ammentos e faeddos de mundu

La massima espressione dell'inferiorità maschile: un uomo che violenta un altro uomo


Queste immagini video provengono dalle prigioni israeliane, dove i prigionieri Palestinesi, vengono sottoposti a continue violenze

Video Link: https://t.me/ugofuoco/4323 By https://t.me/ugofuoco/ Commento: Io credo che l'uomo che utilizza l'atto sessuale per fare del male ad un altro essere umano sia da considerarsi molto peggio di un cane rabbioso. Un essere privo di anima, di mente. Ma la cosa peggiore e che è anche privo di istinto. I mammiferi maschi di qualunque razza, possono combattere, per il territorio, per dimostrare la loro forza alla femmina ed avere più possibilità di ingraziarsela per ottenere l'accoppiamento. Ma fra di loro gli animali non si violentano mai sessualmente.  Pertanto il violentatore è in uno stato di regresso e abbruttimento ancora peggiore dei mammiferi, peggio degli animali. Io credo che questi soggetti sappiano che Madre Natura li estinguerà, che il loro DNA è una scoria che si autodistrugge. Tanta ferocia nel loro atto , con cattiveria e con l'umiliazione di un altro essere umano non può avere altre spiegazioni. Come nell'epoca preistorica si sono estinti i dinosauri, cosi si estingueranno gli essere umani non evoluti. Un uomo evoluto, ha una presenza luminosa, non ha bisogno di fare niente di particolare per farsi notare. Semplicemente attrae perché esiste ed emana energia maschile. Emanare energia maschile significa comunicare senza bisogno, nemmeno di parlare: la propria forza mentale, la generosità di cuore, la raffinatezza spirituale.  Vi sembra strano? No non lo è per niente, questa cosa si sente nell'aria che circonda, chi è fatto cosi. Provo un sentimento di pena e in parte di tenerezza per gli uomini che si comportano in modo sgarbato, volgare, e presuntuoso perché non hanno capito che cosa è la vita. Sono dei mocciosi, stupidini che giocano ancora a fare machi o i super eroi dei fumetti, con dei comportamenti, che secondo la loro ignoranza sono segno di virilità, ma nei fatti, derivano da condizionamento sociale e non sicuramente da crescita interiore.  Giannina Demelas