- Cosa stai cercando di dirmi
- avrei voluto scrivere di lui e forse non l’ho mai fatto, come se non fosse mai esistito, ma c’era eccome … anche adesso, ma non so da dove cominciare….
- E forse questa storia, la sua storia è la tua e non vuoi accettarlo.
- Non riesco a chiudere gli occhi e nemmeno ad aprirli, ho visto il suo dolore, ma non sono certa che lui lo conosca, a volte credo che lo abbia regalato a me, per non sentirsi solo….
- Il tempo sta per scadere e poi dovremmo vederci tra un mese, mi sembri sconvolta… non potrò diminuire il dosaggio …ora dobbiamo salutarci altri pazienti mi aspettano stamattina…..
- E poi decisi, decisi che non ne avrei mai più parlato, in fondo era uno sconosciuto, il mio analista, perso in infinite storie, diverse o forse tutte uguali, non lo consideravo mio amico e neanche un salvatore, sceso a tirarmi per i capelli, prima che cadessi giù negli abissi, da dove difficilmente si riesce a tornare su senza contraccolpi .
- Certo ci saremo rivisti, ma forse non con la stessa cadenza temporale.
- Ora c’era il mio tempo, il tempo che volevo donarmi senza dover consultare nessuno.
- Di nessuno mi circondai se non del mio pacifico-silenzio.
- Il silenzio è una buona cosa, non si è mai soli davvero nel silenzio, anzi , almeno per me, significa, concedersi nuovi spazi nei quali poter fare entrare una marea di pensieri, persone, ricordi, sogni, errori, sconfitte, vittorie, e poter far fluire nuova luce, riordinare ciò che ancora di irrisolto esiste e persiste in me, non solo in me.
Quanto Odio quanto Amoreultima modifica: 2016-10-07T13:21:26+02:00da