Macchine volanti – (concept)

Share on Twitter

[Sulla terra mi sono schiantato,
quella che per primo ho visto tanto piccola,
e la terra non me l’ha perdonata.
Ma io perdono la terra,
sono figlio suo, in spirito e carne,
e per secoli prometto
di continuare il mio volo]

Tratta da “Sono Gagarin, il figlio della terra”
di Evghenij Evtusenko

Aggiriamoci ancora con “i piedi ben saldi” sulla terra. Qui, dove da sempre ancoriamo le speranze, le nostre piccole o incrollabili certezze (almeno quelle che per molto o poco tempo ci appaiono tali), e dove potendo, in molti o quasi tutti, sceglieremmo di restare. Traiettorie di volo sempre…
La diversa prospettiva del nostro sguardo che ci differenzia. Volare è anche e soprattutto un’istanza dello spirito, che possiamo esercitare persino in condizioni di costrizione estrema. Volare col pensiero, con uno sguardo, una carezza, con dei gesti che ci danno forza o con un dolore che prima o poi ci fa atterrare. Conquistare la vetta…di una montagna, di un albero, di una carriera. Più su, sempre più su, al culmine dei pensieri e del cuore di qualcuno. Le rotte che tracciamo sono infinite, persino verso il basso, a volte, quando ci sembra che la vita più non ci sorregga. La direzione è ferma, se proviamo a tendere una mano, o devia di lato se distogliamo lo sguardo. Le scorgiamo nello spazio giallo, rosso, denso di colori inusuali, le nostre piccole e sfreccianti “macchine volanti” attraversare i cieli indefiniti dei nostri sogni, che ancora e per sempre rinnoviamo.

(c)

Tu che sai scorgere

Share on Twitter

a Mark Lanzano
che indaga la natura delle ombre laterali.

“E’ proprio quando mi rendo conto di parlare da solo
che mi ritrovo in compagnia.”

Tu che sai scorgere
Di solitudini rare il tratto vitreo
La trasparenza buia
Delle ombre laterali
Le labili tracce di scorse primavere
Nel fogliame appassito di un altro suolo
Le traiettorie anomale
Di rondini solitarie
Alle ignote latitudini del cuore
Annoda i fili d’argento
Di una insolita tessitura di nomi propri
Oscurati nella filastrocca indecifrabile
Di una infanzia appena rimirata
Di una preghiera inascoltata
Alla fermata ultima dell’abbandono.

(c)

Le donne

Share on Twitter

Sgambettando
Fascinose
Allegre
Vanno per i viali
Le donne
Svolazzano leggiadre
Danzando al ritmico
Ondeggiare delle vesti
Un arcano segreto
Ancestrale l’avvolge
Di lussuria
Di sangue
Dall’odore di terra
Maliziose di sguardi
Tu le guardi passare
Incuranti del tempo
Il potere tremendo
Di una rara bellezza
Svanendo in soffio
D’improvviso riappaiono
Ne insegui la scia.

(c)