separazione delle carriere


Finalmente provando a distinguere le pere dalle mele, poco importa con quale mezzo lo si faccia, si metterà mano alla riforma delle carriere. Per uscire da questa commistione di ruoli ciascuno faccia il proprio mestiere e ben venga che i comici facciano solo i comici e non anche i politici. Non c'è nessuna discriminazione in questo perché, come conferma la storia di qualunque paese, nessuno ha mai precluso ai politici di farci scompisciare. Del resto, se il pianeta versa in queste condizioni è proprio perché la politica, senza bisogno di ricorrere ai professionisti della risata, ci regala di continuo fulgidi esempi di comicità in tutte le salse passando dall'avanspettacolo al grottesco fino ad arrivare al tragicomico. Quindi smettiamola di prestare comici alla politica, anzi, considerato il numero e la bravura confermata dal consenso che gli diamo, sarebbe meglio il contrario. Lo stesso varrebbe anche per gran parte dei media, sia quelli della carta stampata che dei talk show ma, più che comici, loro sono solo portaborse o claque ovvero hanno un ruolo molto marginale a prescindere dalla capigliatura, dal colore delle bretelle o da quello della montatura degli occhiali.