Narrando la sofferenza delle lesbiche androgine

Joelle Taylor - Shambala Festival 2022

Campionessa di poetry slam e vincitrice del T. S. Eliot Award, Joelle Taylor si definisce una butch lesbian, ovvero una lesbica androgina. Ma chi sa andare oltre lo stereotipo, scoprirà una voce nuova che si spende per la sofferenza degli invisibili, senza distinzioni di genere, e per la variegata comunità Lgbtq+. L’obiettivo dichiarato è di creare un futuro più inclusivo, senza dimenticare il mondo dell’editoria, a proposito del quale Taylor si chiede: “Dove sono i critici neri o di altre etnie? Dove sono le giurie non bianche?”

SESTO ROUND
il corpo come casa stregata

nel sonno il mio corpo è una casa stregata ci sono
passi lungo i corridoi di falloppio il corridoio è una
corda tesa sopra sulla bocca mi hanno svegliato
voci indistinte senza corpi silenziose discussioni nella mia
cantina quando fui posseduta da una ragazzina che
mi assomigliava divorava sé stessa in una domenica
pomeriggio mentre i suoi genitori di sotto cablavano
i postumi della sbornia e le canzoni di Natale giravano
come cappi al collo
//
il mio cuore è la campana di una chiesa ma nessuno entra & Dio
è un uomo mani in tasca che guarda.
//
(traduzione di Valentina Millozzi)

Narrando la sofferenza delle lesbiche androgineultima modifica: 2022-10-19T16:13:10+02:00da hyponoia

Un pensiero riguardo “Narrando la sofferenza delle lesbiche androgine”

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