linee


"Perché dovresti affliggerti se nascita e morte siano solo dei punti, sapendo che l'esistenza non è una retta." [Vladimir Holan]
Quei due versi mi hanno colpito perché equivalgono alla rappresentazione grafica del percorso della vita. Un punto d'inizio che chiameremo NGUE ed un punto di fine che chiameremo AMEN. Partenza e fine uguali per tutti. Come sappiamo, per quei due punti può passare una sola linea retta, ma l'esistenza non è una retta e quei due punti potranno toccarli altre infinite linee. Infiniti percorsi di ogni essere vivente. Percorsi che ne incroceranno altri. Momenti di vite condivise. Brevi o lunghi. Finiti o ricominciati. Vite sfiorate che non s'incontreranno oppure occasioni perdute che forse. La distanza fra i due punti si misurerà in anni sulla linea retta e questo, in funzione della lunghezza della linea, ci dirà solo se una vita sarà stata più lunga o più breve di un'altra. Nel Percorso 1, ad esempio, la vita sarà stata più lunga che nell'altro percorso. Un dato banalmente statistico, nulla di più. Sarà, invece, la lunghezza dei percorsi compiuti nella vita e rappresentata dalle linee non rette, ad esprimere quale, fra due o più vite, sia stata la più vissuta ed intensa (Percorso 2). Geometrie di esperienze che riempiono o svuotano un'esistenza.