L'hanno ribattezzato "il festival dell'impegno" e in effetti a Sanremo ce l'hanno messa tutta per fingere di rappresentare la realtà. Rivendicazioni contro il patriarcato, monologhi contro "l'uomo bianco occidentale", canti partigiani e celebrazioni della memoria delle foibe, ma persino obliqui riferimenti al conflitto israelo-palestinese. La musica, naturalmente, non pervenuta. Una edizione in cui ha vinto la noia, e il riferimento non è al brano di Angelina Mango... Ne parliamo nel nostro salotto culturale a prova di lanzichenecco, in compagnia di Enrica Perucchietti e Antonello Cresti.
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