Seduto in una stanza

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Seduto in una stanza
Scruto curioso gli occhi-finestra delle case
Che mi fissano immobili
Domande senza alcuna risposta
Scivolano sui vetri punteggiate da virgole di pioggia
Quanto dista un ricordo che ci separa?
Quanto dista un ricordo che ci avvicina?
Nella distanza breve che ci cancella
La terra degli uomini partorisce sempre nuovi confini
Ci scopriamo più soli pur restando vicini
In questa fragile vita che amiamo narrare
In questa unica vita che vorremmo sognare.

(c)

I passi dal mare

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I passi dal mare
Che distano
Un fischio di treno
Rincorso
Un soffio salmastro
Di amori sfumati
Rammentano immobili visi
Baciati/vegliati/segnati
Di lacrime asciutte
Allineo a ritroso i bisbigli
Gli accenti di sguardi
Velati/svelati
Di un avito
Smarrito alfabeto
L’essenza funesta
Di un sogno
Che sempre ritorna
Ostinato
A sognarmi.

(c)