La grande Celesta

La Fata, di ritorno da un breve viaggio nel mondo degli umani, ancora imbambolata, con il fuso orario sulle palpebre, con tra le mani mille pacchetti colorati, souvenir per i suoi animaletti e per le parti più intime del Bosco, si lasciò andare, con un bel sospiro al pensiero di Lui: Apanbi. Dov’era?

Guardò poco oltre e lo vide. Era bellissimo, vestito da Virgilio, sulla barca di un insospettabile nocchiero e lottava, ohhh sì, sì sì, lottava per strappare dalle grinfie dell’assatanata formica il transistor.

La Fata lo guardò e subito si sentì il fuoco tra le cosce.

“Amore, ciao… ” gli gridò facendogli un occhio sogliolesco che mai e poi mai nessun Signor Pan aveva visto così seducente.

“Ohh, cara, sei tornata?” Sorrise lui, intento nella lotta “ho messo a posto la camera da letto sai? Innanzi tutto ho staccato tutti i quadri…”

Mio Dio, ha staccato tutti i miei quadri – si disse lei, sentendosi i capelli farsi ricci di colpo; ma finse comprensione e noncuranza, anzi, per la verità finse un ameno interesse “Ah, si? Bene sono felice di questo cambiamento amore, e poi, poi, cos’altro hai cambiato?” farfugliò nella vana speranza che lui non s’accorgesse che si sentiva svenire.

“Beh poi, poi, c’è la questione del gas. Ho aspettato che tornassi per lasciarti decidere. Scegli tu se gas omogeneo o gas 2-dimensionale o anche gas 1-dimensionale oppure, e secondo me sarebbe la soluzione, migliore gas 0-dimensionale… ma non voglio influenzarti amore, decidi pure in serenità” continuò lui, quasi allo stremo delle forze ma con il transistor già in salvo e la formica quasi del tutto ammaestrata.

“Potrei convenire sul gas 0-dimensionale” fece lei e leccandosi le labbra sensualmente proseguì “ad un patto: stasera tu mi scopi in quel punto preciso, con quel filo di erotismo sfacciato e mi trasformi in un pozzo di piacere. Ci stai?”

“Come potrei dirti di no?” rispose lui liberandosi di Caronte che gli sbavava addosso, in un attimo di perfida lussuria. La prese tra le braccia e la baciò selvaggiamente.

Lei si sentì morire di desiderio e guardando il cielo vide, come in un miraggio, la grande “celesta” che suonava da sola, solo per loro.

La grande Celestaultima modifica: 2016-08-05T12:48:45+02:00da mabisman