ammentos e faeddos de mundu

Pride Roma 2024: Patty Pravo, il sindaco di Roma, Elly Schlein, Annalisa e una folla di LGBT...dei quali non ce ne frega una mazza.


  La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha partecipato al Roma Pride 2024, salendo sul carro di Annalisa: come testimoniato sui social, la leader del PD ha ballato e cantato sulle note di “Mon Amour”, scrivendo poi “Praticamente cubisti” su Instagram. Ecco il video: https://www.youtube.com/watch?v=N4sRDSaU3BE Ecco le esternazioni nell'intervista di Elly Schlein: https://www.youtube.com/watch?v=zlEK4dN8laY Ecco Patty Pravo e il sindaco: https://www.youtube.com/watch?v=Uo2nMII8edY Ecco un altro video di esternazioni tra la folla: https://www.youtube.com/watch?v=6hPA-j92n6Y Dopo aver visto e sentito, fermiamoci un attimo a riflettere. Tutta questa gente che partecipa a questa grottesca carnevalata, costituisce la rappresentazione standard di chi si fa condizionare e si fa prendere per il culo da coloro che prima li hanno ammucchiati in un gruppo, come si ammassano le pecore e poi li manovrano come vogliono. Queste sono le aggregazioni "arcobaleno", che avrebbero persino la presunzione di voler raccontare qualcosa di sensato agli altri, con lo sponsor della "libertà",  per coinvolgerli nel loro gruppo di "aggregati" colorati, Qualora non ci riuscissero, possono sempre scontrarsi con chi non è d'accordo e cosi fanno gli "aggregati" arcobaleno attaccanti delle altre tipologie di "aggregati", anch'essi costituiti con la medesima manovra. E cosi invece di mettere mano alle cose che contano veramente si perde tempo ed energie in stronzate che non servono a niente. Senza contare la perdita di lucidità mentale e della visione chiara della realtà. Hanno attirato la nostra attenzione e ci hanno preoccupato in qualche modo? No, a me e a tante altre persone come me, di tutte queste giostre non ce ne frega niente. Osserviamo con un po' di pena altri esseri umani che si fanno infinocchiare. L'entropia non si ferma, prima o poi capiranno. Piuttosto ne parliamo, non per attaccare, per condannare o per fare alcun tipo di guerra mentale. Ne parliamo solo per una questione di coscienza,  in modo che un giorno, non ci sia qualcuno che dica: " tu sapevi che stavamo facendo una cretinata e non hai detto niente".  Giannina Demelas