geometrie


Avevo appena finito di disegnare il cerchio. Lui, avviandosi verso il mare, lo guardò e mi disse: "Adesso fai anche il raggio". Ed io lo feci. Restò perplesso solo un attimo, poi sorrise. Mi baciò sulla testa e disse: "Tu sei un poeta". Era così mio padre, ma io non ero un poeta. Lui vedeva il suo cerchio e mi chiese il raggio, così, al mio sole gli aggiunsi il raggio. Figurati se, in spiaggia, pensavo alla geometria. All'inizio mi era anche antipatica perché perimetra gli spazi solo per il gusto di calcolarne le aree. Senza quell'autorefenzialità, forse mi sarebbe piaciuta di più. Un cerchio, un quadrato o una stella, sono sempre il recinto di uno spazio. Una sera, Euclide mi raccontò la storia del suo teorema e mi parlò d'Ipotenusa, la regina di quell'isola che poi prese il nome di Trinacria. Mi disse che Ipotenusa amava allo stesso modo due fratelli, i cateti, e non riusciva a decidere quale scegliere o, forse, non voleva farlo per timore che l'altro non sarebbe sopravvissuto ad una scelta che sarebbe stata anche la fine di ogni triangolo. Ipotenusa non scelse mai. "Entrambi o nessuno" fu la sua decisione e i cateti accettarono. "Il tuo teorema?" "Non m'interessava dei triangoli. Cercavo solo di capire la geometria di quell'amore." "Quindi quando dici che l'area dei quadrati costruiti sui Cateti è uguale all'area del quadrato costruito sull'Ipotenusa, mi stai dicendo che quelle tre aree potrebbero rappresentare la misura di ciascuno dei tre amori?" "Probabilmente." "Così hai dimostrato che, almeno in quantità, uno dei cateti amava Ipotenusa più di quanto l'amasse l'altro." "Ho solo dimostrato, geometricamente e aritmeticamente, che due amori uguali non esistono. Il problema è che il mio teorema distingueva quello dei cateti ma non lo faceva, altrettanto geometricamente, intimamente e singolarmente, con l'amore d'Ipotenusa verso ognuno di essi." "Scusa, ma mi sembra marginale perchè questo vale anche se i cateti sono femmine e l'ipotenusa è maschio." "Non è marginale perché l'ipotenusa ha sempre la dimensione dell'amore che ogni cateto prova per lei, ma nessuno dei due cateti ha quella che l'ipotenusa prova per lui." Capii che quel teorema era una faccenda di cuore di Euclide ed aveva a che fare solo con la gelosia. Soprattutto quando il cuore, scoprendosi impreparato, si ritrova ad interrogarsi sulla geometria dei triangoli.