Assange, verdetto rinviato: estradizione negli Usa o ultima spiaggia legale? L’Alta Corte di Londra si pronuncia sull’estradizione di Julian Assange negli Stati Uniti. Il fondatore di Wikileaks rischia una condanna a oltre 100 anni di carcere per spionaggio e pirateria informatica

IassangeIl Sole 24 Ore – di Nicol degli Innocenti 20 Febbraio 2024

L’Alta Corte di Londra si pronuncia sull’estradizione di Julian Assange negli Stati Uniti. Il fondatore di Wikileaks rischia una condanna a oltre 100 anni di carcere per spionaggio e pirateria informatica

LONDRA –

E’ terminata all’Alta Corte di Londra la seconda e conclusiva udienza sull’appello finale della difesa di Julian Assange, giornalista australiano e cofondatore di WikiLeaks, contro la sua contestatissima procedura di estradizione dal Regno Unito negli Usa, senza la pronuncia di un verdetto da parte del tribunale, previsto in un’altra data. Sarà questione di alcuni giorni secondo le attese, ma i giudici non hanno dato indicazioni precise in merito, riservandosi il tempo necessario per riflettere sulle argomentazioni contrapposte delle parti.

I giudici potrebbero decidere di confermare l’estradizione negli Stati Uniti, dove Assange sarebbe processato per spionaggio e pirateria informatica e rischia una condanna a oltre 100 anni di prigione.

Si tratta dell’ultima chance per il cittadino australiano, dato che sia la Corte Suprema che il ministero dell’Interno britannico nel 2021 avevano dato via libera all’estradizione. Se i giudici non gli concederanno il diritto di un ultimo appello, il suo trasferimento negli Usa potrebbe avvenire in tempi molto rapidi.

Il Governo americano attende da anni di punire Assange per il suo ruolo in Wikileaks, che nel 2010 e 2011 aveva ottenuto e pubblicato centinaia di migliaia di documenti e video riservati relativi alle guerre in Afghanistan e in Iraq, oltre a comunicazioni segrete tra diplomatici Usa. Contro di lui 18 capi di imputazione, per ognuno dei quali potrebbe essere condannato a dieci anni di carcere.

Numerosi sostenitori di Assange si sono radunati oggi fuori dalle Royal Courts of Justice per protestare non solo contro la sua estradizione ma anche contro quello che considerano un attentato alla libertà di espressione e di stampa. Centinaia di nastri dorati con la scritta “liberate Julian Assange subito!” sono stati legati alle ringhiere di metallo fuori dal tribunale e ai rami degli alberi intorno.

“Denunciare un crimine non dovrebbe essere un crimine”, ha detto la moglie Stella Assange, affermando anche che le condizioni di salute fisica e mentale del marito sono così precarie che “non sopravviverebbe all’estradizione”.

Assange non era presente in tribunale oggi proprio perchè la sua salute non lo consente. Il fondatore di Wikileaks è rinchiuso nel carcere di alta sicurezza di Belmarsh a Londra da quasi cinque anni.

Per sette anni si era rifugiato nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, un esilio auto-imposto per sfuggire all’estradizione. Nel 2019 però il Governo dell’Ecuador gli aveva tolto lo status di rifugiato politico e Assange era stato subito arrestato dalla polizia britannica e trasferito a Belmarsh.

Nel 2021 i giudici dell’Alta Corte avevano accettato le garanzie offerte dalle autorità americane che Assange se estradato non sarebbe stato soggetto a misure eccessivamente repressive prima o dopo il processo e che se condannato avrebbe potuto fare richiesta di trasferimento in un carcere in Australia per scontare la pena nel Paese dove è nato.

I giudici inoltre avevano respinto l’istanza della difesa che un processo negli Usa sarebbe stato una “vendetta politica”. Il problema è che i giudici britannici non possono accogliere l’argomentazione principale dei suoi avvocati che un processo negli Usa non sarebbe equo senza criticare implicitamente il sistema legale americano. La Corte Suprema aveva confermato e l’allora ministra dell’Interno Priti Patel aveva dato il via libera all’estradizione.

Siamo quindi all’ultima spiaggia legale. Stella Assange ha dichiarato che se i giudici non concederanno al marito il diritto di appello si rivolgerà alla Corte Europea dei diritti umani chiedendo una ‘ingiunzione di emergenza’, entro 24 ore, dato il rischio di un’estradizione negli Usa in tempi rapidi. La speranza è di ottenere più tempo per presentare nuove argomentazioni, ha detto: “Tutti abbiamo bisogno di verità. Il mondo intero sta guardando”.

I legali di Assange hanno sempre insistito che Wikileaks ha pubblicato i documenti nell’interesse pubblico per rivelare crimini di guerra e abusi dei diritti umani da parte di soldati e personale Usa che altrimenti sarebbero rimasti segreti.

La Federazione internazionale dei giornalisti, presente in tribunale, sostiene la liberazione di Assange “per salvaguardare il diritto alla libertà di espressione”.

Articolo Originale: https://www.ilsole24ore.com/art/assange-destino-fondatore-wikileaks-mani-giudici-londra-AFGeoqmC

By Il Sole 24 Ore: https://www.ilsole24ore.com/

Commento: Quando la prevaricazione e la follia degli organi militari e di governo si fondono, il risultato é che,  chi opera per la verità e giustizia,  anziché essere premiato, viene condannato.
Ma ormai siamo alla fine di questo girone infernale. Sono gli ultimi rantoli di entità oscure destinate al dissolvimento.
Che Assange viva fino alla vecchiaia, oppure che muoia di stenti in modo anticipato, non cambia ciò che oggettivamente è già compiuto. 
Julian Assange è uno spirito libero, dopo la sua morte, qualunque sia la data, si rincarnerà in un altro corpo e continuerà la sua missione, esattamente da dove aveva lasciato.
Il periodo di detenzione per chi è stupido è un periodo di paralisi, di inibizione: “Lo abbiamo catturato, lo abbiamo imprigionato, lo abbiamo fermato” . Quanta stupidità! Il periodo di prigionia è stato ed è invece un periodo di gestazione.  Gli embrioni simili ad Assange si sono moltiplicati e si sono distribuiti in tutto il mondo. 
Non esiste azione al quale non si contrapponga una reazione. L’uomo miserabile e ignorante, nella sua fatale presunzione,  compie l’errore, di sottovalutarle entrambe. Giannina Demelas

 

Assange, verdetto rinviato: estradizione negli Usa o ultima spiaggia legale? L’Alta Corte di Londra si pronuncia sull’estradizione di Julian Assange negli Stati Uniti. Il fondatore di Wikileaks rischia una condanna a oltre 100 anni di carcere per spionaggio e pirateria informaticaultima modifica: 2024-02-23T16:23:23+01:00da GianninaDemelas

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