Movin' Pol'Art

25 novembre: Una giornata ... No


  "Questa furia però mi frantuma più di un'accetta, lasciando dentro ferite e, pungenti, solo le scorie."
Lo Studio d'Arte Gentile Polo desidera omaggiare la GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE del 25 Novembre con "Una giornata no", tratta dalla raccolta "Pensieri ... Una strada in salita" dell'artista Gentile Polo. "Una giornata no" di Gentile Polo ci catapulta direttamente in una crisi accecante, dolorosa, devastante e fuori controllo:
"Pensieri schizzati, oramai, in orbite che non mi appartengono, schiacciato da dita opprimenti alle quali non posso resistere"
La mente perde il controllo, i pensieri bombardano e sfuggono come un Big Bang impazzito e solo la gravità di un dolore sordo sembra schiacciare al suolo emotivo l'individuo.
"L'amore più puro stasera non basta"
Ammissione e condanna, inappellabile e distruttiva. Quante coppie hanno affrontato questo momento? Quante ne sono uscite indenni e quante invece distrutte? Secondo i dati ISTAT solo nell'anno 2017 i casi di femminicidio raccontano di uno ogni  tre giorni e, benché in Italia i casi di violenze registrati (e dunque denunciati) siano in leggera diminuzione, passando da 117 del 2014 ai 108 casi nel 2016, è anche vero che negli ultimi dieci anni
le donne uccise in Italia sono state 1.740, di cui 1.251 (il 71,9%) in famiglia [...] Ad accomunare i tanti casi spesso ci sono incomprensioni e tensioni familiari, il desiderio di separarsi, l'affidamento dei figli. (da "Violenza sulle donne, la strage continua"di Redazione ANSA del 23.11.2018)
Ma come è possibile spiegare come delle comuni divergenze o anche la fine di un rapporto, che per molte coppie si scioglie senza il ricorso alla violenza fisica, in una percentuale comunque troppo alta della popolazione la crisi esplode nel sangue? Per i pedagogisti del '900 una risposta possibile va ricercata nella modificazione e frantumazione della famiglia, da allargata tradizionale plurigenerazionale a quella pre e post industriale nucleare, dove i conflitti non vengono più assorbiti a cuscinetto dai parenti coabitanti. Secondo Giuseppe Boncori, gesuita e professore di Pedagogia generale e sociale, parte del fenomeno va ricercato nella "famiglia assente" (Pedagogia e Famiglia, Editrice UniversItalia, Roma 2016) che comporta un inadeguato allenamento emotivo ed empatico verso l'altro da sé. Altro elemento convergente è l'attuale società dei media, globale, standardizzante e naturalmente fonte di stress. Perennemente immersi in un mondo digitale spersonalizzante fin dall'infanzia, annulliamo la personalità per adeguarci a standard di vita, bellezza, successo, relazione costruiti per un mondo glamour e patinato che della vita reale e personale non hanno nulla. Il bombardamento mediatico costante e commerciale è giornaliero e la percezione che esserne esclusi faccia di noi degli emarginati se non dei perdenti è devastante e fonte di stress, che è causa di nervosismo, nevrastenia, disturbi alimentari (anoressia, bulimia...), disturbi del sonno e ipereccitabilità, paura del diverso (bullismo, omofobia, razzismo), paura del "Missing out" (Sindrome di FOMO). Secondo la ricerca National Stress and Wellbeing Survey condotta dall’Australian Psychology Society già nell'adolescenza si riscontra che almeno il 60% dei giovani
soffre di livelli eccessivi di stress e di depressione.  Più della metà degli adolescenti che leggono in continuazione stati, tweet o vedono foto degli amici pensano di non divertirsi abbastanza, credono di perdersi qualcosa della loro vita, di non far nulla di entusiasmante, e di conseguenza si sentono inferiori ai coetanei [...]  Il 72% degli intervistati è consapevole che lo stress ha impatto sulla propria salute fisica, ma anche se è consapevole e arriva a lamentare veri e propri stati di angoscia non ricorre ad alcun aiuto terapeutico. (da "Dipendenza da social network: il 60% dei giovani soffre di livelli eccessivi di stress"di Sofia Nicolosi, LiveUniCT, 28.11.2017)
Pur non pretendendo di voler essere esaustivi né di dare risposte certe, pare comunque evidente che la società mediatica e nevrotica in cui siamo immersi fin da bambini non concilia il benessere emotivo dei singoli, aggravando il confronto con l'altro da sé. Nei rapporti quindi interpersonali famigliari, a vari livelli, il confronto fra due individui diversi passa da costruttivo a conflitto violento diretto, che se a livello verbale non trova un ponte cuscinetto (autoanalisi, famiglia, amici, specialisti...), il risultato è spesso nelle cronache nere. Confidiamo comunque nella Speranza che aiutò Pandora e auguriamo che il 25 Novembre sfumi in futuro in una commemorazione per la fine delle violenze, perché l'Amore è e deve essere più forte di ogni violenza, basta solo un po' di buona volontà ed empatia.
"E piange il mio cuore col tuo, se ancora può essere legittimo, ascoltandoti [...] e provo ad aprire ancor più le pupille a cercare, legando la sorte, ancora una luce."
 (Foto:"Dalla Terra", Gentile Polo, acquerello 2011) (da Una giornata no in "Pensieri... Una strada in salita", Gentile Polo, Aletti Editore (Roma) 2017, p.39.) https://www.amazon.it/Pensieri-strada-salita-Gentile-Polo/dp/8859147441 http://www.alettieditore.it/emersi/2017/Polo.html http://www.goodbook.it/scheda-libro/gentile-polo/pensieri-una-strada-in-salita-9788859147442-1519863.html