Il Mondo che vorrei, oppure il Mondo che dovrebbe essere e che sarà?

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Se l’unità d’Italia non fosse stata indotta, e avesse avuto una sua evoluzione politica in modo armonico, avrebbe avuto l’attuale assetto politico? Secondo me no. Sarebbe stata una federazione di piccoli stati con forti autonomie amministrative e le competenze centralizzate sarebbero un coordinamento per le esportazioni e importazioni e per tutte le politiche estere e normative di interesse comune, a livello confederale.

Nonostante oggi, l’Italia sia Stato, Nazione e Repubblica, sono ancora molto forti le identità locali, per cultura, tradizione, etica, usi, consuetudini e dialetti, questi ultimi, sono stati così chiamati, ma sono delle vere e proprie lingue, ciascuna con la propria evoluzione storica. Evidentemente “forze avverse” non volevamo che ciò si creasse e quindi sono intervenute con prevaricazione politico-militare.

Andiamo avanti. Se si fosse creata una confederazione con tanti piccoli stati, nel pieno rispetto delle loro identità, si sarebbe creato un nuovo modello sociale e politico? Si sicuramente. Si sarebbe creato un modello pienamente rispettoso delle identità locali, anzi avrebbe valorizzato al massimo le identità locali e il suo ottimale funzionamento sarebbe stato un modello di amministrazione pubblica, per il resto del mondo. Teniamo conto di un altro aspetto: le regioni d’Italia sono attualmente 20. Ma nel censimento che fecero i Romani nell’anno zero in corrispondenza della nascita di Cristo, i popoli Italici censiti, con una loro lingua, cultura e tradizione,  furono ben 32.  

Quanto precedentemente esposto, ovvero di un modello politico-sociale basato sul rispetto delle identità, avrebbe creato una forte opposizione alle mentalità prevaricatrici come quella Anglosassone. I popoli in generale, non hanno nel loro DNA la guerra, la prevaricazione o l’odio. La maggior parte delle guerre nel mondo,  infatti, prima o dopo la nascita della NATO, sono state fomentate e non nascono dalle popolazioni locali. Ogni essere umano, per sua natura,  vuole vivere serenamente in e armonia con il luogo in cui nasce.

La creazione di un modello che rispetti le identità di ciascun popolo in ogni Stato del mondo crea degli equilibri fondati sulla saggezza e sul rispetto e incentiva un altro fattore: la comunicazione fra Nazioni e Popoli fondata sullo scambio e sulle collaborazioni che puntano a valorizzare i singoli territori, con azioni in loco.

Quindi in questo contesto, potremo avere Nazioni che propongono consulenze professionali e Nazioni che offrono materie prime. Nazioni che producono prodotto finito e Nazioni che consumano. Le combinazioni possono essere molteplici, in base alle risorse naturali e umane disponibili nei diversi settori economici e in base ai bisogni umani che, di volta in volta, si configurano. 

Tutto questo richiede ovviamente un clima di pace.

Ecco spiegato perché la mentalità anglosassone, fondamentalmente barbarica, punta alla demolizione delle identità. La demolizione come abbiamo avuto modo di constatare va dalla demolizione del genere femminile e maschile, alla demolizione delle tradizioni storiche di ciascun popolo con azioni forzate: immissione di propaganda gender, immigrazioni, censura.

La così detta élite globalista con dentro gli illuminati, i sionisti le lobby economico-finanziarie, ha la presunzione di creare un modello di vita che si regge su un’architettura ormai superata da tempo. Nel quale esiste un gruppo ridotto di persone che comandano e una massa che obbedisce. Nella loro profonda ignoranza e  cronica presunzione,  non possono concepire un modello che si auto-regolamenta, che si auto-disciplina e che auto-evolve in modo armonico, non creando mai alcun danno agli altri elementi collegati.

I Romani che sono da inquadrare nel vecchio algoritmo, già da allora avevano capito, che dovevano governare rispettando le identità locali. Per questo motivo, è vero che pretendevano dei tributi da ciascun territorio conquistato, ma nel contempo, e vero anche, che un po’ per presunzione, un po’ per generosità, in ciascun territorio conquistato, portarono imponenti opere di ingegneria che ancora oggi esistono.  

Andiamo ancora avanti. Una federazione italiana di piccoli stati che funziona, con chi avrebbe dialogato in modo armonico? Avrebbe aperto tutte le possibili collaborazioni con tutte le Nazioni che si affacciano al Mediterraneo,  riprendendo di fatto tutto ciò che tradizionalmente è sempre avvenuto con il vecchio Impero Romano.

In questo contesto è molto più probabile che l’ Unione Europea come attualmente la conosciamo non sarebbe mai nata. In un clima di pace e con evoluzione armonica dei Popoli avrebbe avuto più senso un’ Alleanza Mediterranea che dialoga con la Russia, con il Mondo Arabo, con l’Africa, con l’India e con la Cina.

In ogni caso, il processo di evoluzione dei popoli, non lo può fermare un’ élite globalista, con mentalità obsoleta. Tutto ciò che è stato impedito fino ad ora, arriverà ad una sintesi in cui non è più possibile impedire e le cose andranno in modo armonico come avrebbero dovuto andare, senza i barbari prevaricatori, i quali sono destinati all’estinzione, come accaduto in passato,  a soggetti primordiali.

Gli esseri che vivono già nella quinta dimensione ci stanno aspettando e ci vedono già da ora avvolti nella luce. La stessa luce che ciascuno di noi sta già da ora proiettando sulla terra, in questa terza dimensione, nella forte volontà di volere la pace in ogni metro quadro della superficie terrestre. Giannina Demelas

Il Mondo che vorrei, oppure il Mondo che dovrebbe essere e che sarà?ultima modifica: 2024-09-29T15:40:27+02:00da GianninaDemelas

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