Io, Bombo e i Clandestini del Tempo

 

                        ” Bozza Prima Stesura”

                   Racconto noir

                  – Introduzione –

-La storia prende avvio da una vicenda raccontata a Ted, lo scrittore, che ne prende spunto narrativo, da un certo Talko: uno strano personaggio, incontrato in osteria dell’angiporto.

-Ted , non riesce più a scrivere – Ha il cosiddetto “blocco dello scrittore.-

– In ogni caso, gli piace scrivere con il pc nei posti più insoliti: bettole mal frequentate lerce e puzzolenti del centro storico o dell’angiporto, come sopra riportato. E, in uno di questi ambienti malfamati, incontra uno strano personaggio: Talko! – Costui, gli rivela di una sua inverosimile esperienza vissuta , nella quale fu coinvolto nelle pratiche di una pericolosa setta segreta: “I Satanici” , adoratori del Demonio – Dedita a riti di antropofagia. – Comunque, pare si fosse salvato in maniera rocambolesca e per puro miracolo, dal ruolo di vittima designata……! Nella precipitosa fuga in auto ha un grave incidente stradale. Viene ricoverato in coma e salvato. Costui, prima di sparire dalla toilette del locale, dove si erano incontrati e  dopo aver  mangiato e bevuto, non aveva rivelato a Ted tutti i fatti occorsi. – Aveva taciuto sul fatto che durante un rito, al quale aveva assistito, ma non partecipato, era poi culminato con il l’uccisione di una donna. – Evidentemente nel timore di esserne coinvolto .- Quest’ultima, la povera vittima, insieme ad una compagna , facevano parte di una particolare squadra di agenti temporali a caccia di questi adepti, Come già citati, “ I Satanici “, seguaci di una nuova religione segreta e fuori legge, in voga nel futuro. I membri della setta agivano nel passato attraverso una macchina del tempo, che permetteva e assicurava loro una certa impunità! L’ombra che Ted aveva notato nel vicolo, durante una gelida notte sulla via di casa, era proprio quella della compagna sopravvissuta. Ma che sfortunatamente non era riuscita a salvare la collega! Ora però determinata di rivelarsi a Ted e chiederne l’aiuto.

In seguito l’Agente, contatterà il nostro ed insieme concerteranno come sgominare la crudele e pericolosa setta.

Ted, naturalmente, sempre in compagnia dell’inseparabile calabrone Bombo – Ormai diventato un compagno di vita (L’incontro è descritto nello svolgimento della storia) sono ormai inseparabili; segue Ted ovunque vada, acquattato nei suoi folti capelli crespi – In seguito Bombo, avrà un ruolo importante nello svolgimento degli eventi.

I due agenti temporali, Huma e Dores, erano gemelle, nate per clonazione, diffusa in quel lontano futuro – Dores era una “Lei-Lei”, Huma una “Lei-Lui” – Rappresentando in quel lontano futuro una normale diversificazione genetica scelta dai donatori biologici e non si realizzava necessariamente solo nei due sessi, ma in svariate modalità di Generi – Ad ogni buon conto erano per loro

natura in comunicazione telepatica, ma che purtroppo, non

era servita a salvare Dores dal rito, durante il quale, sarà poi sacrificata e divorata dai “Satanici “ -.

Una notte, mentre nella solita bettola, Ted e Bombo si dedicavano alle solite bevute, – Quando, improvvisamente si materializzò , seduta di fronte a loro, un stupenda giovane donna dall’aspetto esotico: carnagione dorata, grandi e stupendi occhi di un azzurro inteso. – Non era altri che Huma, la gemella sopravvissuta! – Si scusò per l’intrusione sperando di non averli spaventati eccessivamente – Esordì poi, con una forte inflessione straniera: – Il tono di voce era profondo e vellutato, che accarezzava i sensi. Parlarono a lungo, rivelandosi reciprocamente i fatti occorsi – La dolorosa perdita della compagna Dores – A quel punto quasi in lacrime chiese a Ted il suo aiuto e con un lieve sorriso, anche quello dell’amico Bombo – A quel punto, il nostro scrittore, decise di aiutarla, constatato che ormai c’era dentro fino al collo, ma consapevole di rischiare di essere una potenziale vittima . Decise quindi di andare fino in fondo e non nascondere a se stesso di essere profondamente attratto dal suo fascino. Le confermò il suo l’aiuto e per una opportunità di sicurezza, le propone di trasferirsi da lui, a casa loro, Huma accetta con entusiasmo. Bombo non sembrò molto d’accordo. Il suo ronzio sembrò preoccupato! Forse era geloso? Non lo sapremo mai!

Nel mentre, Asmodeus, sacerdote e leader del gruppo, con uno stratagemma

riesce a catturare Ted, che con le sue indagini rappresentava per la Setta un mortale pericolo, come già accaduto con Talko, che, in seguito, fuggito dall’ospedale, si era nascosto nei vicoli dell’angiporto, dove poi aveva incontrato Ted – Ma fuggire dalla finestra della toilette non era servito – Era stato scoperto, catturato, infine sacrificato e divorato, come il povero diavolo….. aveva temuto.

Ma la vicenda si arricchisce ulteriormente, con l’intervento e la partecipazione di nuovi protagonisti. Il Lettore, che ci sta pazientemente leggendo, non può e non ne poteva esserne a conoscenza.

In realtà due distinte Entità stanno dando la caccia ai “Satanici”, che ormai ben conosciamo.

La prima già nota : la “Polizia Temporale”. L’altra, che consiste in un gruppo di fanatici religiosi, che si fanno chiamare Gli Inquisitori”. Lo scopo di tale setta segreta è quella, di inseguire attraverso lo Spazio Tempo e quindi: scovare, catturare, processare e mettere al rogo, ovvero: bruciare vivi, vecchia maniera, coloro che chiamavano gli “Eretici Temporali”.

In questo coacervo di forze in lotta tra loro, il nostro scrittore Ted ne

viene suo malgrado coinvolto.- Con il risultato che il suo conclamato “Blocco dello Scrittore” si “Sblocca” e, suo malgrado, con rischio mortale, che in quella vicenda, si trova a correre.

Naturalmente, l’unico che pare prendersela con filosofia, è l’amico Bombo,

che segue le vicende sempre annidato tra i capelli di Ted, variando di volta in volta, a seconda delle situazioni, l’intensità dei ronzii, che per il nostro scrittore sono diventati un vitale avvertimento e monito di quello che sta per accadere.

Non mi resta, dopo questa introduzione , che si è resa necessaria , anche a chi scrive, per fare il punto sulle varie fasi del racconto, lasciando poi al Lettore di giungere alla conclusione di questa strana vicenda, che potrebbe essere anche un’esperienza reale, di un fatto realmente accaduto. Ma comunque, con la speranza , in ogni caso, di una piacevole lettura.

Aindra                                                                                  Io, Bombo Vs i Clandestini                del Tempo

La pioggia cadeva a dirotto, il cielo era plumbeo e pesante, dava una sensazione di sgomento. L’umidità l’avvolgeva come un sudario. I vestiti inzuppati di pioggia gli si erano appiccicati addosso. Lampi, tuoni, spari, strazianti pianti di donna e latrati di cani, come in agonia, si udivano in lontananza. Si riparò nell’unico bar del posto. cercò di rincuorarsi con un cicchetto, ma con scarso risultato, ne prese un secondo e un terzo e un altro ancora.

Uscito dal bar del paese, Talko ebbe come la sensazione di trovarsi in un’altra dimensione: – Un mondo parallelo e alieno – Un brivido lo pervase, penetrandolo anche nell’animo.

Raggiunse l’auto, sistemò il campionario nel bagagliaio, mise in moto e partì. Arrivò alla villa; posteggiò nel viale d’ingresso e con le valige si diresse verso un portone in stile barocco.- Stramaledì la sua smania nel concludere affari – Soprattutto la sua morbosa curiosità per tutto quello che riguardava le sette pseudo religiose ed i loro riti.- Si chiese perché aveva deciso di prendere in affitto un piccolo alloggio nella sede di quella confraternita. Ma non seppe darsi una risposta. Non poteva neanche lontanamente immaginare i recenti avvenimenti. Un essere umano era stato ucciso e letteralmente divorato in un’orgia di sesso e sangue.

Ovviamente, che ne sapeva lui? E neppure lo poteva immaginare. – Aveva creduto di partecipare solo ad una specie di rito satanico, del qual’era morbosamente incuriosito ed attratto.-

Comunque, in qualche modo, era stato presente, aveva assistito – E non aveva fatto nulla per impedirlo.- Quindi, pensò, anche lui colpevole. Ma cosa avrebbe dovuto o potuto fare? Si chiese poi.

Improvvisamente ebbe paura – Terrore ed ansia lo paralizzavano. – Estrasse la chiave per aprire il battente.- Una forza invisibile lo costringeva ad entrare.

In quell’istante desiderò di fuggire lontano da quel luogo, dalla villa, dall’umanità perversa che ci viveva. – Ma qualcosa lo costringeva salire le scale – Percependo, che sarebbe stata la fatale conferma ai suoi timori.

Arrivò ansimante al primo piano – Comprese ormai di essere perduto – La nemesi si sarebbe compiuta, come la notte succede al giorno, la vita alla morte. La decisione di Talko fu improvvisa e repentina: abbandonò la valigia sul pavimento e correndo, raggiunse precipitosamente l’auto. Avviò il motore e con uno stridore di pneumatici, fuggi nell’oscurità della notte.

L’auto sbucò dalla galleria con un boato assordante. – Procedeva ad altissima velocità. – Due agenti della stradale, appoggiati all’auto di servizio, si girarono di scatto in direzione del rumore e, imprecando, ebbero appena il tempo di porre mano alle palette che l’auto li sorpassò sfrecciando via in un fuori giri assordante. – L’auto, anziché rallentare per affrontare la curva successiva, proseguì invece la sua corsa in linea retta – Come se il guidatore seguisse un suo percorso immaginario. – Si schiantò poi contro un parapetto e volò, oltre, giù, nello strapiombo.-

La sensazione fu di rinascita, come un neonato che attraverso lo shock del parto, viene espulso dall’utero nel mondo circostante – Urla al bruciore dell’aria, che per la prima volta gli irrompe nei polmoni: – Reagisce al doloroso senso di separazione che si prova al distacco dal ventre materno – Dove il sogno è realtà –

Strinse le palpebre, la luce feriva i suoi occhi. – Sentiva intorno a se voci concitate, ma non riusciva a coglierne il significato.- Lentamente la coscienza riemergeva – Riaffioravano i ricordi – Riprese coscienza – Si svegliò urlando, poi sfinito, sprofondò in un torpore senza sogni.-

Erano trascorse alcune settimane dall’incidente, durante le quali era stato più volte operato, aggiustato e ricucito – Con la polizia era stato vago. Aveva dichiarato che i ricordi erano ancora confusi, lacunosi a causa del volo.

– L’altissimo tasso alcoolico trovato nel sangue, giustificava la momentanea amnesia – Il Primario gli aveva detto che a giorni sarebbe stato trasferito in altra struttura per un periodo di riabilitazione. – Aggiunse che, sfortunatamente, la sua gamba destra avrebbe avuto, in ogni caso, problemi di deambulazione – Di conseguenza – L’incapacità di guidare normalmente un’auto. – In parole povere non sarebbe stato più in grado di correre – Ne di fuggire. – Durante il periodo di coma farmacologico, gli riferirono che aveva ricevuto visite di amici e parenti, preoccupati per le sue condizioni post operatorie. – In particolare un tizio, forse un prete, un certo Asmodeus – Aveva detto di essere suo zio, desideroso di sapere, – Con una certa insistenza – quando sarebbe stato in grado di poter essere trasferito in altra struttura per la riabilitazione.   

  • Lo avevano ritrovato

Ripensò ancora a tutte le cose stupide che aveva fatto: – continuava a rimuginare – come quella di affittare un alloggio – Proprio nella sede della Setta, per il periodo delle vendite – Come gli era stato proposto. – Guarda caso, proprio da Asmodeus.-

Questo dovuto alla sua morbosa curiosità di assistere a certi riti, che si svolgevano in gran segreto nello scantinato della villa e anche con la speranza di fare qualche buon affare, – Inoltre, aveva creduto che in definitiva, fossero persone nulla facenti, se non quello di perdere tempo – Perditempo, insomma ! – Non poteva certo immaginare che si trattasse di una vera e propria organizzazione criminale.-

Ma, quando durante un rito, l’officiante travestito da demone, in una apoteosi di canti, urla e nenie, affondò un grosso coltello nel torace della vittima adagiata e immobilizzata su una sorta di altare, e , strappatole il cuore, lo divorò ancora pulsante, spruzzando poi il suo sangue su quella folla scalmanata che, paludata in lunghe tuniche rosse e maschere di animali sul viso, si avventarono sui poveri resti e armati di grosse roncole la fecero letteralmente a pezzi; ne divorarono poi le carni, con grossi bocconi.-

Terrorizzato, si rese conto che si trattava di una donna perché ne vide contenderne il pube, che poi fu divorato, completo di peluria.

Che fare? Pensò! Fermarli? chiamare la polizia? Si rendeva conto di essere stato anche lui presente …. E anche lui un colpevole partecipante?

A questo punto Ted si fermò; smise di scrivere. – Fu assalito da un vuoto mentale: – Non ricordava più i fatti salienti di ciò che voleva raccontare, circa

lo strano incontro e, più realisticamente, al nebuloso racconto che gli fece un tale, incontrato per caso in una bettola del centro storico.

– Gli piaceva scrivere col portatile nei posti più disparati e strani: – Nei bar, nei parchi, ovunque, ma solitamente nell’angiporto, a ridosso del centro storico, purché ci fosse parecchio casino e molto spesso in bettole lerce e buie –

Stava attraversando il periodo più oscuro della sua vita – Non riusciva a dare un senso reale alle cose, e a tutto ciò che lo circondava : – Al suo solito equilibrio, alla sua vita, alle cose semplici e banali del suo esistere – Ovvero in un semplice e normale trascorrere dei giorni , che il destino e gli eventi ci conducono inesorabilmente giorno per giorno, in avanti nei giorni che seguono. –

Ora, al momento era incapace di comprendere cosa fosse questo sentimento di impotenza, che spesso gli attanagliava l’animo, E che solo con l’alcool riusciva in qualche modo a placare! Combatteva questo vuoto mentale, che spesso lo ottundeva, privandolo della capacità di un minimo di raziocinio. .

– In ogni caso, ricordava quel tale che, appoggiandosi con il gomito al bancone, tra un sorso e l’altro di grappa, gli aveva farfugliato di essere sfuggito dalle grinfie di una Setta Satanica, che dopo averlo sacrificato in un Rituale, – Lo avrebbero divorato. Soliti discorsi tra ubriaconi., pensò!

– Lo guardò divertito, poi gli rise in faccia con scherno. Ma fece poi un cenno di brindisi, scolò la sua grappa e uscì in strada.

Era una gelida notte d’inverno, una fitta nebbia era scesa avvolgendo ogni cosa come un sudario. Una feroce emicrania lo colse all’improvviso. Accelerò il passo verso casa, sperando in qualche antidolorifico, che non era sicuro di avere in bagno.

Camminando speditamente, si accorse che costui lo stava seguendo. Si fermò e attese che lo raggiungesse.

Si affiancò, e così camminarono insieme per un tratto di strada. – Si voltava continuamente all’indietro, scrutando in giro, come se volesse scorgere qualcosa o qualcuno nel buio del vicolo. – Anche a Ted parve di scorgere un’ombra che li tallonava: – Si nascondeva, cercando di evitare la fioca luce dei rari lampioni. – Poi il buio la ingoiò, sparendo come era apparsa.. – Ma per un attimo, ne era certo, ebbe modo intravedere una figura, di genere femminile: gli parve, in quel breve

istante! – Però riuscì a seminarlo: svoltando all’improvviso in carruggio laterale, guadagnando speditamente la via di casa.

Ted trovava nel bel mezzo del cosiddetto “Blocco dello scrittore”. La memoria si era come dissolta, svuotata. I ricordi recenti si facevano sempre più confusi e nebulosi.

Da qualche tempo non aveva più nessuna idea, ne tanto meno storie da raccontare.

La vena si era esaurita, sicché ciondolava in giro, si fa per dire, come la merda nei nei tubi, per bar e osterie per buona parte del giorno e della notte.

Durante uno di questi peregrinare notturni, incontrò nuovamente quell’uomo. Ricordava ancora il suo strampalato racconto che gli fece – E in particolar modo l’assurdo timore di essere divorato vivo da una non meglio precisata e fantomatica setta, dedita a riti di antropofagia. – Lo scorse seduto ad un tavolino in una parte buia del locale. –

Ma lui notò subito Ted e gli fece cenno di avvicinarsi e sedersi al suo tavolo.

Si presentò poi come un certo Talko: rappresentante di articoli religiosi.- Notò che era più fuori di testa di come lo ricordava! – Disse di averlo cercato in giro – Aveva saputo che era uno scrittore, specificando poi, con il “Blocco“ – Inattivo da parecchio e che lui desiderava parlargli. – Ted gli chiese come mai fosse a conoscenza del suo problema!

E lui, sgranando gli occhi, fece un ampio cenno col braccio, come per dire – Si dice in giro -.

Continuò poi: – Dicendogli che voleva e doveva raccontare a qualcuno la sua storia.

– Finché non fosse troppo tardi, ma che forse lo era già! – Il tempo a disposizione era già scaduto…!- Affermò –

A questo punto Ted decise di ascoltarlo – Ordinarono del cibo e molto vino, che sarebbe servito in ogni caso!

Dopo aver mangiato e bevuto abbondantemente, Talko iniziò a raccontare. – Lo ascoltò distrattamente, ma man mano che il racconto svolgendosi proseguiva, diventava sempre più avvincente – Con punte drammatiche e con discreti margini di credibilità,

Si alzò poi, dicendo che doveva andare al cesso.

Non tornò più! Dopo aver atteso un tempo ragionevole per la bisogna del caso, andò a vedere se stava male, ma il locale era vuoto.

Era letteralmente scomparso! Ted pagò il conto, e si avviò poi verso casa.

aindra                       Continua