Dopo aver conosciuto alcuni gay nello Swaziland, piccolo regno africano dove l’omosessualità è illegale, Kyle Meyer ha realizzato una serie d’arazzi chiamata Interwoven per:
“esplorare le sfide che l’omosessualità deve affrontare in una cultura iper-mascolinizzata come quella dello Swaziland“.
Ma per preservare l’identità delle persone ritratte, Meyer è ricorso a un escamotage singolare, invitandole a indossare un turbante -tradizionalmente usato dalle donne – e considerato un tabù per i maschi.
Poi ha stampato i loro ritratti su grandi tele che ha ricamato, e a questo punto è pressoché impossibile per chiunque risalire ai soggetti in questione.