pecorelle

luna

Stasera, appena un po’ dopo il vespro, c’era solo lei. Dava la schiena al sole ma, stavolta, lo stare di spalle non aveva nessuna assonanza, solo una casualità col post di ieri. Del resto, nel cielo, stasera, neanche una pecorella-ella-ella e non ina-ina. Solo una conferma che escono sempre in gregge a brucare l’erba.
“E lassù cosa brucano, mica c’è l’erba?”
“Già”, mi limito a risponderle. Avrei potuto dirle che se avesse studiato il latino come l’ho studiato io, conoscerebbe il motto “Herba volant, scripta manent”, ma non mi andava di fare sfoggio della mia cultura. Che poi, facciamo tanto gli schizzinosi, ma quel “herba volant” la dice lunga su cosa fumassero i latini. Certo che loro sì che se la godevano la vita. Proprio ad immagine e somiglianza dei loro dei.
pecorelleultima modifica: 2020-05-25T21:37:02+02:00da arienpassant

15 pensieri riguardo “pecorelle”

  1. A volte possono più le suggestioni della ferrea logicità…se provassi a correggere il tiro, per così dire, ti accorgeresti che non ne vale la pena. E poi, essere visionari, giocare con le parole, non prendersi sempre sul serio sono qualità non difetti. Quindi, se la tua ipotesi dovesse trovare conferma, continua pure a fumare cicoria 🙂

  2. “E poi, essere visionari, giocare con le parole, non prendersi sempre sul serio sono qualità non difetti.”

    Non so se siano qualità o difetti e, in tutta sincerità, nemmeno me ne importa perché, come tutti, anch’io ho i miei momenti down e la mia via di fuga è questa. (Non funziona sempre, ma due volte su tre sì. A te, invece, una buona lettura quante volte funziona?)… intanto che ci pensi, vuoi fare un tiro? :))

  3. “A te, invece, una buona lettura quante volte funziona?” Se è buona, sempre; tieni conto che quando sono giù (perché scrivere “down”?) so anche quale lettura indossare, così come faccio con l’abbigliamento. P.S. No grazie, non “tiro”, preferisco il vino 🙂

  4. A proposito di buone letture, ti lascio una perla:
    “realtà” scriveva Nabokov, “è una delle poche parole che non hanno senso senza virgolette”. N.B. Il libro da cui ho tratto questa citazione, virgoletta diversamente la parola realtà dal resto della frase, ma io non so come riprodurlo qui.

  5. Ci sono termini stranieri, così come termini italiani, che esprimono meglio qualcosa. Il mio “down” (e mi spiace che venga usato riferendolo ad una patologia), lo trovo perfetto per quello stato d’animo che noi interpretiamo in sentirsi “giù”, perché alcune volte mi sento “out”, altre “down”. Nel primo caso evado dagli altri perché non voglio proprio esserci; nel secondo, invece, evado da me stesso non chiudendomi ma rifugiandomi in visioni e giocando con le parole, al punto da sembrare perfino divertente. (Ti sei mai accorta di quanto gli stati d’animo siano un viaggio nel viaggio?)

    “Se è buona, sempre; tieni conto che quando sono giù so anche quale lettura indossare”.
    Potrei dire che sei fortunata perché hai un armadio ben fornito ma, quel “fortunata”, sarebbe riduttivo. C’è tanto lavoro dietro. Certo, non ti pesa perché quando c’è passione non c’è fatica.

    Preferisci il vino? Sempre fumi sono, anche quelli dell’alcool, e non fare la schizzinosa, l’alito ne risente uguale e la erre si arrota ancora di più . In ogni caso, non fumo cicoria :), solo Marlboro (a te piacciono le parole con le consonanti improbabili una dietro l’altra?)

    Grazie per la perla. Sono totalmente d’accordo con Nabokov (come si può non essere d’accordo con uno che ha partorito Lolita?). Sai come la penso, la realtà, come la verità, sono astrazioni. Andrebbero scritte sempre fra virgolette proprio perché non hanno alcun senso compiuto.

  6. Out e down…se mi definissi una purista della lingua non esagererei; certo, non arrivo al parossismo dei Francesi che si ostinano a dire ordinateur al posto di computer, ma li sento affini. La nostra lingua è perfetta, non dobbiamo che attingervi.

  7. “Ti sei mai accorta di quanto gli stati d’animo siano un viaggio nel viaggio?” Certo che sì, a me piace definirli sospensioni temporali o compresenza di interiorità e realtà, e tante altre cose…:)

  8. “Marlboro” hahahah mai pronunciata correttamente quella parola…comunque, lasciati pregare, l’alito di vino è preferibile a quello della sigaretta, che proprio non sopporto…non ti bacerò mai! 🙂

  9. mmmm, bello quel “sospensioni temporali o compresenza di interiorità e realtà”… ancora di più quel “e tante altre cose…” 🙂

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