Lil Kim. Luxury Item
David LaChapelle, le cui opere sono esposte ora a Milano, si dice certo del bisogno crescente di spiritualità e bellezza, temi del resto cari alla sua produzione. Della tecnologia, invece, che senza mezzi termini definisce bestia, dice:
“La bestia è la tecnologia piena di cose oscure, spaventose e noi artisti siamo chiamati a mostrare alternative. Organizziamo viaggi su Marte e non ci rendiamo conto che il tesoro è qui, è questa Terra che stiamo trascurando. Essere buoni e compassionevoli l’uno con l’altro e con la natura è l’unico strumento che abbiamo per evolverci“.
È uomo di fede, LaChapelle. Speriamo abbia ragione lui. Perché io tutto questo anelito alla spiritualità e alla bellezza, se non a livello teorico, non lo vedo mica.
Mary Magdalene: Abiding Lamentation
The Holy Family with St. Francis
Our Lady of the Flowers
After the Deluge: Statue
Concordo con la tua osservazione.
Buona giornata…
A prescindere da quel “noi artisti” che un “vero” artista non direbbe mai perché, per andare sul sicuro, direbbe “gli artisti”, l’affermazione di LaChapelle è formata da tre periodi che, a mio avviso, sono ciascuno in contraddizione con l’altro.
La tecnologia è meno bestia di chi l’afferma perché se fosse vero che essa è piena di cose oscure e spaventose, è altrettanto vero che di cose ancor più oscure e spaventose della tecnologia (ignoranza e religione, solo per dirne due).
Il secondo periodo è condivisibile, ma la bestia è l’uomo che usa la tecnologia per andare su Marte e, in termini di priorità, usa il 2% del Pil per spese militari piuttosto che a priorità come la ricerca medica alle quali si provvede, invece, con l’elemosinare SMS o barattare i ciclamini nelle piazze in cambio del “un’offerta a piacere”. Sul terzo periodo meglio lasciar perdere, voglio essere buono e compassionevole.
Pensavo anch’io, proprio in questi giorni, a quanto sia vergognoso per il nostro stato insistere con le raccolte fondi. Dovrebbe essere suo dovere formare i ricercatori ecc…per tacere di tutto ciò che attiene all’istruzione e alla cultura, completamente ignorate, come se la civiltà ellenica o il nostro stesso Rinascimento non fossero mai esistiti.
(marò, rileggendomi, altro che blu, ci vorrebbe un NeroFaberCastell)
Fatta la doverosa premessa, qua servirebbe davvero un nuovo Rinascimento, ma sarebbe tosta perché se all’epoca avevano almeno le basi, qua invece, altro che Rinascimento, serve ripartire sapendo che non c’è niente che si possa salvare.
Una bella tabula rasa e non se ne parli più.
(Tranquillo, si capisce quando ci impastoiamo senza volerlo)