Una tavola ben apparecchiata, intendo dire apparecchiata con cognizione di causa, è comunque un propagarsi dell’inconscio. Quando poi è pensata per due si fa ponte che unisce sentimento ed eros, e questo si sa. Tuttavia, io ci ravvedo qualcos’altro, ed è un qualcosa che, sebbene di difficile descrizione, afferisce all’amore, caparbio nel ripercorrere territori già noti pur di aprirsi ancora al turbamento. Che sfianca e ritempra, e per pochi attimi interrompe l’ineludibile fluire della vita.
Ceni da me?ultima modifica: 2025-02-02T16:09:21+01:00da
Per la prima volta mi hai messo in difficoltà perché, per quanto bellissimo questo post, pur riconoscendo la tua inconfondibile scrittura, mi son chiesto cosa c’entrasse la Zarotti. Ho perfino pensato che hai sempre citato le parole d’altri, stavolta invece, l’avevi solo taggata. Per farla breve, anche se a malincuore, ho dubitato di me e così sono andato a cercarmi chi cazz’è la Zarotti? Così, quando ho letto che si è diplomata all’Accademia di Belle Arti, mi sono ripreso. Tu hai scritto le parole e lei ci ha fatto le immagini.
Imperdonabile dubitare di me stesso.
Buonasera 🙂
ehilà straniero, quoque tu? come hai potuto dubitare della tua mente sempre pronta ad analizzare, indagare, processare senza mai sbagliare un colpo? scherzo dai, capita a tutti, anche ai migliori, qualche défaillance 🙂