La Rivoluzione Popolare Italiana non potrà mai assomigliare alle altre Nazioni Europee
Sto seguendo da Gennaio gli eventi, le manifestazioni, i servizi giornalistici relativi alla protesta degli agricoltori. Molto spesso mi capita di leggere dei commenti in cui si denigra e si insultano le manifestazioni degli Agricoltori Italiani e si considerano, nel confronto, le iniziative di altri Agricoltori Europei come più efficaci, o anche più eclatanti o di maggiore effetto scenico. Ecco come ho risposto in un mio commento a queste osservazioni:
“L’ Italia non può imitare le altre Nazioni. Storia e cultura completamente diverse. Io non posso prendere come riferimento delle culture che ancora non si sono tolte di dosso la loro natura barbarica.
Molto meglio giocare una strategia basata su ciò che abbiamo dentro, nella profonda saggezza della cultura, chiamiamola italica. Ma che è fondata, su quella romana, partenopea, sarda e su le variegare culture millenarie di tutti i popoli del Nord Italia.
Il nostro punto di forza è quello di radici storiche cosi differenti ma cosi forti da dare il meglio a l’Italia unita. E voglio esagerare, noi saremo di esempio per tanti altri popoli del mondo, come è sempre stato nella storia.
Delle altre nazioni me ne frego altamente. Perché le altre Nazioni di come si fa una rivoluzione fatta per dare risultati concreti nel pieno rispetto dell’individuo e della nostra filosofia latina “mens sana in corpore sano”, intorno al quale ruota tutto: economia e politica, lo sanno perché lo copiano non perché, ce l’ hanno già, nel loro DNA, come noi.
Io sono orgogliosa di essere italiana e Sarda , esattamente come un altro Italiano è orgoglioso di essere Italiano e Veneto, Lombardo, Emiliano, Ligure, Calabrese, Pugliese, Siciliano ecc. Mi fermo per questioni di spazio, ma intendo ogni Regione d’Italia con le sue specificità. Questa è la nostra forza.
“Quindi per rispondere alla tua domanda”, “Allora gli altri agricoltori europei sono stupidi?”…. “gli altri agricoltori delle altre Nazioni, non sono stupidi ma agiscono in base al loro patrimonio culturale, del quale noi Italiani possiamo permetterci di fregarcene alla grande. 
