favole di Egidio Zippone per tutti

Favola: la gerla magica (per ragazzi)


.     (racconto di tipo bianco) tempo teorico dedicato per la lettura circa 20 minuti - FAVOLA DI EGIDIO LA GERLA MAGICA.. - INTRODUZIONE:  L'avidità di un re sarà rimproverata dalla saggezza di un Santo.. - Favola: LA GERLA MAGICA.. Inizio C'era una volta un re di nome Ovidio, questo re era avido e tirchio e tutti i cortigiani ormai sapevano che mai re Ovidio avrebbe avuto l'intenzione di aiutare con le sue leggi le famiglie povere e gli ammalati che abitavano il suo regno..il re infatti preferiva incoraggiare la loro emigrazione dal regno rendendo la vita difficile a chi non favoriva la buona immagine del suo popolo.. Un giorno il re Ovidio era a caccia nel bosco, mentre passeggiava stando a cavallo, un lampo a cielo sereno causò l'imbizzarrire del suo cavallo, ed il re cadde da cavallo finendo sul terreno.. Sopraggiunse in quel momento in quel luogo, un uomo Santo vestito di un saio grigio, con i capelli bianchi ed una barba bianca, era chiamato il Santo della Provvidenza si trovava in quel luogo per cogliere delle erbe medicinali ed anche delle more e dei lamponi, utili alle sue tisane ed unguenti che il bravo Santo metteva in una gerla di vimini che portava sempre con se, il Santo aiutò il re a rialzarsi dal terreno ..e poi disse a lui dopo aver riconosciuto il re: " re Ovidio devi sapere che io ti ho aiutato, ma tu in quanto sei egoista non meritavi il mio aiuto!" il re rispose stupito: "come mai Sant'uomo mi dici così e mi rimproveri?" "devi sapere oh! re che nel tuo regno abitano tante famiglie povere..e tu non le vuoi aiutare in nessun modo ...dimmi come mai?" il re rispose vergognandosi un pò: "si! é vero.. nel mio regno molta gente é povera..ma devi sapere Sant'uomo..che io seppur sono un re.. non ho abbastanza denaro per aiutarli tutti..e poichè non è giusto aiutare solo qualcuno e gli altri no, poiché sarebbe comportarsi in modo iniquo farlo, e così non avendo disponibilità di aiuto sufficiente per tutti ho deciso di non aiutare nessuno!" allora il Santo della Provvidenza decise di trovare una soluzione e cominciò a comportarsi  facendo dei segni con le mani, per causare un miracolo, e pose sul terreno  li vicino la sua gerla.. essa era vuota all'interno ed al disopra era chiusa da un coperchio di fronde di vimini.. fu così che il Santo disse: "re Ovidio con le tue mani nude riempi di terra e di torba questa gerla magica..su forza riempila di terra..fidati di me!" il re forse già intuendo il miracolo che stava per capitare..sollevò il coperchio e riempì pian piano di terra la gerla di vimini.. .. dopo qualche minuto la gerla era diventata piena di terra.. fu allora che il Santo ripose il coperchio sulla gerla piena di terra e disse rivolto al re: " adesso oh! re Ovidio.. ripeti queste parole insieme a me: "vi prego Divinità del Cielo, che siete  sempre generose con gli esseri umani...trasformate la terra che riempie questa gerla in monete di oro.. ed io re Ovidio vi prometto che userò la ricchezza così ottenuta ..tutta per spenderla per aiutare le famiglie povere del mio regno..vi imploro premiate la mia buona intenzione!" il re Ovidio dovette ripetere insieme al Santo le parole della implorazione necessaria al miracolo ...e cosa accadde? il re risollevo il coperchio della gerla che stava in terra e vide che l'interno della gerla era cambiato ...il miracolo aveva trasformato il contenuto della gerla.. adesso il contenitore era diventato pieno di monete di oro.. il Santo della Provvidenza allora disse: "adesso re Ovidio hai la disponibilità che hai richiesto per fare della carità... disponibilità che dicevi di non avere..quindi decidi per bene..ora sei in grado di finanziare una legge che obbliga i ministri del regno ad aiutare le famiglie povere!" Detto questo, il Sant'uomo si voltò e si allontanò dal re e scomparve camminando nel buio di un sentiero del bosco. il re Ovidio compiaciuto del miracolo vissuto, mise sul suo cavallo la gerla magica e tornò al suo palazzo che si trovava oltre il bosco.. Ma durante la notte accadde qualcosa, il re Ovidio durante la notte, ritornò avido come comandava  la sua vera natura, e pensò: "non mi sembra giusto che questa ricchezza contenuta nella gerla magica, finisca a persone che non la sanno apprezzare al meglio, forse quelle persone povere che vivono attualmente nella povertà e nella malattia, forse stanno facendo una penitenza in questa vita, penitenza decisa da qualche Divinità, forse i poveri che mi chiedono di aiutare sono in realtà degli scansafatiche  e peccatori, e chi sono io... per ostacolare la giustizia divina che li sta punendo per le loro colpe?" Fu così che Il mattino seguente il re Ovidio.. prese la gerla  magica.. contemplò le monete di oro in essa contenute..ripose su il coperchio, e si recò in paese e  portò la gerla magica davanti ad un ricco commerciante in edilizia, che voleva da tempo mettere in vendita un bel palazzo degno di una famiglia ricca, un palazzo tutto fatto di marmo e decorazioni preziose..il re Ovidio era deciso a comperare quel palazzo in vendita per farne un uso personale.. Ma cosa accadde al momento di pagare il commerciante? come era stato promesso da re Ovidio al momento della contrattazione..fu deciso di aprire il coperchio della gerla, data dal re al commerciante, ed il commerciante sollevò il coperchio di fronde di vimini che copriva la gerla, ed fu così che  il commerciante con stupore vide che la gerla era piena di nuda terra e di torba di bosco e disse rivolto tutto preoccupato al re: "oh! re Ovidio ...ma voi mi volete imbrogliare!" e tutti i presenti si misero a ridere alle spalle del re...poiché il re aveva fatto una brutta figura..allora il re Ovidio, preso da stupore e da permalosità, in quanto voleva insistentemente quel palazzo, ordinò ai suoi soldati di requisire il palazzo in nome del volere del re.. Ma cosa accadde? le divinità del cielo smisero di aiutare il re e fu così che stranamente i comandanti dei soldati, forse perché avevano capito che il re aveva fatto una  brutta figura e temendo che il re Ovidio fosse impazzito del tutto, si rifiutarono di obbedire agli ordini ricevuti, ed i ministri del governo di conseguenza non avendo il re Ovidio più il sostegno dell'esercito chiesero al re di abdicare.. Re Ovidio temendo per la sua incolumità, abdicò in favore di un parente, e dovette poi fuggire in esilio in un lontano paese.. Fu così che re Ovidio fu pensato da quel giorno in poi dai suoi sudditi un "re matto"...poichè tutti nelle osterie si divertivano a pensare questo di lui.. si diceva che il re forse non sapeva distinguere il valore dell'oro da quello della nuda terra....e per questo perse il rispetto del suo popolo che era già in disaccordo con il re, poichè il re non faceva del suo meglio per aiutare le famiglie povere del suo regno.. Morale: quando la buona intenzione di fare la carità é vinta dallo egoismo e dalla avidità.. é proprio in quel momento che la fortuna ed i miracoli necessari smettono di esistere per chi é colpevole di questo agire.. poichè si dice che colui che  invece dimostra di saper aiutare il prossimo..riceverà un aiuto anche lui di conseguenza... se forse un giorno avrà bisogno di aiuto nel risolvere i suoi problemi..poiché a volte non siamo in grado  di risolvere i nostri problemi da soli.. - FINE - autore: Egidio Zippone Milano, 23 Ottobre 2023 giudizio: saggio, ottimista voto (da 5 a 10): 9