Parlo poco e male. Forse perché pigra e sostanzialmente disinteressata a galleggiare sul chiacchiericcio. Osservare, invece, è la mia specialità. Subisco perfino l’attrazione delle cose inanimate: un muro scrostato o la polvere depositata dal tempo possono fare di me una filosofa. Si direbbe che esageri e si sarebbe nel giusto, a patto però di non sapere che sono i corti circuiti introspettivi a far scaturire visionarietà, poesia, sogno. Ovvio che se mi basta “un’inezia” per rendicontare l’invisibile, quando mi imbatto in qualcosa di manifestamente bello, congelo il flusso di coscienza e vinco facile: fanno tutto gli occhi! Come con queste foto di Ellen von Unwerth, che belle lo sono per davvero pur peccando di lesa maestà nei confronti del politicamente corretto – lampante il rimando allo stereotipo di donna caro all’immaginario boomer. Ma se per una volta ci liberassimo degli amplessi neuronali corretti, vedremmo Heidi, Hilda e Traudel per quello che sono: belle ragazze. Certo, diabolicamente belle. Ma non è mica obbligatorio cercare il diavolo nei dettagli, giusto?
P.S. E il latte che cola dalla bocca?
Ah, quello… be’, ma lo sanno tutti che certi strascichi infantili ci accompagnano fin nella tomba.
Questi sono i tuoi post che più amo. Quelli che hanno fatto dei tuoi blog le mie letture preferite. Quei tuoi post dove parli poco è vero, ma cosa c’è di più bello se non dire tutto, in poco e dirlo così bene? Non sottovalutare che quello che non dici, lo corredi con le foto. Lo chiami poco?
Forse in questo contesto poco non è proprio perché, come osservi, il non detto è tradotto (tradito?) dalle foto. Ma vis-à-vis il mio eloquio è davvero poca cosa. A meno che non ci sia qualcuno che mi ispiri, ma anche in quel caso non sono mai una chiacchierona 🙂
“E il latte che cola dalla bocca?”
Sicura sia latte?
In ogni caso, molto brava Ellen von Unwert, Blue o non Blue, non per nulla si chiama Ellen. La foto che più mi piace è l’ultima. Non so lei, ma io l’avrei intitolata “orgasmo di sole” oppure “il sole dentro”. Comunque fa bene a fottersene del politicamente corretto. Se l’arte è totale libertà d’espressione, non capirei perché questo diritto debba essere un privilegio riconosciuto solo agli artisti. In fondo anche un solo “privilegio” è già democrazia fasulla come quella delle decantate monarchie, infatti ci siamo definiti sapiens piuttosto che ipocriti.
Se l’arte si asservisse al politicamente corretto non sarebbe più arte e sarebbe anche la fine del pensiero libero (pensa alla letteratura: sarebbe la volta buona, in qualità di lettrice, di andare in pensione). Comunque, anche a me piace soprattutto l’ultima foto, ma poco importa…quello che mi preme chiederti è: se non è latte, cos’è? 🙂
Potrebbe essere yoghurt?… no, quel tuo sorriso dopo la domanda non avrebbe senso… 🙂
Comunque mi fa piacere che abbiamo gli stessi gusti… no, non su quello :)) parlavo dell’ultima foto.
Buon pomeriggio
“no, non su quello :))”
se concordassimo anche su questo significherebbe che sei fluido, magari queer?
puoi confessarmelo, sono open minded, che ti credi? 🙂
buon pomeriggio anche a te
eheh, amò non sono fluido manco quando scrivo :))
lo so che sei open minded, anzi ti dona di più ouvert d’esprit
buona sera a te
Non sei pigra… il sole potrebbe mettere in risalto la tua bellezza, ma tu preferisci non guardare ma osservare le cose per quello che sono, nella loro vera entità ch’è così difficile afferrare.