contenuti nel carrello che portava con se.
Dario capì che erano tutti oggetti magici e cominciò a cercare tra le scartoffie contenute nel carrello..rimescolò e finalmente trovò e scelse più oggetti.
Questa volta Dario fu attratto da due cose: una vecchia bussola e un vecchio cappello nero a cilindro..li tolse dal carrello e disse: “io ho capito caro vecchio che tu sei un mago e che mi vuoi aiutare.
Ma tu come fai ad avere queste cose magiche?” chiese il ragazzo all’uomo anziano.
“Questo non importa, sappi solo che la gente butta via molte cose..io le raccolgo e le porto in un paese lontano nel mondo delle favole, un luogo che solo io conosco, dopo che sono restato in quel paese per qualche giorno, in quel luogo tutto diventa magico..e così diventano magiche tutte le cose che ho portato con me...ma non diventano magiche per me, per me questa magia non vale, e non so perchè...in seguito me ne torno qui a Milano..portando con me gli oggetti magici con cui posso aiutare chi prega i Santi...e guadagno qualcosa facendo un baratto” Rispose il robi-vecchi.
“Ma tu buon vecchio non chiedi niente in cambio del tuo aiuto?” chiese il ragazzo…..” non ti chiedo niente adesso, caro ragazzo, mi pagherai un giorno quando sarai diventato ricco!..” e così il ragazzo se ne andò da lui tutto contento di poter scoprire i nuovi poteri che avevano quelle cose trovate nel carrello di quel mago.
Il ragazzo tornò nel suo albergo e osservò i nuovi oggetti che aveva, e capì che la bussola era magica ed aveva il potere di trovare le cose che il cervello pensava ed immaginava, così era scritto sul contenitore che la custodiva e così Dario capì che quella era la “bussola delle cose perdute” sarebbe servita a fargli trovare la sua famosa lampada magica…ed anche il cappello nero a cilindro aveva dei poteri magici...che tra poco vi descriverò..
Decise di mettersi subito alla ricerca della lampada importante per il suo lavoro e tenendo in mano la bussola e facendosi guidare da essa..pensando sempre e immaginando continuamente la sua lampada magica che era stata smarrita, Dario camminò per le strade ed i vicoli della città per tutto il pomeriggio, il nostro eroe raggiunse finalmente una casa e capì dove il ladro suo nemico nascondeva la lampada..” Ah! è qui che si nasconde il ladro …quel ladro mi ha rubato la lampada con cui lavoro e merita una punizione!”
E così il ragazzo osservò il secondo oggetto magico..ed infatti sulla visiera del cappello nero c’era scritto “se in testa ce l’ho, visto non sarò!” e capì intuendo quale era la magia… era sufficiente indossare il cappello nero sulla testa, per scoprire la nuova magia e si accorse all’improvviso di essere diventato invisibile agli occhi della gente che passava per la strada..nessuno lo vedeva più.
Infatti quello era il “cappello della invisibilità”..se la persona che lo indossava era nel giusto e degno di aiuto, diventava invisibile agli occhi di chi incontrava.
Fu così che ora Dario era in grado di riprendersi la lampada rubata.
Il ragazzo entrò nella casa del ladro… la porta non era chiusa a chiave e mentre Dario era reso invisibile dal capello magico, notò che il ladro era in un lato della stanza e dormiva russando, il nostro Dario per sicurezza e con forza unita a decisione prese un bastone e diede una sonora botta sulla testa a quel ladro, assicurandosi così di renderlo innocuo per un pò di tempo, poi guardando intorno in quella stanza, il Dario trovò finalmente la sua lampada magica, la prese e se la portò via scappando per le scale…tutto questo mentre il suo corpo era invisibile.
Mentre usciva, Dario si tolse il cappello e disse ad un poliziotto che stava di servizio nella strada li vicino, che in quella casa al secondo piano, abitava un vero ladro e la casa del ladro era piena di merce rubata..e poi Dario se ne andò.
Poco dopo in quel luogo arrivò la polizia e di conseguenza arrestò Antonio il ladro, che confuso si chiedeva come avesse fatto la polizia a trovare il suo nascondiglio…il ladro dovette confessare e fu quindi incarcerato.
“Evviva! i miei problemi sono ora risolti..ora posso ancora lavorare e guadagnare molti denari!” disse Dario.
E così il ragazzo poté continuare a lavorare come indovino e guadagnare ancora con quel lavoro.
Passarono gli anni e il ragazzo che adesso era chiamato “Dario l’indovino il magnifico” era tornato molto famoso nella città di Milano…era tornato più famoso di prima.
La notizia della sua abilità si diffuse per tutta la città e la regione.
Finché un famoso industriale della Lombardia tale Federico Morelli, sentì molto parlare di Dario e durante gli incontri con i suoi amici, ebbe il desiderio di incontrarlo, tutti dicevano che Dario l’indovino era molto bravo a svelare misteri ed a consigliare previsioni per il futuro, infatti l’industriale aveva un problema segreto..Morelli capì quindi che aveva bisogno dell’aiuto di un mago e così mandò a chiamare Dario l’indovino per invitarlo nella sua villa, occorreva che l'indovino risolvesse un suo problema.
Quale era il problema di quel ricco imprenditore?
Dovete sapere che a quel ricco signore da mesi gli sparivano dalla sua cassaforte, situata in una stanza segreta del suo palazzo, della quale solo lui sapeva la combinazione, sparivano da essa qualcuno dei pregiati gioielli e monete di oro e non riusciva ancora a capire come e chi lo derubasse.
Subito Dario incuriosito del mistero si mise a investigare.
Con la bussola del ritrovamento delle cose perdute, il ragazzo capì dove erano nascosti i gioielli rubati…e poi chiese aiuto alla lampada della verità e della bugia. Con essa il ragazzo, facendo delle ipotesi di tentativo, capì lo intrigo e capì chi era il vero colpevole che affliggeva l’amico industriale.
Scoprì che la colpevole era infatti la moglie dell’imprenditore, ella tradiva il marito e per questo regalava ogni tanto, di nascosto al marito, regalava al suo giovane amante avido un gioiello di famiglia di proprietà del marito, era questo considerato un pegno di amore…la moglie e il suo amante erano quindi dei veri ladri..
Con il cappello magico che lo rendeva invisibile, Dario capì chi era l'amante ladro e seguì l’amante della moglie dell’industriale mentre egli tornava a casa sua, potè quindi rivelare alle guardie dove il ladro si nascondeva e teneva il resto dei gioielli scomparsi..
La moglie dell’imprenditore messa di fronte all’evidenza, confessò le sue colpe, dopo un regolare processo giudiziario fu diseredata e allontanata dal palazzo.
L’industriale Morelli riebbe il suo denaro e potè divorziare dalla negligente moglie che non lo amava..
In premio il nostro Dario, per l’aiuto dato, ottenne il permesso di potersi fidanzare con la figlia del ricco borghese.che si chiamava Elena,,,.
la figlia di Morelli aveva preferito restare insieme a suo padre, dando ragione a lui nella controversia con la disonesta madre, e poi suo padre Federico considerava Dario un signore in quanto lo riteneva un giovanotto speciale. anche se Dario non era ne nobile ne ricco..ma per il motivo che Dario aveva dimostrato di avere dei poteri magici, l’imprenditore lo voleva ugualmente come fidanzato della giovane figlia...e permise alla figlia di innamorarsi dell'indovino..
E quando Federico Morelli, ora suo parente, chiese a Dario delle previsioni su alcuni investimenti in borsa, il giovanotto consultò la sua lampada magica ed ottenne da essa delle informazioni sicure, ne ricavò dei buoni consigli e delle informazioni valide sul futuro economico di tutto il mondo..
Dario fu così in grado di riferire a suo suocero, il giusto consigliare, che fu usato per migliorare il patrimonio commerciale di Morelli facendo buoni investimenti bancari..
Il ricco signore ascoltò i suggerimenti di Dario e investì di conseguenza, diversificando i suoi risparmi come gli aveva consigliato il genero, sapeva di rischiare ma qualcosa in quel indovino gli dava fiducia.
Dovete sapere che Morelli fece benissimo a fidarsi, poiché il mese dopo il suo patrimonio in denari e titoli, praticamente raddoppiò del suo valore.
Dario diventò in questo modo una persona rispettata, finché un giorno fu ritenuto così bravo e fortunato che ebbe il permesso di sposare la figlia di quel ricco imprenditore. .
Dario ricevette i complimenti da tutta la famiglia soprattutto da sua moglie Elena, la quale era sempre più innamorata di lui…in quanto Dario aveva una bella presenza e suo padre ne parlava tanto bene sia a lei che ai suoi amici.
Dopo un anno finalmente che Dario aveva sposato la figlia dell’imprenditore, egli ricevette anche un incarico lavorativo dal suocero e fu nominato “consigliere amministrativo” della ricca famiglia Morelli.
Il nostro Dario di conseguenza diventò degno legittimo erede di parte del patrimonio di quel ricco imprenditore lombardo.
Dario era finalmente felice e volle ringraziare i Santi protettori che avevano accolto le sue implorazioni e lo avevano salvato più volte dalla certa povertà.
Una domenica Dario, stranamente si ricordò di dove tutto era cominciato e si recò in quella piazza dove era situata la chiesa che lui chiamava “la chiesa del miracolo”.
Entrò in quella chiesa e si inginocchiò all’altare e con molte preghiere e pensieri di gratitudine, ringraziò lo spirito della chiesa dell’aiuto ricevuto..e poi uscì nella piazza..fuori era una bella giornata di sole, era primavera e lui si sentiva un ragazzo fortunato.
All’improvviso Dario udì una voce che gli indicava una strada da seguire si voltò e si guardò in torno, ma non vide nessuno era solo..la misteriosa voce gli suggeriva di continuare a camminare diritto e di svoltare poi a sinistra.
Il ragazzo fiducioso obbedì al consiglio e all’interno della strada indicata chi incontrò?
vide l’anziano venditore di robe vecchie che lo aspettava.
La voce misteriosa nell’aria gli disse:” vedi quella persona… quello è il tuo vero padre… vai ed abbraccialo!”.
Dario si avvicinò a quel vecchio..e gli chiese:
"Chi sei tu…sei tu il mio vero padre?"
Il vecchio annuì con la testa e disse..”Si sono io..il tuo vero padre.
Mi sembra che con il mio aiuto segreto, ho io rimediato all’averti abbandonato da piccolo..ma devi sapere che tua madre mi tradiva ed io sono fuggito di casa deluso da lei..ho girato il mondo come un avventuriero, ed ho imparato molte cose, ma ora ho nostalgia di nuovo di una famiglia, poiché mi sento solo..e non sò dove andare a trascorrere la mia vecchiaia in tranquillità.."
Il giovane Dario si commosse e invitò quel venditore di robi vecchie, che era il suo vero padre a seguirlo nella villa dove ora abitava con sua moglie.
Dario raccontò tutto a suo suocero, che accettò di conoscere il vero padre di suo genero, e dopo averlo incontrato e parlato con lui cordialmente e bevuto un the con i biscotti portati dalla cameriera, dovete sapere che la giovane moglie di Dario ed il suo gentile suocero, convinsero il padre di Dario a restare in quella villa e decisero, dopo che seppero che quell’anziano soffriva di solitudine, che quel vecchio poteva restare ad abitare con loro..avrebbe eseguito per la famiglia Morelli il lavoro di giardiniere, avrebbe accudito il bel giardino della villa..così avrebbe avuto qualcosa da fare, sarebbe vissuto vicino a suo figlio e conosciuto i futuri nipotini.
Infatti la moglie di Dario, di nome Elena, era gravida e dovete sapere che dopo qualche mese partorì due bei gemelli.
Fu così che tutto andava per il meglio per il Dario..il destino aveva voluto che dopo un periodo di sofferenza anche Dario ed il suo vero padre si ritrovassero e fossero felici..
Dario continuò a dare consigli economici a suo suocero, che diventò ricco sempre di più.
Quando il suocero un giorno morì a causa di una grave malattia, Dario ereditò gran parte del suo patrimonio..egli diventò una delle persone più ricche di Italia.. in quella famiglia tutti poterono continuare a vivere felici e contenti.
Morale:
nelle difficoltà che forse state vivendo non perdete mai la speranza..qualunque speranza farà al caso vostro e vedrete che la fortuna tornerà a sorridervi se vivrete nell’ottimismo..
fine
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autore: Egidio Zippone
(Milano, Ottobre 2010)
Giudizio: originale. interessante
voto (da 5 a 10): 9