La passeggiata

Un mattino, preso dal desiderio di fare una passeggiata, mi misi il cappello in testa, lasciai il mio scrittoio o stanza degli spiriti, e discesi in fretta le scale, diretto in strada. Sulle scale mi venne incontro una donna dall’aspetto di spagnola, di peruviana o di creola, che ostentava non so quale pallida e appassita maestà. Per quanto mi riesce di ricordare, appena fui sulla strada soleggiata mi sentii in una disposizione d’animo avventurosa e romantica, che mi rese felice. Il mondo mattutino che mi si stendeva innanzi mi appariva così bello come se lo vedessi per la prima volta. Tutto ciò che scorgevo mi dava una piacevole impressione di affettuosità, di bontà, di gioventù. In breve dimenticai che fino a poco prima, su nella mia stanzetta, ero rimasto ad almanaccare tetramente su un foglio bianco. Mestizia, dolore e tutti i pensieri cupi erano come scomparsi, sebbene continuassi a percepire acutamente, dinanzi e dietro di me, una certa nota grave.

Mi riempiva un’attesa gioiosa di tutto ciò che avrebbe potuto venirmi incontro o presentarmisi. I miei passi erano misurati e tranquilli, e credo di aver mostrato, mentre così camminavo, un contegno abbastanza dignitoso. Mi piace nascondere le mie sensazioni agli occhi del prossimo, senza però farmene un problema angosciante, cosa che riterrei sbagliata”.

Robert Walser, La passeggiata

Lo direi confacente al viver mio tutto questo andare, ivi comprendendo le passeggiate che Walser faceva nella neve, e che potrebbero essere considerate, col senno di poi, una forma risarcitoria per quella condanna senza appello (la diagnosi di schizofrenia), in conseguenza della quale restò chiuso in manicomio fino alla morte, con la libertà, però, di poter uscire per passeggiare. Già impiegato e giornalista, Walser fu soprattutto scrittore e vagabondo, con una qualche forma di dissociazione mentale: ma basta questo per fare di un uomo un pazzo? I suoi scritti lo assolvono.

Robert Walser fu rinvenuto morto nella neve nel Natale del 1956

Contactgestoorde eenzaat Robert Walser ging volledig loos in 'De Rover'

Il nulla mi rapì con tutto ciò che di meraviglioso ha in sé. Non avere alcuna occupazione occupava in sommo grado i miei pensieri, e io bevevo a grandi sorsi il fascino malinconico del vuoto“.