Μαρία


Malgrado tutto, ti ricorderò sempre con piacere e con un pizzico d'intima soddisfazione perché credo che un po' di merito del tuo successo lo devi anche a me. Non posso dimenticare, infatti, cara Μαρία, le tue lezioni di greco. Sì, quelle nelle quali, per colpa dei miei compiti, la tua estensione vocale raggiungeva quelle tre ottave che dal nostro liceo arrivavano fino all’Olimpo tant’è che Zeus diceva: “ecco, quello stronzo di Arien l’ha fatta incazzare di nuovo” e Venere, girando il ragù di capra, sollevava le sopracciglia annuendo. In quelle occasioni Μαρία, altro che “Vespri siciliani”, riuscivo a farti andare dal Fa diesis grave (fa♯2) a quel Mi naturale sovracuto (mi5) che poi, una volta diventata Callas, raggiungevi nelle variazioni di Proch senza più alcun bisogno di me. φιλί