Buon maiale dei Deviate Damaen….osservato da me

I Deviate Damaen, non sono la cover di pessimo gusto, non sono le espressioni rozze, non sono Gab Volgar,  ma sono  diverse anime, ciascuna con la sua identità.

Gab Volgar si è auto-eletto o lo hanno eletto nell’ambito della Band, in qualità di portavoce. Ma questo non significa che l’ascoltatore lo ritenga tale. Io sono un ascoltatore e per me, hanno poco valore le espressioni volgari e rozze, pseudo politiche o pseudo sociali, sbandierate nelle interviste e sottolineate nella maggior parte dei post.

Non è certo questo che cattura la mia attenzione, anzi, come dimostrano tutti i miei commenti (You Tube, Facebook e Sfero), le sparate a vanvera senza costruzioni storiche e filosofiche del portavoce, sono l’unico aspetto invalidante della band.

Io sono attratta dalla regia, dagli arrangiamenti, dall’armonizzazione, dai suoni in ogni loro espressione, dal cuoco che ha preparato la ricetta musicale e questo non è Gab Volgar, ma credo sia Ark.

Per i miei gusti , solo chi ha la capacità autentica di comunicare con la musica, è leader. Nessuno lo elegge, ma l’apprezzamento per ciò che si è in grado di fare, ipotizza questo riconoscimento.

Pertanto, per me è normale identificare nel coordinatore, arrangiatore, assemblatore, il leader dei Deviate Damaen  e non chi mi crea uno stridio fastidioso.

Capisco, che questa mia affermazione potrebbe sembrare come una scossa di terremoto nel comune modo di interpretare questa realtà musicale, ma è assolutamente normale per chi si  nutre di musica, e la stessa cosa che mangi un frutto gustoso e ti va di traverso il nocciolo.

Io percepisco una figura artistica che non ha bisogno di parlare o di scrivere per comunicare la sua energia. A me è arrivata subito, al primo ascolto e se non fosse per la potente comunicazione di ciò che nei fatti si sa fare,  io i Deviate Damaen, non li avrei nemmeno presi in considerazione.

Grazie a questa comunicazione che viaggia su vibrazioni elettriche emozionali, ho potuto apprezzare la musica degli altri componenti e anche le voci: di Matteo e quella straordinaria di Gab Volgar, il quale se canta dando il massimo dell’espressività a ciò che sa fare bene e la finisce di dire minchiate, i Deviate Damaen, finalmente decollano alla grande,  senza palle al piede.

Il biglietto da visita che Gab Volgar ha ideato per far conoscere la Band: Deviate Damaen al mondo, non funziona, o quantomeno non funziona più, è superato, è obsoleto, perché il pubblico non è fatto di bulli rozzoni che apprezzano le espressioni grottesche e volgari.

Ma ci sono tante persone sagge, eleganti, con un allenamento all’ascolto proveniente dai classici e dalle novità di tutto il mondo. A questo pubblico è necessario presentarsi in modo raffinato e garbato.

E quindi arriviamo all’espressione, che introduce l’omaggio dei Deviate Damaen per augurare Buon Natale, anzi Buon Maiale, scritta nel sito ufficiale Facebook: (https://www.facebook.com/deviatedamaen)

“Buon Maiale patriarcale alle fatine lustra-scale, a chi usa l’asterisco per rizzarsi l’obelisco; a chi teme più la gogna che il restare nella fogna, a chi odiando la Co2 accoppa il figlio e salva il bue. + puttane  – puttanate”. DEVIATE DAMAEN

Molto bene,  rispondiamo in rima a questa stronzata:

“Buon Natale matriarcale ai leader auto eletti, che di arroganza hanno i difetti; a chi usa la sua scrittura per mostrar la sua caricatura; a chi vede solo merda, a sé tutta intorno, perché nella fogna è diretto, senza il biglietto di ritorno; a chi uccidendo una donna inventata, accoppa l’orfano e salva la sua carognata. + uomini – cazzate” GIANNINA DEMELAS

A proposito di puttane e di puttanate, egregio portavoce, se ci metti così tanto impegno per offuscare il vero talento dei Deviate Damaen (te compreso), con tutte le tue volgari deiezioni mentali, la riflessione arriva spontanea: “Hai bisogno di psicoterapia per risolvere un problema interiore che dovresti tenere a casa anziché portarlo nel posto di lavoro?” Oppure… “Qualcosa ripaga il tuo ego, per lordare l’arte di cui, anche tu,  fai parte e quindi la pseudo-puttana… sei tu?”

ecco il Video Link di Buon Maiale : https://www.youtube.com/watch?v=gUETS-Xwuas&t=214s

Il video è inserito all’interno di una raccolta, composta da diversi autori,  molto interessante: frizzante, attuale, ironica, italianissima: https://www.youtube.com/@MusicaLiberale

E ora, per chi legge, per capire che cosa ho voluto dire, voglio fare un esempio pratico. Vi invito ad ascoltare questo brano. Non fate alcuna traduzione, non andate a vedere il significato del testo, non guardate la cover. Cuffie, occhi chiusi e immersione solo nei suoni degli strumenti e delle voci: Shadow of Night (My “Undead” Aphrodia ’92 – ’22): https://www.youtube.com/watch?v=4veSAigdilo&list=OLAK5uy_m3yDAExn6z0r4bfs-8nnzJcHG6YHn26ak&index=6

Per il mio ascolto è come danzare senza spazio e senza tempo, fusione perfetta di energia maschile e femminile. Un qualcosa di raro, di veramente speciale, che si integra in modo perfetto, con la mia emozione ricettiva.

Si dice l’abito non fa il monaco, quindi nemmeno la cover o il costrutto dell’immagine, fanno qualità musicale. E poi a me piace molto mettere a nudo… il monaco. Lo faccio tutte le volte che mi capita l’occasione, per puro… godimento spirituale.

La cosa che non si applica quasi mai è la selezione sincera e autentica: questo mi piace, questo non mi piace in relazione all’opera o all’artista.

Non è giusto e non serve a nessuno se una cosa non va bene demolire tutto il resto, esattamente come non è giusto e non serve a nessuno accogliere ciò che va bene anche a costo di dovere sopportare altre cose che non sono gradite.

Chi legge, se vuole, faccia le sue osservazioni, mi piacerebbe avere un confronto, anche perché dentro queste argomentazioni difficilmente si entra, oppure è fastidioso entrarci.  In giro ho visto molti… bla bla bla,  ma poche orecchie dall’ “udito” attento e soprattutto poca sincerità e lealtà, nel raccontare il sentire e il pensare, senza paura e senza condizionamenti.

Giannina Demelas