COMPRO COMPLEANNI PAGO BENE

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C’era una volta un uomo ricco. Molto ricco. Troppo ricco, direbbero alcuni. Aveva inventato qualcosa tanti anni prima, o rubato un’invenzione a qualcuno. Ma era successo da così tanto tempo che lui stesso non se lo ricordava. […]

Era solo, e aveva bisogno di qualcosa che lo rallegrasse. Non era solo perché era antipatico. Era molto simpatico, e popolare, e in tanti cercavano la sua vicinanza. Ma siccome era sensibile, e sospettoso, pensava che gli altri volessero stargli vicino per i suoi soldi. Quindi preferiva tenerli a distanza.

A dire la verità aveva ragione. Tutti quegli che gli stavano intorno – a eccezione di uno – volevano stargli vicino per i soldi. Non ne avevano abbastanza, o pensavano di non averne abbastanza, e al tempo stesso ritenevano che lui ne avesse troppi. Tutti quegli che gli stavano intorno, a eccezione di uno, pensavano che se il ricco avesse dato loro un po’ di denaro non ne avrebbe risentito, mentre la loro vita sarebbe cambiata radicalmente. Tutti tranne uno. E proprio quell’uno che non era interessato ai soldi del ricco e al futuro che avrebbe potuto garantirgli, si suicidò.

Disteso sul pavimento di marmo bianco del suo salotto il ricco si autocommiserava. Era una piacevole giornata di primavera e il pavimento di marmo fresco gli refrigerava il corpo. Il che, però, non gli impediva di continuare ad autocommiserarsi. “Dev’esserci qualcosa a questo mondo che io voglia e possa rendermi felice”, pensava. […]

Il ricco rimase disteso sul pavimento per quattro giorni finché il suo cellulare squillò. All’altro capo della linea c’era sua madre che lo chiamava per augurargli buon compleanno. […] Il ricco era felice di sentire la sua voce e ancora prima di finire di parlare con lei il campanello della porta suonò e sulla soglia c’era un corriere con un casco da motociclista che gli mise in mano un mazzo di fiori profumati e un biglietto di auguri. La persona che glielo aveva mandato era molto sgradevole ma i fiori erano belli e resero il ricco ancora più felice. Tutta questa gioia gli fece venire un’idea: se il compleanno lo rendeva tanto felice, perché accontentarsi di festeggiarlo una sola volta all’anno?

Decise allora di pubblicare un annuncio a lettere cubitali sul giornale in cui proponeva ai lettori di comprare i loro compleanni. Non il compleanno in sé – quello sarebbe stato impossibile – ma tutti i diritti annessi: regali, biglietti di auguri, feste e così via.

La risposta all’annuncio fu sorprendente. La si sarebbe potuta spiegare con la crisi economica degli ultimi anni, o con il fatto che la gente non dava molta importanza ai compleanni. Fosse come fosse, in meno di una settimana il ricco si ritrovò con un calendario quasi pieno: ogni giorno lo aspettava un compleanno diverso. […]

Fu un periodo meraviglioso che si concluse il 1° marzo. Quel giorno il ricco deteneva i diritti del compleanno di un vedovo burbero e al suo risveglio, la mattina, scoprì di non avere ricevuto nessun biglietto di auguri né telefonate calorose, e si sentì un po’ ingannato. Essendo una persona dalle mille risorse decise però di non arrendersi e di organizzare un altro tipo di attività per riempire la giornata. Diede un’occhiata al calendario e scoprì che quello era il giorno in cui l’unica persona che non aveva voluto nulla da lui si era suicidata, e decise di andare al cimitero. Quando arrivò vide che c’erano molte altre persone che piangevano, posavano fiori rossi sulla tomba, si abbracciavano e dicevano quanto sentivano la mancanza di quell’uomo, la cui morte aveva lasciato un vuoto nelle loro vite. “Tutto questo – pensò il ricco – è molto interessante. I morti non possono godere di tutto l’amore che mostriamo loro, ma io sì. Forse potrei comprare i giorni dedicati alla loro memoria. Non da chi è morto, ovviamente: dai suoi eredi. Potrei sistemare sulle tombe un letto coperto da un vetro scuro che mi permetta di vedere senza essere visto. Mi ci sdraierei e sentirei la gente piangere ed esprimere il suo amore”.

Era un’idea interessante ma il ricco non ebbe il tempo di realizzarla. Il mattino dopo morì. Come molte sue gioie recenti, anche la sua morte era destinata a qualcun’altro. Il suo cadavere fu trovato tra i regali ricevuti per il compleanno di un rivoluzionario fallito. Più tardi si scoprì che tra quelle scatole c’era un pacco dinamitardo inviato da un oscuro regime dittatoriale. Migliaia di persone parteciparono ai funerali del ricco. Tutti desideravano il suo denaro ma, al tempo stesso, gli volevano anche molto bene. Tessero i suoi elogi per ore, intonarono canzoni tristi e misero dei sassolini sulla sua tomba fresca.

Fu una cerimonia commovente, tanto che persino il giovane miliardario cinese che aveva comprato i diritti del funerale dagli eredi dell’uomo ricco e lo seguiva da una cabina di vetro scuro in fondo alla tomba,versò una lacrima.

Un racconto di Etgar Keret, tradotto da Alessandra Shomroni

COMPRO COMPLEANNI PAGO BENEultima modifica: 2019-05-26T09:18:10+02:00da hyponoia

5 pensieri riguardo “COMPRO COMPLEANNI PAGO BENE”

  1. la grotta azzurra è bellissima, come pure le grotte di castellana. E’ quando si scende più nel profondo che la bellezza diventa smarrimento, soprattutto se il pozzo è una spirale come quella degli orologi.

    1. Il racconto ha una sua bellezza, ma nella sua profondità un pò a spirale, mette ansia. Credo che ognuno ci troverà la sua visione: ricchezza, solitudine, felicità o, come me, il tempo. Più che quello perduto, quello sprecato. Credo.
      sono io che sono contorto 🙂

      1. Diciamo che sei stato troppo sottile…a me il racconto è piaciuto molto per originalità e finale a sorpresa; poteva essere una storia banale, con lieto fine del tipo:”Ma un bel giorno il ricco comprò il compleanno di un bambino, in realtà un angelo…e allora capì che…”; vedi che rozzezza narrativa sarebbe stata? e invece, chi se lo aspettava il cinese nella “cabina di vetro scuro in fondo alla tomba”? Unica nota stonata: se anche nei racconti di uno scrittore ebreo il cinese è miliardario, siamo messi male 🙂

  2. Infatti non mi è dispiaciuto (nella sua bellezza) ed è proprio quella sorpresa finale a farlo diventare una spirale. Una storia infinita che proseguirà anche dopo il cinese e questo mi lascia un retrogusto amaro senza intaccarne la bellezza. Con le dovute distanze, anche un amore di swann ha una bellezza infinita e un retrogusto amaro. Marcel è Marcel però, un uomo il cui maggior pregio erano i suoi difetti :))

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