ammentos e faeddos de mundu

Metal Skunk commenti: "Gioca chi sa... giocare"


Ecco il mio commento, che è in perfetta coerenza con ciò che scrivo qui nel mio blog. Vi invito ad andare al sito Metal Skunk, per collocarlo nel giusto contesto: https://metalskunk.com/2024/03/06/che-brutta-fine-le-mascherine-intervista-ai-deviate-damaen/

Ojaaa…. ignis, sei in vena di meditazione? e dai che ti faccio compagnia e meditiamo insieme. State sempre a fare questi discorsi denigratori nei confronti dei Deviate Damaen e di Gab Volgar in particolare, che mi costringete, in senso spirituale a fare la “DONNA”. Un dato di fatto è questo: un confronto mentale di qualunque genere: sociale, politico, artistico, ecc, presuppone che ci siano due controparti a confronto: In questo caso specifico il confronto è tra artista e ascoltatore. La partita si gioca mettendo in primo piano la produzione artistica. Perché è quella, intesa come brano, album ecc che l’artista propone e l’ascoltatore gradisce o non gradisce. Se invece la partita mette in osservazione l’artista inteso per similitudine come “produttore” dell’opera,  allora diventa un confronto fra due entità , ciascuno con il proprio bagaglio di conoscenza e di esperienza. Io identifico nella controparte (Deviate Damaen), l’inizio del gioco che è fatto di belle esecuzioni e di molta provocazione. Diciamo che ho la “presunzione” di saper giocare e quindi analizzo la controparte: identifico i punti di forza e i punti di debolezza. Per i punti di forza non faccio mancare il mio apprezzamento per i punti di debolezza, che poi debolezza non sono, abbiamo detto che si tratta di provocazione, faccio pervenire il mio dissenso. In questa provocazione fatta dai Deviate Damaen e da Gab Volgar, pur non conoscendoli personalmente,  io ho sempre avvertito a livello di sensazione un qualcosa di sottile, che può essere un’enfasi, un’esagerazione, una parola o un tono, che dopo l’ascolto, mi fa scattare istintivamente la risata e l’esclamazione: “ahahaha.. che gran figlio di puttana!” in senso gioioso e ironico e non assolutamente offensivo. Se vi guardate i commenti che faccio, in parte molto seri e in parte da “gran figlia de nà mignotta” forse anche peggio di Gab Volgar , questa provocazione è più un gioco comico e mai un’ offesa sia da una parte che dall’altra. Io sono consapevole che da questo confronto, perderò la partita, nel senso che non abbatto l’avversario, anzi rafforzerà i suoi punti forti e migliorerà la parte provocatoria, oppure si toglierà la maschera del provocatore dimostrando a tutti di averli bonariamente presi per il culo. Ma bisogna vedere per cosa si gioca. Io DONNA, a livello spirituale, gioco sempre per migliorare ciò che mi circonda e con cui mi relaziono. E anche qui nel sito Metal Skunk, posso permettermi di dire queste cose perché comunque nel mondo Metal per forza di cose si è creata una mentalità con una apertura al nuovo e una marcia in più, rispetto al genere commerciale. Non conta la popolarità, in buona parte pagata e indotta, conta la "sostanza". Gab Volgar e i Deviate Damaen, hanno sempre ricevuto insulti generici, che non entrano nella partita o nel gioco. Perché ? Perché si è perso il gusto e la fantasia di saper giocare. Secondo voi, gli insulti fatti in quel modo, li hanno offesi? Li hanno demoliti? Secondo me, non le hanno fatto ne caldo e ne freddo. Forse avranno creato qualche temporaneo momento di sconforto e solitudine. Nient’altro. Alla fine della fiera, ciò che conta e saper suonare e saper cantare e tutto il resto nel confronto delle idee, dal mio punto di vista è un gioco. E gioca chi sa …giocare. Giannina Demelas