ammentos e faeddos de mundu

Sfero addio: chiuso il mio account ed eliminati i contenuti - "....senza di te vivo bene lo stesso"


Ricordo che il giorno 25 Novembre: giornata contro la violenza sulle donne, pubblicai un articolo su Sfero, individuando le ragioni della nascita e delle celebrazioni successive di questa ricorrenza. Da buona Matriarca, ho sviscerato il condizionamento abilmente architettato verso le donne. (azz.. bella presa per il culo ) e questa cosa non è piaciuta affatto.  Da quel momento il mio account ha iniziato a funzionare male. A nulla è servita la richiesta di intervento: hanno applicato una personalizzazione perciò potevo entrare ma non potevo fare niente perché hanno inibito tutti link  o collegamenti ipertestuali. Non è è stato possibile nemmeno entrare per modificare o cancellare dei contenuti. Subito dopo ho aperto un altro account , sempre su Sfero, ma dopo pochi giorni ha fatto la stessa fine. Io ho lasciato perdere e ho aperto questo account su Libero Blog: "ammentos e faeddos de mundu" che significa: "ricordi e dialoghi del mondo". Il nome è espresso in Sardo perché chiunque legga sappia immediatamente che sta leggendo qualcosa che proviene da un'anima fortemente identitaria e sappia anche che  il contenuto ha un significato molto profondo che esprime una libertà totale. Dopo essere stata bannata in quel modo, perché anche la tecnica adottata ha il suo linguaggio, come se mi avessero comunicato: " Hai esagerato, e ti abbiamo immobilizzato: puoi entrare ma non puoi fare niente, avrai la sensazione di essere paralizzata". Io sono sensibile, accolgo il colpo, ovviamente ne soffro, ritenendolo ingiusto. Ma poi lo metabolizzo fisicamente e  reagisco, in un modo che, non può prevedere, chi è troppo razionale. Se tu mi immobilizzi tecnicamente e fisicamente in modo materiale, io uso tutti gli strumenti non si vedono e non si sentono , ma che esistono, perché sono spirituali. Quando si instaura una comunicazione, con qualunque persona, essere vivente o cosa, è sempre un canale di comunicazione a doppio senso si circolazione. Se quello che va e quello che viene sono armonici, la connessione non ha limite di durata. Nel momento in cui ciò che io penso e dico entra in conflitto con la destinazione, arriva puntualmente la notifica di rigetto. A questo punto, nella maggior parte dei casi, le reazioni sono di rabbia, di sconforto, talvolta anche di odio o vendetta. Come accade, per esempio, nelle separazioni. Secondo me, dare peso o importanza, é la cosa più stupida. Mettersi nella condizione di essere sempre desiderati, significa accettare con tranquillità di ignorare chi non ti vuole. Ma non con astio e con la tipica reazione " Non mi vuoi e non mi meriti" . Questa reazione ce l'ha chi non conosce la libertà nel suo profondo contenuto. Chi conosce la libertà autentica, vive 24 ore su 24, nella condizione di poter affermare: "con o senza di te vivo bene lo stesso". Chi ama veramente la libertà, la coltiva come la cosa più preziosa della sua vita (anzi delle sue vite). Perché chi ha sperimentato a "navigare" con lo spirito e con la mente nello spazio e nel tempo, non potrà mai più rinunciare, perché si sente esattamente ciò che è: un'anima senza età. Qualche giorno fa ho richiesta la cancellazione dei due account su Sfero: Ora mi manca solo la richiesta di cessazione della sfera che avevo attivato "Anima" e dei commenti nella sfera dell'amministratore. Non so se li hanno dimenticati distrattamente o se non capiscono l'Italiano quando dico: "..tutti i contenuti collegati a questo account". Farò un'altra mail,  per ottenere anche queste rimozioni.  Io preferisco coltivare sempre la libertà: di fare ogni volta, quello che mi pare, e mandare a cagare chi vorrebbe impedirmelo. Ma sono generosa, voglio che questa bella sensazione la abbia anche la controparte. Lasciare tutto pulito e ordinato, come se non ci fossimo mai incontrati, aiuta la controparte a godersi la sua libertà di ignorarmi. Mhmmm ...quanto mi diverto, quanto mi piacciono queste sperimentazioni... non mi vedete ma ho un bel sorriso sornione che ... modestia a parte, è un bel capolavoro.  Giannina Demelas