UE disposizioni stupide, contro natura e contro la biodiversità: le dimensioni standard di frutta e ortaggi

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Una delle disposizioni più ridicole della Unione Europea che penalizza particolarmente l’Italia è l’applicazione di dimensioni standard per frutta e verdura.

L’Italia ha una maggioranza schiacciante, rispetto a tutti le altre Nazioni europee, di varietà. Si tratta di varietà autoctone, cioè che esistono solo in Italia. Facciamo un esempio pratico prendendo in considerazione la mela. In Italia dovremo avere circa 400 diverse varietà di mela. Esse si diversificano per dimensione, per colore, per sapore, per “ricetta” di elementi nutrienti, nel senso che da varietà a varietà, anche se in minima percentuale, possono variare gli elementi nutritivi in proporzione.

Anche in questo caso facciamo un esempio semplice, potremo avere mele che hanno diverse percentuali di fruttosio o diverse percentuali di vitamine o di fibre ecc.

Si diversificano, come per i fiori,  anche per profumazione. Anche se le profumazioni sono meno intense dei fiori, ogni mela ha la sua profumazione. Quindi questa diversificazione che nello specifico si chiama biodiversità è un patrimonio nostro, tutto italiano.

Come si fa a demolire l’agricoltura italiana? Ecco uno dei tantissimi esempi. Si creano delle leggi rendendo obbligatori gli standard per fare in modo che vadano avanti solo alcune varietà. Tutto il resto di frutta e ortaggi, del nostro patrimonio vegetale, che non rientra nelle misure standard, non vanno avanti. Non si vendono, non si conoscono, se ne scoraggia la coltivazione e commercializzazione.

Inoltre si tenga conto che, proprio perché l’ambiente territoriale fortemente interessato dalla biodiversità, ogni pianta, della stessa varietà  produce frutti diversi.

Facciamo l’esempio del cetriolo che per similitudine o associazione di idee,  vi farà anche ridere. Nella stessa varietà e addirittura, nella stessa pianta di cetriolo, posso avere: il cetriolo grande e grosso, il cetriolino piccolo, il cetriolo stretto, il cetriolo largo, il cetriolo corto, il cetriolo lungo, il cetriolo storto, il cetriolo arcuato, il cetriolo un po’ più chiaro, il cetriolo più scuro.

Ma questi legislatori della unione Europea perché non lo applicano a se stessi lo standard contro natura? Si misurano il loro membro riproduttore, con il calibro, e chi è fuori standard se ne torna a casa! Ehhh… cerchiamo di essere coerenti! Se la legge va bene per cetrioli, carote, e zucchini, deve andare bene anche per i vostri cazzi! :-))

Vabbè…  ritorniamo a fare i seri.  Noi Italiani, proprietari di questo grande patrimonio vegetale a animale, possiamo permettere che le nostre migliaia e migliaia di specie: diverse, originali, rare, vadano in estinzione? Perché? Perché gli altri non hanno le stesse cose?

Ok, possiamo fare da vivaio per il mondo intero e ve le coltivate anche voi, se proprio vi piacciono così tanto, oppure potete venire fisicamente in Italia e ve le mangiate.

Insomma, fate un pò il cazzo che vi pare, ma se si estinguono, non solo, non ce le avrà l’Italia, ma non ce le avrà il Mondo intero.

Non mi sembra la strada giusta da percorrere, quella della demolizione della biodiversità.

Inoltre , noi Italiani siamo abituati da millenni alla varietà: di sapori, di colori, di forme e di profumi. Non ne possiamo fare a meno, se non vi piace, chi se ne frega! In casa nostra osserviamo, annusiamo, assaggiamo come ci pare e ci piace.

Seguitevela voi Europei, fuori dall’Italia, questa regola contro natura, contro la varietà, contro la bellezza.

La nostra cultura, la nostra terra, la nostra stirpe, non ci consente di essere diversi da ciò che siamo e non ci consente di rinnegare ciò che siamo. Giannina Demelas

UE disposizioni stupide, contro natura e contro la biodiversità: le dimensioni standard di frutta e ortaggiultima modifica: 2024-02-21T14:53:53+01:00da GianninaDemelas

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