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New York, sarà rimossa la statua di Roosevelt davanti al Museo di Storia Naturale e, credo, che non ci siano parole migliori di quelle pronunciate dal pronipote di Roosvelt per definire questa presa di coscienza: "il mondo non ha bisogno di statue o reliquie di un'altra era che non riflettono né i valori di una persona né i valori di uguaglianza e giustizia". Sarebbe stato ancor meglio se avesse messo il punto dopo "reliquie", perché il "il mondo non ha bisogno di statue o reliquie", punto. Comunque, ben venga che anche quest'altro parto dell'imbecillità umana finisca in discarica e ben venga se non dovranno pensarci le minoranze violente a ripulire l'ingresso del Museo di Storia Naturale imbrattato da quelle maggioranze ancora più violente che pisciando sulla dignità di indiani e neri li usarono come contorno all'opera. Già, la violenza! Quella che, come la morale, come la verità e come la Storia, ha circa sette miliardi di versioni a cui aggiungerne sempre una. Quella omologata, quella sdoganata. Ora, sempre in termini di miserie umane, come la mettiamo col Monte Rushmore?