Amélie


Ieri mattina mi sono svegliato così presto che è toccato a me svegliare il Sole ma, lui, neanche mi ha cagato. E’ l’unico a cui regalare una sveglia sarebbe da idioti perché da millemila anni ha i suoi tempi e non li sbaglia neanche di un secondo. In fondo gli astri, pianeti, stelle, lune, buchi neri ed altri, saranno sicuramente bellissimi ma, diciamocelo, sono abbastanza scontati. Il lato positivo è che sono affidabili, sappiamo sempre dove trovarli. Riassumendo, altro che bellezza, l'universo è solo un gran girar di palle. Sull'affidabilità e puntualità anche molti galli si svegliano e cantano a cazzo ma, a nostra differenza, fanno molto meno meno danni. Generalmente, quando devo svegliarmi molto presto metto la sveglia ma, come ieri mattina, ci sono urgenze che fanno a meno di qualunque sveglia tecnologica. Sono quelle biologiche. Quelle che, per fortuna, sin da bambino hai imparato che, come un dosso o il bordo d’un bicchiere, puoi trattenere l’acqua solo per poco. Dopo son cazzi tuoi e non vale solo per l’acqua perché, urgenza biologica può esserlo anche la rabbia o il drizzarsi dell’uccello. E sempre da una ciliegia che ne tira un’altra, a proposito d’uccelli, sempre ieri, in macchina, alla radio, ascoltavo l'intervista ad una scrittrice belga che, beatalei, ha venduto millemila libri. Beata lei non per averli venduti, ma per essere riuscita a scriverli. Non avendo compreso il suo nome ho memorizzato il titolo del suo ultimo romanzo: “Psicopompo”. Al volo, ho pensato ad un romanzo che girasse intorno allo scopare inteso come idea fissa. Diciamo una psicopatia e, come mi accade spesso con le mie previsioni, lo psicopatico ero io perché anche la sua passione per gli uccelli non aveva nulla a che fare con il sesso, ma solo con il volo. Quel volo che, a suo dire, è allo stesso tempo causa ed effetto della letteratura. Soprattutto quando diventa necessità. Causa per chi scrive, effetto per chi legge. Questo concetto però, lei l’ha spiegato non in modo casareccio come ho fatto io, ma in modo divino perché era avvantaggiata dal fatto che era intelligente, piacevole da ascoltare e, soprattutto, parlava in francese.