Cara Amica,
Non tutti sanno che la parte terminale dell’Arcobaleno indica il punto esatto dove i Folletti del Bosco hanno nascosto una pentola colma di monete d’oro. Coloro che invece ne hanno sentito parlare credono sia leggenda, ma si sbagliano!
Un pomeriggio piovoso, durante un viaggio in auto, dovetti attraversare una vasta zona pressoché disabitata del Nord Europa. La strada, dopo un saliscendi tra verdi colline ammantate di nebbia, si inoltrava in un folto bosco di conifere.
Ad un tratto un raggio di sole squarciò le nubi cosicché la sua luce inondò la strada dinanzi a me e un bellissimo Arcobaleno si stagliò in cielo.
Siccome ero un po’ stanco, decisi di far tappa e non perdere l’occasione di osservare con calma lo splendido fenomeno naturale.
Poco dopo mi sembrò di udire delle risatine, come se qualche ragazzino nascosto nel folto dei cespugli, ridesse allegramente. Il fatto mi incuriosì e con noncuranza ispezionai i cespugli più vicini, ma non scorsi nessuno. Ne dedussi di essermi sbagliato! Successivamente, quando stavo per proseguire il viaggio, una vocina querula esclamò:
– Vuoi anche tu trovare la pentola, eh?! – Ma non senza il mio aiuto, comunque !
– Chi sei?, Fatti vedere – Chiesi ad alta voce -.
– Chi vuoi che io sia? -Proseguì stizzita la vocina – :
– Sono Piedone III°, ex Re dei Folletti Antelucani : non puoi vedermi in quanto noi viviamo in un’altra Dimensione Spazio Temporale !
– Strano nome per qualcuno che non esiste – Feci io di rimando.
Comunque, lo rassicurai di non aver nessuna intenzione di rubare la pentola in questione e che mi trovavo in quel luogo per puro caso !
Tranquillizzato in questo senso, l’ex Re dei Folletti mi raccontò la sua storia, mettendomi così al corrente dei suoi guai. Dovetti fare uno sforzo per non ridere alle sue peripezie, in quanto ebbi subito il sospetto che il nostro amico fosse un soggetto particolarmente irascibile e permaloso.
Il nocciolo della storia, comunque, come scoprii in seguito, stava nel fatto che se costui avesse voluto nuovamente essere il Re dei
Folletti, avrebbe dovuto spodestare sua volta Re Pollicione I°, il quale, in precedenza, gli aveva soffiato la Pentola in modo veramente subdolo e che, secondo la Legge del Popolo dei Folletti, aveva reclamato ed ottenuto la corona di Re.
Fu così che mi supplicò di aiutarlo a rubare la pentola in questione e riconquistare così il suo Regno, in quanto , come mi spiegò, non poteva farlo egli stesso, ma solo per interposta persona, e , a condizione , che quest’ultima non fosse un folletto.
Tanto disse che mi convinse. Forse dovrei dire mi “coinvolse”, ma considerando la sua promessa di esaudire un qualsiasi mio desiderio (mi sono sempre chiesto come mai non tre! Forse la Realtà della Leggenda è diversa dalla Leggenda Leggendaria), e infine, di avere la possibilità di muovermi in una Dimensione, dove il Tempo rallenta talmente da consentirmi di concludere la mia “missione” , nello stesso istante in cui l’avessi iniziata, fece il resto !.
Impadronirmi della pentola per conto di Piedone si dimostrò una impresa ardua, faticosa e, talvolta, anche pericolosa! Per poter agire indisturbato il folletto operò su di me numerose metamorfosi. Fui così trasformato, assumendone le sembianze, in formica, topo, zanzara, ranocchio. E poi, secondo le varie esigenze del caso , in fungo, albero, asparago e altri vegetali. Si può quindi immaginare che dovetti correre, saltare, pigolare, strisciare, zigzagare, caracollare, lievitare, estendere, spuntare, sfogliare, ramare, gracchiare e cose simili.
Finalmente riuscii in qualche modo ad impadronirmi della pentola , così, Piedone III° riebbe il suo regno e a Pollicione I° non rimase altro da fare che appostarsi anche lui dietro un cespuglio, come aveva fatto il suo predecessore, in attesa di eventi.
Ora vi devo lasciare perché questa sera sono invitato da Biancaneve e i Sette Nani ! A proposito, ora sono Otto!