Esseri umani di sesso maschile: impotenti, incazzati e soprattutto confusi. Ce la fate a diventare uomini in questa epoca o bisogna aspettare ancora qualche secolo?

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Non mi vedete, ma mentre scrivo sorrido, perché non voglio essere offensiva, ma vorrei venga interpretata come un’ affettuosa sberla matriarcale proveniente da ciò che io ho imparato, dalla cultura, dagli antichi insegnamenti dell’ educazione femminile verso il maschile e che entrano a far parte del quotidiano come respirare , mangiare o dormire.

Vediamone qualcuno:

“Se hai tanti soldi sei ricco, ma non sei uomo”.

“Se hai studiato tanto sei colto, ma non sei uomo”

Considerato che in questi ultimi anni si è manifestata, sotto il profilo sessuale, una la forte tendenza a rapporti fisici, che implicano sempre meno il coinvolgimento mentale e spirituale, io aggiungerei una terza affermazione: “Se sei un acerbo cucciolo in calore, magari anche un po’ volgare e un po’ maiale, non è la strada giusta per  diventare uomo”.

Credo di aver identificato le principali ragioni di questo malessere al maschile. Si tratta di un scardinamento delle conoscenze morali e filosofiche che la nostra cultura mediterranea ha maturato nei millenni e favore purtroppo di nuove credenze che con l’evoluzione maschile non hanno niente a che fare e che invece favoriscono un regresso.

Esaminiamo il primo insegnamento: “Se hai tanti soldi, sei ricco, ma non sei uomo”.

Vestirsi con capi costosi, avere una bella macchina, avere tanti soldi, ma soprattutto esibire il possesso di queste cose materiali ha reso più forti, o più virili, o più affascinati? No. Puoi avere tutti i soldi che vuoi ma la forza (sia fisica che mentale), la virilità e il fascino sono doni che non si possono acquisire con surrogati o beni materiali che ti appiccichi addosso.

Ora riflettiamo sul secondo insegnamento:  “Se hai studiato tanto, sei colto, ma non sei uomo”.

Questa è un’altra falsa credenza per il quale si ritiene che più abbia studiato, o più cose sai e più puoi apparire “intelligente” o anche misurarti come se fosse una gara fra chi ne sa di più, di questo o di quello, per affermare la proprio leadership.

Anche in questo caso, i topi di biblioteca, gli scienziati e i professoroni pomposi, non sono più forti mentalmente, non sono più virili e non hanno più magnetismo. Hanno solo creato un surrogato diverso. Nel primo caso, le cose materiali si sono appiccicare addosso, nel secondo caso si e creato un serbatorio di informazioni per infilarlo dentro il cranio. Serve a vivere meglio? Io ho forti dubbi

Arriviamo al terzo punto, in cui si ha la falsa credenza che avere tante relazioni di cui non se ne approfondisce nemmeno una, avere una esagerata attenzione al proprio corpo come se fosse, la cosa più importante in assoluto, oppure ostentare un atteggiamento da arrogante, con linguaggio volgare, possa fa apparire uomo più duro o più macho.

Potremo citare anche altri esempi, e approfondire ulteriormente. Ma mi fermo qui. Per dire che cosa, secondo me, l’uomo di questo tempo, ha in parte perso, dando troppa importanza a questioni esteriori, fondate su status symbol che con i valori autentici ereditati dalle nostre radici culturali, non hanno niente a che fare.

L’uomo sta perdendo,  e prima si attrezza e meglio è,  l’unica cosa che le serve per sopravvivere e per evolvere: l’ erotismo. E non solo: sta perdendo la conoscenza e  il profondo significato di erotismo.

Purtroppo, le varie correnti “moderne”, o anche dottrine vecchie e bigotte che arrivano dalle religioni, hanno snaturato i contenuti dell’erotismo.

 L’erotismo è energia purissima, presente nei nostri istinti primordiali, presente nei nostri sensi, ma proprio per questo presente in tutto ciò che è contemplare, sentire, toccare, annusare, assaggiare. L’erotismo è dentro la mente, nell’immaginazione, e nella creazione. Chi lavora con passione, irradia di erotismo ciò che fa. Perché esprime la sua energia vitale, creatrice e trasformatrice. Ma l’erotismo non si ferma alla dimensione del mammifero di razza umana, o al concetto di uomo sapiens che con la sua testa e le sue mani laboriose plasma la materia, ma va oltre, ad esplorare le più alte vette dell’evoluzione spirituale per fondersi con la parte divina di noi stessi.

Meravigliose le citazioni dell’opera  “il profeta” di  Khalil Gibran a questo proposito: “ E cos’è lavorare con amore ? È tessere un abito con i fili del cuore, come se dovesse indossarlo il vostro amato. È costruire una casa con dedizione come se dovesse abitarla il vostro amato. È spargere teneramente i semi e mietere il raccolto con gioia, come se dovesse goderne il frutto il vostro amato.

È diffondere in tutto ciò che fate il soffio del vostro spirito,

“… E se non riuscite a lavorare con amore, ma solo con disgusto, è meglio per voi lasciarlo e, seduti alla porta del tempio, accettare l’elemosina di chi lavora con gioia…”

“…Poiché se cuocete il pane con indifferenza, voi cuocete un pane amaro, che non potrà sfamare l’uomo del tutto. E se spremete l’uva controvoglia, la vostra riluttanza distillerà veleno nel vino. E anche se cantate come angeli, ma non amate il canto, renderete l’uomo sordo alle voci del giorno e della notte” .

Ecco,  secondo me,  sono citazioni bellissime e soprattutto vere.

L’ erotismo è energia umana purissima che  unisce corpo mente e spirito nella sacralità dell’amore. Una fusione perfetta di amore passionale e di amore incondizionato e divino, verso se stessi, verso la persona amata e verso il mondo. Giannina Demelas

Esseri umani di sesso maschile: impotenti, incazzati e soprattutto confusi. Ce la fate a diventare uomini in questa epoca o bisogna aspettare ancora qualche secolo?ultima modifica: 2024-07-25T16:07:21+02:00da GianninaDemelas

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