Aisha


La prima cosa che mi viene da dire è che Aisha è un bel nome, una scelta molto femminile, a differenza di Muhamed Alì. Al suo posto avrei scelto Cassius Alì. La seconda cosa e chiudo, è l'assenza di vergogna intellettuale che Aisha ha fatto venir fuori proprio come se avesse scoperchiato il bidone dell'organico e contano e conteranno poco i motivi della sua scelta perché sono motivi privati che rientrano nella sfera delle sue libertà ovvero quelle libertà di cui tanto ci vantiamo ma, quando arriviamo alle strette, come in questo caso, ecco che la belva dell'intolleranza e della sottocultura, viene fuori pronta a sbranare chi si è presa una libertà che, guarda un po', non era "autorizzata" a prendersi. Quando la libertà del gregge è ballerina ovvero siamo liberi, ma dobbiamo prima chiedere il permesso.