Carlos Castaneda: la citazione che mi fa girare le scatole.

eleonoraSilanos

(immagine di copertina ripresa da sito Eleonora Silanos : https://italia-podcast.it/podcast/italiano-con-amore) 

Riporto qua sotto il pensiero espresso da Carlos Castaneda , che tantissimi utilizzano come citazione, neanche provenisse dal più grande filosofo di tutti i tempi. Io ogni volta che la leggo, sento un irrefrenabile giramento di scatole. Ecco la citazione, adesso la leggiamo con attenzione.

La maggior parte dell’umanità è predisposta alla sottomissione.
Gente inconsapevole, gestita completamente.

Chi ha capito, ha capito, non ha bisogno di consigli.

Chi non ha capito,
non capirà mai.

Io non biasimo queste persone perché sono struttutate per vivere e basta.

Cosa vuol dire vivere e basta?

Mangiare, bere, respirare, partorire, lavorare, guardare la televisione, mangiare la pizza il sabato sera, andare a vedere la partita, il loro mondo finisce li.

Non sono in grado di percepire altro.

C’è un piccolissimo gruppo di esseri umani che sono “difetti di fabbricazione”; sono sfuggiti al controllo qualità della linea di produzione.
Sono pochi,
sono eretici,
sono guerrieri.

Carlos Castaneda

 

Bene, iniziamo….

“La maggior parte dell’umanità è predisposta alla sottomissione”. 

Non sono d’accordo e parlo solo ed esclusivamente per mia esperienza personale, non influenzata da niente. La maggior parte delle persone che io ho conosciuto da quando sono nata ad oggi è predisposta alla felicità e al benessere e ogni volta che ho incontrato persone pessimiste o autolesioniste andando a fondo nella conoscenza ho capito che era il loro modo per farsi sentire, per far emergere il loro problema di non essere capaci di amare la vita e quindi di orientarsi verso la felicità e il benessere.

Gente inconsapevole, gestita completamente”.  Non so dove abbia vissuto chi sono o sono stati questi soggetti. Io nella mia vita ho incontrato persone con perfetta padronanza della loro vita e delle loro idee , quindi consapevoli e persone meno fantasiose che copiavano idee altrui, ma lo ho attribuito a una questione di tempo. Alcuni ci arrivano prima ed esternano ciò che hanno capito,  chi osserva, semplicemente si avvale di quella esperienza e la condivide ritenendola giusta.

“Chi ha capito, ha capito non ha bisogno di consigli, che non ha capito non capirà mai” 

Bisogna prima di tutto individuare di cosa stiamo parlando. Normalmente ogni individuo, ha capito ciò che ha voluto o ha dovuto  capire perché il suo percorso di vita lo richiedeva. Da quando si nasce è un capire, cioè è una concatenazione di cose capite una collegata con l’altra man mano che si procede con le esperienze: belle, brutte, toccanti, banali, semplici o complesse. Come fare una strada man mano che cammini il tuo orizzonte si sposta in avanti e vedi più in là e quindi capisci qualcosa che ieri non vedevi. Per tutti gli esseri umani  cosi, e tutti indistintamente hanno il loro personale percorso. Il consiglio è una voce esterna proveniente da un’altra persona. Questa persona ha il suo percorso di vita e il consiglio si può accogliere o non accogliere, a seconda che serva o che non serva. Io ritengo che nella maggior parte dei casi il miglior consiglio ce lo diamo da soli, con l’osservazione attenta della situazione che stiamo affrontando e affinando la nostra percezione, le nostre “antenne” che ci dicono in modo istintivo cosa va bene e cosa non va bene per il nostro caso, unico al mondo perché ogni persona è unica.

“Io non biasimo queste persone perché loro sono strutturati per vivere e basta. Che cosa vuol dire vivere e basta? Mangiare, bere, respirare, partorire, lavorare, guardare la televisione, mangiare la pizza il sabato sera, andare a vedere la partita”. 

Mangiare… mi viene in mente, una bella pesca, anzi adesso me la vado a prendere e me la mangio sul serio. Ma mangiare, mi richiama una serie si sensazioni positive: il pranzo consumato ogni giorno con la mia collega d’ufficio, le polpette di mia madre, le insalatone che mi preparo io e che mi devono piacere tre volte: quando le sto preparando, quando me le mangio con gli occhi e con il naso perché mi gratifica il colore e il profumo e poi quando metto in bocca quella freschezza e quel sapore che mi fa chiudere gli occhi mentre faccio mhmm e scuoto leggermente la testa… perché mangiare è una delle tante varianti della felicità. Bere…. bevo quasi esclusivamente acqua, ma non è banale a me piace quando l’acqua dal bicchiere o dalla bottiglietta passa nella bocca e la sento mentre va giu, come se fossi… un vegetale che la sta assimilando dalle radici.  Respirare, non ce ne rendiamo conto quando respiriamo, avviene in modo automatico e involontario, ma quando  voglio trovare la mia centratura, mi concentro su respiro, assaporo mentalmente l’aria che entra e l’aria che esce e la mente si libera da ogni pensiero e si capisce quanto sia preziosa l’aria quando si ha la profonda consapevolezza che la vita esiste ed è tua, completamente tua  perché quall’ aria entra e quell’aria esce. Partorire…mhm sei un uomo Carlos, scusa il francesismo ma di partorire non ne sai… un cazzo. Te lo dico io che ho partorito due volte, è l’insieme del maggior dolore fisico e della massima gioia mentale e spirituale che io abbia provato nella mia vita.  Quando hai dato alla luce un bambino rimani sbalordita,  incredula, cosi profondamente felice e sconvolta da quel miracolo. Veramente in un istante si pensa: “L’ho fatto io? Possibile? Che cosa ho fatto per meritare  un regalo cosi grande dalla vita? Ho creato un’altra vita? E uscito da me? è una parte di me che si è sganciata e che adesso è un altra persona che vive e io….e  io sono la madre. E piangi e ridi insieme mentre vedi per la prima volta tuo figlio. Lavorare… io lo descrivo lavorare con una citazione di Khalil Gibran, il quale è nato prima di me ha capito questo concetto e io non saprei trovare un modo migliore per descriverlo e quindi ritenendolo giusto lo accolgo lo condivido e lo sento mio: ”Il lavoro è amore rivelato. E se non riuscite a lavorare con amore, ma solo con disgusto, è meglio per voi lasciarlo e, seduti alla porta del tempio, accettare l’elemosina di chi lavora con gioia. Poiché se cuocete il pane con indifferenza, voi cuocete un pane amaro, che non potrà sfamare l’uomo del tutto”.

Io non sono Gibran, ma ho un modo di sentire che assomiglia:  nel mio profilo WhatsApp c’è questa citazione “Voglio vederti ogni giorno lavorare con amore per vibrare nelle tue frequenze e gioire delle tue soddisfazioni” e nel mio profilo Facebook c’è questa citazione: “Se ci metti il cuore nelle cose che fai, il cielo e la terra ti amano”.

Guardare la televisione..  parla per te Carlos,  io la televisore l’ho messa da parte 16 anni fa e le persone che conosco guardano la televisione se c’è qualcosa che interessa. Perchè chi vive, mangia respira, anziché guardare la televisione preferisce, chiacchierare, passeggiare, fare l’amore, leggere, giocare. Mangiare la pizza il sabato sera…  questa si che è una balla colossale! La pizza si mangia quando si ha voglia, per l’appunto di pizza e quando non si ha voglia o il tempo di preparare il pasto e non lo dico perché è cosi per me, ma è cosi per tante persone infatti le pizzerie sono aperte tutti i giorni e tutte le sere, altrimenti aprirebbero solo il sabato. Andare alla partita…sono italiana e la maggior passione sportiva italiana è il calcio. Quando ero bambina, i miei coetanei appena hanno imparato a camminare con le loro gambe e a correre la prima cosa che hanno fatto istintivamente e spontaneamente è stato prendere a calci un pallone. Io non ero capace, ma non volevo nemmeno imparare perché non mi piaceva giocare a calcio, però li guardavo con interesse e anche con un po’ di ammirazione, i loro movimenti scattanti, le loro cadute, la passione che ci mettevano, l’unione di squadra, la voglia di vincere. Erano bambini come me, ma trasmettevano nell’aria un’energia solare squisitamente maschile, che io non avevo, non cosi, non in quel modo. Ma che ho capito ed imparato ad apprezzare per il resto della mia vita. Adesso quegli amici d’infanzia sono nonni come me e accompagnano i nipoti delle elementari al campetto per vederli giocare la loro partita. E’ banale? No, per me è stupendo.

“Il loro mondo finisce li, non sono in grado di percepire altro”  ahahahahahahah… non riesco a dire niente, questa frase mi fa solo ridere, devo pure andare in bagno perché mi scappa.

C’è invece un piccolissimo gruppo di esseri umani che sono ‘difetti di fabbricazione’: sono sfuggiti al controllo qualità della linea di produzione. Sono pochi, sono eretici e sono guerrieri”.

Caro Carlos, lasciami indovinare e in mezzo a questo gruppetto di “eletti” che sono pochi, sono eretici e sono guerrieri, scommetto che ti stai collocando anche tu?

Mi sovviene una domandina facile facile, in mezzo a quella gente che descrivi cosi predisposta alla sottomissione e cosi inconsapevole tu ci sei mai stato? Lo sai come è la loro giornata quotidiana? In quella massa che “…non capirà mai” secondo me, hai visto solo quello che ti faceva comodo vedere. Che dici, forse avresti dovuto,  con il tuo cosi  grande acume,  vedere che in quella gente esiste saggezza , esiste una solidarietà istintiva, esiste umanità. Oppure con la tua grande presunzione pensi che essere semplici, non è una virtù ma solo un  difetto sul quale i “furbi” ci devono speculare? E per cosa ? Cerchiamo di capire…. per mettersi sul piedistallo? Per megalomania? Chi è dotato di autentico amore verso il mondo, semplicemente fa la sua parte e si mimetizza in quella massa perché vuole stare con  loro , vuole comprenderli fino in fondo e  sai cosa si capisce stando in mezzo alla gente?  Si capisce che chi si vanta di essere migliore degli altri nella maggior parte dei casi è anche molto più coglione degli altri. Se invece di prendere gli allucinogeni per poi sparare queste cazzate avessi amato di più la terra che hai avuto sotto i piedi e le persone che ci vivono forse avresti avuto la possibilità di insegnarmi qualcosa. Purtroppo le tue citazioni, hanno il “difetto di fabbrica” che non armonizzano per niente con il mio modo di vedere la vita. Poco me ne frega della tua fama, io penso con la mia testa, i tuoi “consigli” li ho commentati con il mio senso critico,  per riflettere insieme a chi in questo momento sta leggendo.  Adesso che le tue citazioni, hanno terminato la loro funzione, mentalmente le prendo, le butto dentro il cesso e tiro la catenella.

Giannina Demelas

Carlos Castaneda: la citazione che mi fa girare le scatole.ultima modifica: 2023-12-08T17:42:21+01:00da GianninaDemelas

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