“Luce di Elysium”

Nella città di Elysium, la malvagità era solo un ricordo sbiadito. Le strade erano lastricate di marmo bianco, e le case si stagliavano contro il cielo azzurro come gioielli preziosi. Qui, la gentilezza e la compassione erano leggi non scritte, e la malvagità non aveva alcun potere.

I cittadini di Elysium vivevano in armonia. I bambini giocavano nei giardini fioriti, e gli anziani si sedevano nei caffè all’aperto, raccontando storie di tempi passati. Non c’erano ladri, né bugie, né vendette. Solo amore e rispetto.

Al centro della città sorgeva un grande albero, l’Albero della Luce. Si diceva che le sue radici fossero intrecciate con l’anima di ogni abitante di Elysium. Ogni mattina, i cittadini si radunavano attorno all’albero per meditare e rinnovare il loro impegno verso la bontà.

La notte, le stelle brillavano più intensamente sopra Elysium. Si diceva che fossero gli spiriti dei defunti, che vegliavano sulla città e proteggevano i suoi abitanti. Nessuno aveva paura del buio, perché la luce interiore di ognuno era abbastanza forte da scacciare ogni ombra.

Un giorno, un viaggiatore giunse a Elysium. Era un uomo con gli occhi stanchi e il cuore pesante. Aveva vissuto in luoghi oscuri e tormentati. Ma quando varcò le porte della città, sentì un calore avvolgerlo. La malvagità che portava con sé si dissolse come neve al sole.

L’uomo rimase a Elysium. Imparò a sorridere di nuovo, a condividere la sua storia con gli altri e a guarire. Presto, la sua malvagità fu solo un ricordo sbiadito, come per tutti gli altri abitanti.

E così, Elysium prosperò. La città libera dalla malvagità divenne una leggenda, e chiunque cercasse rifugio o redenzione sapeva dove trovarla. L’Albero della Luce continuò a crescere, le stelle a brillare, e la gentilezza a fiorire.

Elysium era più di una città. Era una promessa: che la bontà e la luce possono vincere su ogni oscurità.