Ecco come sono intitolati gli articoli di questi giorni. Una presa per i fondelli!!!

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Stop ai pesticidi, von der Leyen fa marcia indietro: “Gli agricoltori vanno ascoltati” Su serio? Ma abbiamo idea di quali fesserie stiamo dicendo oppure no? La von der Leyen parla a vanvera e tutti i giornali le vanno dietro come dei pappagalli:  bla bla bla, senza sapere di cosa stanno parlando.

Ma almeno i conti della nonna li sappiamo fare? In ogni azienda agricola esistono le entrate e le uscite.

Da cosa sono rappresentate le entrate? Dalla vendita dei prodotti agricoli. Giusto? L’agricoltore riesce a vendere i propri prodotti ad un prezzo remunerativo? Risposta: No. Perché? Perché la U. E., anziché portare avanti delle politiche atte a valorizzare ciascun territorio con le sue peculiarità, in ciascuna nazione europea, ha favorito l’ingresso indiscriminato, con una potentissima concorrenza sleale, di prodotto alimentare proveniente dai paesi extraeuropei.

Paesi extraeuropei che ottengono un prezzo più basso calpestando i basilari diritti dei lavoratori: sono pagati una miseria, non c’è tutela contro le malattie e gli infortuni, lavorano bambini e non hanno disciplinari che tutelano la salute,  facendo uso di potenti pesticidi e veleni. Inoltre con il trasporto in Europa consumano carburanti ed energia che in ogni caso inquinano. E inquinano il pianeta dal momento della partenza al momento dell’arrivo.

Il consumatore europeo è raggirato, perché ha un prodotto come frutta e verdura che rimane anche 15 giorni in celle frigo, e al momento dell’acquisto sembra fresco, in realtà non lo è, e quando lo si porta a casa dopo uno o 2 giorni inizia il processo di deterioramento. Sia la frutta che verdure per poter essere veramente nutrienti devono essere consumati subito dopo la raccolta o comunque al massimo entro pochi giorni, se si conservano in frigo.

Il divario tra il prodotto importato e il prodotto locale è diventato così grande che gli aiuti comunitari non bastano a colmare le perdite.

I costi si sono triplicati. Sono aumentati il costi dei carburanti, dei semi selezionati, dei concimi, dei trattamenti, dei mangimi ad uso zootecnico, dei prodotti per l’igiene delle stalle, dei pezzi di ricambio dei mezzi agricoli e attrezzi, dei lubrificanti, dei materiali di manutenzione: reti, paletti e tutti i materiali edili e la manodopera per la manutenzione dei fabbricati.

Che cosa si dovrebbe fare? Incentivare al massimo la filiera dal produttore al consumatore rispettando il più possibile la riduzione delle distanze.

E non pensiamo che queste siano idee a misura dell’ Italia. Queste idee, sono a misura di ogni luogo del pianeta, dove c’è terra, acqua, sole cielo,  vegetazione e animali.

Premiare il commercio al minuto del prodotto del territorio, con premi a fondo perduto per organizzare gli acquisti del prodotto locale, anche dalle piccolissime imprese con una logistica organizzata e per proporlo al consumatore.

Offrire incentivi per pubblicità e informazione a favore dei prodotti locali con azioni mirate nelle scuole e in tutti i luoghi di incontro culturale:  convegni seminari spot pubblicitari.

Incentivare la coltivazione delle varietà autoctone e le implicazioni ad uso alimentare.

Favorire tutto ciò che può essere coltivato per altri usi non alimentari: produzione di mater bi, in alternativa alla plastica, produzione di fibre tessili, produzione prodotti officinali, produzione di legno, forestazione e cura del verde pubblico e privato.

Favorire tutte le forme di allevamento estensivo e la manutenzione di parchi naturali per la salvaguardia degli animali selvatici.

Incentivare tutte le forme di protezione dagli incendi a dalle calamità naturali.

Creare le infrastrutture per gestire una più razionale gestione e distribuzione delle risorse idriche, dell’energia elettrica e delle comunicazioni.

Favorire la trasformazione dei prodotti alimentari in piccoli laboratori artigianali con la valorizzazione del prodotto tipico locale.

Favorire il turismo enogastronomico in tutta Europa, per incentivare il consumo del prodotto tipico sul posto, anziché trasportarlo nel luogo del consumo.

Attuare le azioni di coordinamento con altre attrattive oltre a quelle turistiche: di tipo culturale, artistico, musicale, sportivo e  paesaggistico.

Incentivare la ricerca e la produzione per offrire prodotti naturali in sostituzione di prodotti chimici, per i trattamenti fitosanitari, integratori naturali e concimi naturali,

Ce n’è di lavoro che si sarebbe potuto fare, negli ultimi 60 anni?  Si sarebbe potuto fare anche molto di più,  ma almeno queste cose elencate, basilari,  era doveroso farle.

L’ambizione di trasformare l’Europa in una potenza economica e in luoghi di salute e di benessere, non è mai esistita!!!

E invece che cosa è stato fatto? Niente che potesse essere utile!

Proprio tu Von der Leyen vorresti aprire il dialogo agli agricoltori? Per cosa? Per parlare di pesticidi? Adesso che gli agricoltori sono stati portati all’esasperazione vuoi parlare di pesticidi? Solo di un argomento? Che rappresenta un solo problema rispetto a tutte le argomentazioni da affrontare? E tutto il resto? Non ti riguarda? Non lo sai? Non lo conosci?

L’U.E. ha sempre varato direttive e orientamenti  che si sono esplicate in modo esattamente contrario alle esigenze del settore agricolo e agro-alimentare. Vergognatevi incapaci!

Cosa vorresti aprire adesso? Adesso che è troppo tardi? Adesso che i danni arrecati sono esagerati?

Te lo dico io cosa devi aprire. Devi aprire la porta uscire una volta per tutte dal modo agricolo, alzare i tacchi e toglierti dalle scatole. Non crede più nessuno alle tue sciocchezze da ignorante cronica in materia agricola. Giannina Demelas

 

Ecco come sono intitolati gli articoli di questi giorni. Una presa per i fondelli!!!ultima modifica: 2024-02-08T04:33:41+01:00da GianninaDemelas

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