I PINI GLI UCCELLI E I RUDERI DI A.R.T.E.

Mi sono ricordato che un giorno imprecisato di maggio scorso avevo abbandonato ogni vis polemica per accorgermi che in tarda primavera, quando l’aria è limpida e il sole già riscalda con generosità sin dal mattino, ci si poteva affacciare da ogni lato della casa della Ghiacciaia, quartiere che nominandolo fa sempre un certo curioso effetto con chi non conosce Busalla, per sentirsi immersi nel verde dei giardini, l’uno accanto all’altro, il Parco dell’ex Ospedale Frugone, in attesa di diventare promessa di inutile RSA, la selva abbandonata sul declivio della vecchia Camionale e lungo il sentiero, parte finale della via al Santuario della Vittoria.

Allora mi era piaciuto immaginare che tra i tanti rami del pino silvestre del giardino amico vivessero abbastanza felici, come su un appiglio sicuro, uccelli di vario genere, dopo le loro corse frenetiche alla ricerca di bruchi nei prati, avanzi di casa nel piccolo rifugio in legno, appositamente  esposto sul tronco dell’albero di melo, il più vecchio, e, perché no, esausti dopo teneri amori primaverili.

Tra i rami del pino, lo ricordo bene, si nascondeva ogni mattina un merlo, uccello assai simpatico anche nell’incedere a piccoli salti, la cui presenza era resa certa dal suo gorgheggio instancabile, divertente, tutto da interpretare. In realtà un fischio puro, flautato, molto vario dotato di evidenti capacità imitative. Di certo si stava alternando con un altro merlo, poco distante, tanto da far pensare che si trattasse di un richiamo amoroso, il suo, del maschio che vuole mettere su famiglia, alla ricerca di una compagna, naturalmente femmina.

Per capire gli atteggiamenti del merlo, un po rintanato nei labirinti del pino, un po cantante appollaiato sulla punta dell’albero, quasi a volersi far vedere fisicamente, mi era parso di capire che il merlo era guidato anche da una giustificata prudenza per la presenza nell’ambiente della Gazza Ladra e delle Cornacchie delle famiglie dei Corvidi. Uccelli diversamente rapaci. onnivori, pericolosi per i piccoli volatili come i passeri e distruttori di nidi costruiti con fatica.

I movimenti degli uccelli, le loro storie ricostruite con tanta fantasia si presterebbero a sottintendere metafore umane divertenti anche per taluni Sindaci ed amministratori della Valle. Qui interessa chiarire che ci si è ricordati dei famosi ruderi del Parco Frugone di Busalla visti quel giorno nel verde del giardino, tra fiori, piante e canti del merlo, quando arrivati ad Arenzano, aperta la porta del terrazzo, la vista del Parco del castello sede del Comune si arricchì delle fronde di un pino mediterraneo che non riusciva a occultare l’ex Ospedale Maria Teresa, lascito generoso per finalità sanitarie e di assistenza, imbavagliato come un inutile relitto, alla pari di quelli di Busalla, diventato di ARTE in virtù di una decisione illegittima. Anche ad Arenzano non mancano gli uccelli necessari perché le due storie possano considerarsi assolutamente analoghe.

CB

LA VALLESCRIVIA E DON ALDO VITI DA BONOUA

Sono passati esattamente sei mesi dalla presentazione del mio secondo libro <Il falchetto dello Scrivia> nello spazio residuo della biblioteca comunale di Busalla Bertha Von Suttner g.c. e non posso pensare che il pubblico, interessato agli elzeviri raccolti con cura nel volume, abbia dimenticato la presenza di Don Aldo Viti, decano dei Missionari di Don Orione in Costa D’Avorio, allora ancora novantatreenne, seduto accanto all’amico Dott. Angelo Lanzone, al quale era affidata la presentazione.

Presentazione privata, che il cattolicissimo Sindaco Maieron aveva quasi sicuramente considerato alla stregua di un matrimonio civile, o peggio omosessuale, delegando, è possibile, l’Assessore alla Cultura Fabrizio Fazzari, non richiesto, anche per  un  suo ansioso interventismo del tutto fuori luogo nella circostanza, che andrebbe meglio valutato da esperti di pubbliche relazioni e comunicazioni.

Di per sé, la presenza di Padre Aldo alla modesta cerimonia di presentazione del libro, prima di lasciare il Paverano di Genova e di ritornare al Santuario “Notre Dame de la Garde” in Costa D’Avorio, rappresenta già una cesura innegabile tra i contenuti assai vari del volume, i positivi personaggi che compaiono nella trama come benefattori, questi, in vero, si meritevoli e cristiani, dell’Opera della Piccola Divina Provvidenza del Santo Don Orione, nonché lo sforzo di far volare il misterioso Falchetto dalla Vallescrivia sino al Golfo di Guinea per dimostrare, se non bastasse a lor signori , che si può aiutare i popoli dell’Africa, senza tanti discorsi, con il proprio impegno, rispettando le persone qui, in Valle e altrove.

C’è tanto convincimento di questi legami, attraverso tanti soggetti, più o meno noti, della nostra Vallescrivia e Don Aldo Viti, costruttore di opere di pace e di assistenza nell’area di sud-est della Costa D’Avorio, come si è parzialmente messo in evidenza in un post dell’inizio di questo mese di luglio, che si è sentita la necessità di dare notizia dell’ultima e-mail e comunicazione Skype del grande Don Aldo.

“Il campanile va a gonfie vele e Don Aldo spera di farci avere presto qualche fotografia. Terminati i quattro lati e il tetto si sta quasi ultimando l’intonaco. Si lavora sui due siti più impegnativi, quello delle campane e quello dei serbatoi per l’acqua”

Hanno trovato una impresa che dovrà sollevare la campana più grossa, la più pesante sino alla sua sede, alle altre quattro, più piccole, penseranno uomini del posto con corde. Don Aldo Viti, 94 anni, conclude la sua comunicazione dicendo che sta già pensando all’inaugurazione, alla data e agli inviti.

CB

PRIORITA’ DI MARCO BUCCI: ACQUA E RIFIUTI

Nella impegnativa carica di Sindaco di Genova il Dott. Marco Bucci ha sostituito il Prof. Marco Doria il 25 giugno 2017. A prescindere dallo stesso nome, quello dell’evangelista Marco, si tratta di due uomini di cultura che hanno percorso strade di vita e professionali diverse, trovando l’uno difficoltà enormi nell’incarico comunale; predisponendosi, l’altro, a onorare la prestigiosa posizione di primo Sindaco di centro-destra di Genova, dal momento dell’introduzione dell’elezione diretta del primo cittadino.

Si osserva dalla parte più avvertita dei commentatori e degli esperti che la circostanza appena accennata di essere il Sindaco di una Città, tra l’altro Metropolitana, tendenzialmente di sinistra, ancorché oggi accomodante, che convive, per altro, con un area costiera levantina moderata, entroterra a macchia, rappresenta per il nuovo Sindaco metropolitano ragione di attenta ricerca di un equilibrio intelligente.

Certo i problemi veri, quelli difficili da risolvere nella Città e nell’insieme dei Comuni che fanno parte della città-metropolitana sono innumerevoli. Genova 24.it, rubata, si fa per dire, a <Busalla Informa> relaziona sulla prima riunione del consiglio-metropolitano di Genova e chiaramente riferisce l’orientamento di massima del Dott. Bucci ad occuparsi prioritariamente delle ATO, gli organismi che, oltre altro, si occupano, con qualche negatività purtroppo, del “servizio idrico” e della “gestione rifiuti”.

Sembra proprio un invito rivolto ai Sindaci della Vallescrivia, in questo clima festaiolo di band spaziali,  a fare un esame del servizio e della gestione accennati, anche per parlarne assieme, e trovarsi discretamente, non si può pretendere troppo, preparati ad esporre delle lacune idriche, se ci sono, e dei gravi problemi della gestione dei rifiuti, che ci sono. Viene in mente che un precedente post <Vallescrivia> ha attirato l’attenzione, di chi vuol vederlo, soprattutto sullo smaltimento dei rifiuti senza sottovalutare una politica del conferimento che per il momento non riesce a dare frutti accettabili.

Per confermare che questo blog non intende lavorare per il “Re di Spagna” ma, che, con qualche piccola sbavatura polemica, cerca di tornare utile all’Unione dei Comuni. Per quanto concerne l’acqua non sembra del tutto inutile ricordare, quando sarà il momento, che nel territorio della Valle insiste un lago artificiale, certo che lo sanno, quello della Busalletta, che al momento della stipulazione dell’atto amministrativo, negli anni sessanta, il Sindaco onestissimo di Busalla, Domenico Carletto Bottaro, ormai ritornato al Padre, aveva accettato un’offerta di sei milioni di metri cubi d’acqua, credendola gratuita, a titolo di risarcimento per i rischi del paese con una massa d’acqua così consistente sopra la testa.

Il Sindaco-metropolitano ha nominato poi cinque nuovi amministratori nel Consiglio, un suo vice nella persona del Sindaco riconfermato di Pieve Ligure. Questo consiglio, nel quale non c’è traccia della Vallescrivia, a meno che si consideri dei nostri la Sindaco di Mignanego, rimarrà in carica sino al 8 ottobre, giorno in cui si terrà l’elezione di secondo grado generale e anche i Comuni della Valle avranno un rappresentante

CB

TRACCE DI MAJORANA AD ARENZANO

Passeggiando sulla spiaggia dei Bagni Miramare di Arenzano, una mattina piuttosto afosa di questo mese di luglio infausto per il nostro  Paese, non immaginavo di incontrare un giovanissimo studente milanese, accompagnato da alcuni famigliari prossimi, che riteneva di dovermi una qualche riconoscenza per un modestissimo suggerimento da me datogli l’estate precedente, stessa spiaggia stesso mare, come il fa il motivo di una canzone per l’estate di anni addietro.

Il giovane studente ANDREA BOSELLI, una catena di voti superlativi, in tutte le materie del Liceo Scientifico, Istituto “Madre Annunciata Cocchetti” di Milano, nell’estate del 2016 si preparava ad affrontare l’ultimo anno prima dell’esame di maturità e, con elogiabile predisposizione a programmare per tempo le cose da fare, cercava già l’argomento da sviluppare nella tesina da presentare alla Commissione di Esame.

Non che Boselli avesse dei problemi a trovare la materia e l’argomento nel suo armamentario ben fornito, ma, con la sottile curiosità che caratterizza giovani di questa intelligente volontà, aspettava forse l’imbeccata di un anziano ad indirizzarlo su una figura, su uno studioso del quale potesse provare il fascino  anche per le vicende drammatiche  della sua vita.

Il suggerimento ci fu: quello di ETTORE MAJORANA, fisico-matematico siciliano di straordinaria bravura, collaboratore dei Ragazzi di via Panisperna a Roma, gruppo prestigioso guidato dal Prof. Enrico Fermi, Prof. di fisica all’Ateneo di Napoli, scomparso, lasciando un grosso interrogativo sui motivi, nel marzo del 1938.

Chi diede nel 2016 il suggerimento fu sicuramente fortunato perché il BOSELLI ha preso, sicuramente come suo solito, l’argomento, abbastanza complesso, sul serio, costruendo una tesi di tutto riguardo per completezza dei dati storici, di quelli letterari sul Majorana e di quelli fisico-matematici della fisica moderna. Al punto che di fronte alle equazioni esposte che dimostrano come la materia possa nascondere quantità enormi di energia se sollecitata opportunamente devo dichiarare la mia assoluta incompetenza e semmai prendere atto come il Majorana avesse ben capito, come altri d’altronde, l’uso distruttivo che delle reazioni prodotte in laboratorio si potevano fare.

Proprio questa la ragione sostanziale, anche secondo il giovane Boselli, di una crisi di identità dello scienziato Catanese che alla prosecuzione degli studi in campo atomico preferisce sparire. In tal senso anche l’interpretazione di Leonardo Sciascia della quale tiene logicamente conto lo studente milanese, oltre che di un’ampia bibliografia citata nella tesi-opuscolo.

E’ un peccato che non si possa esporre un documento così articolato nel blog <Vallescrivia-libero.it. Esso è comunque disponibile per chi volesse consultarlo presso il titolare del blog medesimo-BALBI CARMELO

IL DEBITO CHE SCHIACCIA A.R.T.E.

Si apprende che la Corte dei Conti ha sollevato, ieri 21 luglio, delle eccezioni di legittimità per alcune spese della Regione Liguria esposte nel Bilancio dell’Ente. In particolare è stata censurata la spesa di 103 milioni di euro della Agenzia delle case popolari, sostenuta nel lontano anno 2011 per acquistare dalla Regione, con un vero artificio, immobili sollevati dal vincolo sanitario sparsi in diversi Comuni della Asl 3 genovese, compresa Busalla ed Arenzano.

La Regione ha sempre sostenuto che tale spesa non poteva riguardarla, ma la Magistratura Contabile conferma, e non poteva giudicare diversamente, che la Regione avrebbe venduto indebitamente gli immobili in questione ad Arte per tappare il buco del suo Bilancio e che pertanto il debito di 103 milioni non può non figurare nei conti della Regione Liguria.

Si è preso lo spunto di una notizia di stampa perché, e lo si scrive con un certo compiacimento, ci si è occupati della decisione assunta dalla ASL 3 genovese di vendere gli immobili sollevati dal vincolo sanitario addirittura il 21/11/2011, con una particolare procedura detta di cartolarizzazione (trasformazione del valore in titoli da distribuire con l’ausilio della FILSE al sistema bancario).

Esaminando le norme contenute nella Legge di Riforma del Sistema Sanitario (L. 833/1978) e la successiva giurisprudenza regionale in materia ci si convinse che la Deliberazione ASL, che tra l’altro ad ARTE assegnava solo compiti di consulenza, estraniava i Comuni dalla alienazione dei beni insistenti sul loro territorio e prima utilizzati da Enti privati o provinciali.

Si stendeva una disamina diligente della procedura inaugurata e si evidenziava l’inosservanza delle norme in uno studio poi consegnato al Sindaco del 2011 e a quello attualmente in carica che non dimostrarono, come al solito, alcuna attenzione. Anzi, il Sindaco Loris Maieron si limitò ad affermare, così alla buona, che i ruderi di via Roma, perché di ruderi ora si tratta, sono proprietà di ARTE, che evidentemente neppure a trattativa privata riesce a venderli.

Va inoltre rilevato che non risulta che della questione si sia parlato ufficialmente in Consiglio Comunale a Busalla, anche per dare informazione degli eventi a Consiglieri che in gran parte non sa che l’operazione era stata approvata in Regione per fare fronte ad un deficit di Bilancio che penalizzava la Sanità di tutta la Regione.

CB

SMALTIMENTO RSU NEL COMPRENSORIO

Quando il problema del conferimento e dello smaltimento dei rifiuti urbani si riduce, e non è poco, nello stigmatizzare il disordine nei cassonetti e la inosservanza degli orari e dei contenuti nella differenziata, compare qualche articolo di giornale, qualche rara e timida esternazione della principale opposizione in Consiglio comunale a Busalla che fa  il punto  della raccolta differenziata nel comune capofila dell’Unione, anche in relazione ai dati di penalizzazione resi recentemente pubblici per tutti gli Enti locali della Vallescrivia.

Da un documento di indirizzo ottenuto dalla <srl Rinnovabili e Ambiente> della quale è parte il nostro concittadino Ingegnere Giancarlo Cicerone, si è avuta conferma che dalla Direttiva europea 2008/98/Ce viene definita una “gerarchia dei rifiuti” che stabilisce un ordine di priorità di ciò che costituisce “la migliore opzione ambientale nella normativa e nella concreta politica dei rifiuti”

Gerarchicamente prima figura, si sa, la prevenzione e la differenziata affidata, oltre che all’organizzazione comunale, all’educazione specifica dei cittadini in materia di separazione dei materiali ed evitando che questi finiscano nei veri rifiuti da trattare. Viene  poi il riciclaggio cioè il trattamento per ottenere prodotti, materiali o sostanze da utilizzare, ma non energia. Segue il recupero diverso dal riciclaggio che consente un guadagno anche di energia con particolari procedure realizzate in impianti  tecnicamente evoluti.

Questi concetti contenuti in una specie di intervista amichevole rilasciatami da Giancarlo Cicerone, assieme ad una circostanziata relazione, hanno costituito l’oggetto di uno scritto mio, comparso il primo giorno utile di giugno su “Inchiostro Fresco on line” e, come se non bastasse, inviato sui propri indirizzi e-mail, ai Sindaci della Valle Scrivia, Valbrevenna e Vobbia,  molti amministratori  comunali di varie politicamente indecifrabili opposizioni, professionisti e cultori della materia.

Prima che si avanzi qualche  repulsa in nome della non consentita ed inutile ingerenza del singolo cittadino nella prassi amministrativa, un Sindaco che riceve una documentata e collaborativa relazione, come quella dell’Ing. Giancarlo Cicerone non deve ignorarla, quasi a disconoscere la esistenza del grave problema e  la possibile utilità dei suggerimenti ragionevoli forniti.

In realtà quella intervista all’Ing. Cicerone seguiva la sollevazione di Isola del Cantone verso il Biodigestore proposto dalla Regione Liguria, quale Ente programmatore in materia di trattamento dei rifiuti.

Dell’impianto non si sente più parlare dopo le tensioni seguite alla decisione regionale e la decisa retromarcia, ma i costi gravosi che il trasporto dei rifiuti in altra regione o addirittura all’Estero è ben vivo e percepibile nelle cartelle di riscossione della Tari. Non risulta che in Consiglio comunale a Busalla o in quello dell’Unione dei Comuni della Valle, dove presiede il Sindaco Loris Maieron, sia venuto in discussione il gravoso problema dello smaltimento, magari con la costituzione di una Commissione interna o con il coinvolgimento di esperti in grado di integrare l’assoluta inadeguatezza degli eletti in Valle.

C’è nell’opinione pubblica busallese il convincimento, in parte condivisibile, che la filosofia dominante in Valle, almeno sulle questioni più spinose, come quelle dello smaltimento rifiuti e della circonvallazione di Busalla e del fondo Valle sia riassumibile: <ferma le cose che muovono e non muovere le cose ferme>.

CB

INCONTRI AD ARENZANO

zio Potrebbe apparire un pretesto se, avendo la titolarità del blog destinato a riferire degli eventi più significativi e curiosi e di proposte più intriganti e credibili in Vallescrivia, me ne uscissi dal solco, così, alla chetichella, senza fornire una qualche spiegazione, per raccontare di incontri, sia pure interessanti e stimolanti ad Arenzano.

Intanto a giustificare la deroga soccorre la circostanza che la mia famiglia, a luglio dell’anno 1985, ha eletto casa delle vacanze estive ad Arenzano, piacevole città del primo ponente genovese, abbastanza vicina sia alla città di Genova, sia a Busalla, paese centrale della Vallescrivia, natio e di residenza.

Come se non bastassero le mie lunghe frequentazioni di Arenzano, nel  secondo libro da me dato alle stampe, frutto delle esperienze dell’ età matura < Il Falchetto dello Scrivia>, presentato nella saletta della biblioteca comunale g.c. dal Sindaco di Busalla, all’inizio di dicembre dell’anno scorso, si rivengono diversi elzeviri  che traggono lo spunto dalla storia recente o dal carattere della comunità di Arenzano.

Prima di individuare la giovanissima persona dell’incontro, si deve segnalare una delle manifestazioni che precedono e preparano la  comunità arenzanese, e non solo questi, alla Festa Patronale dei Santi Nazario e Celso il 28 luglio.

La compagnia teatrale “PILGRIMS WITH MUSIC” metterà in scena, domenica prossima 23 luglio, alle ore 21,15, sul Piazzale della Parrocchia la storia di Madre Teresa di Calcutta, con la regia di Angela Anselmo. Il musical ripercorrerà la vita straordinaria della Santa, dall’infanzia alla sua morte, fornendo alcune chiavi di lettura della sua intensa religiosità e del suo essersi votata  completamente, generosamente agli ultimi, ai negletti. Il Musical offre perciò spunti di riflessione alla Comunità di Arenzano e  ai numerosi turisti in preparazione della Festa Patronale.

Proprio in relazione al contributo dato al Musical, noi, mia moglie ed io, abbiamo avuto l’opportunità di conoscere, ecco finalmente l’incontro, la brillante studentessa di Lettere Moder e all’Università degli Studi Umanistici di Pavia MIRIAM DAMONTE, una bella ragazza, giovanissima, dagli occhi luminosi, molto laboriosa e seriamente impegnata che noi pensiamo possa raggiungere i traguardi che merita.

CB

IL CAMPANILE DEL SANTUARIO

Percorrendo la strada litoranea che dall’areoporto della metropoli di Abidjan porta alla vasta area di sud-est della Costa D’Avorio non ci si allontana mai dalla costa dell’ Oceano Atlantico, in corrispondenza del Golfo di Guinea, tra palmeti e una vegetazione che nel periodo dicembre-gennaio mette a frutto le copiose piogge estive, mostrando tutta la sua vigorosa capacità di crescita.

Ci si incontra con le incerte periferie di Gran Bassam, antica capitale coloniale francese prima della concessione della indipendenza, centro, ora in leggero declino, dell’artigianato locale, città circondata da vaste aree paludose e tuttavia polo turistico, alberghiero, della raffinata ristorazione.

Superato il bivio di Gran Bassam e il ponte che scavalca il lago dove l’acqua dell’Oceano si mischia con quella paludosa la prua della vettura rientra un po verso l’interno tra campi coltivati prevalentemente a manioca ed ananas mentre si delinea una zona collinare.

Avvicinandosi alle basse colline s’intravvede su quella più alta una Statua imponente della Madonna con Bambino, bianchissimi, un simbolo molto eloquente che la fede non ha confini di razza.

La collina nasconde a chi arriva da Gran Bassam la cittadina di Bonoua dove i Missionari della Congregazione della Piccola Divina Opera della Provvidenza di Don Orione hanno realizzato un <Centro handicappati fisici> che nel tempo si è arricchito di moderni strumenti di cura e di recupero funzionale delle persone, prevalentemente giovani, sottoposte ad interventi chirurgici agli arti, di un centro modernamente attrezzato per le patologie degli occhi, qui assai diffuse, di una scuola tecnica con insegnanti africani per diversi mestieri, di una farmacia sostenuta da un gruppo di benefattori fiorentini, di una officina, trapiantata dall’Italia, per la costruzione di protesi su misura, di un grande impianto per la gestione di pneumatici, anch’esso dovuto alla generosità di persone devote al Santo Don Orione e ai suoi Missionari.

Satellite del Centro operativo è stato realizzato, circondato da mura come il principale, un complesso per l’accoglienza dove ospitare dignitosamente i parenti, in genere le nonne o le mamme, dei bambini ricoverati. Due costruzioni più grandi, ad un piano, sono destinate agli ospiti provenienti dal Continente o dall’Estero. Una competente ed esperta Direzione, che si avvale dell’apporto di diversi Padri, completa un quadro che non poteva essere lasciato nel dubbio che tutto procedesse per miracolo e che da una sia pur prudente risposta ai Politici nostrani quando dicono, ma non fanno, <bisogna aiutarli a casa loro>.

Sulla Collina alloggia il Provinciale, il responsabile dell’organizzazione Missionaria di una vasta area africana, oggi, eletto dai Padri sottoposti, Don Basile Aka, nativo di Bonoua, assieme ad altri Padri, tra i quali uno dei decani dell’Ordine, Don Aldo Viti, ritornato a Bonoua da poco più di un mese dopo un soggiorno  al Paverano di Genova.

Molte delle opere che fanno della Collina un luogo speciale sono dovute alla capacità di Don Aldo di immaginare il futuro e di trovare con caparbietà i mezzi occorrenti per realizzare opere che aumentino il prestigio e l’utilità sociale delle stesse. Dopo il grande Santuario, Don Aldo ha incominciato a lamentare che la Chiesa dedicata alla Madonna di Guinea non aveva un campanile. Incaricò del progetto il Dott. Architetto Paolo Granara, studio a Ronco Scrivia, radici a San Bartolomeo di Savignone che, scrupolosamente andò a Bonoua per esaminare il terreno e l’ambiente in cui il campanile doveva inserirsi. Non un Campanile qualunque doveva essere, perché sull’ultimo piano, sopra quello delle 5 o 6 campane, c’è in realtà un capiente contenitore di acqua potabile per i pellegrini e per il rione, se così si può chiamare, di Imperié, il più povero della Città per il quale Don Aldo ha una particolare attenzione da molti anni, destinando razioni di viveri agli indigenti, occupandosi della loro salute, ricevendo in compenso l’intervento di tanti bambini sulla Collina, alle 17,30 di ogni sera, per il Santo Rosario accanto alla Statua della Madonna e il Bambino.

CREDEVANO FOSSE SOLO CULTURA

Il Sindaco e l’Assessore alla Cultura del Comune di Busalla, a seguito di una iniziativa da loro presa per ricordare degnamente il 25° anniversario della straordinaria impresa astronautica del concittadino Franco Egidio Malerba, potrebbero essere in seguito sorpresi da eventi inattesi,  tanto da dover ammettere, pubblicamente, con qualche reticenza, che loro credevano tutto fosse solo per cultura.

L’Assessore alla Cultura del Comune di Busalla, iperattivo di temperamento, nella circostanza specifica forse appena ispirato dal Sindaco, coglieva l’occasione di avere libero in paese l’Ingegnere Franco Egidio Malerba per invitarlo a nome del Sindaco e di tutta l’Amministrazione ad un incontro pubblico nella solita saletta della biblioteca comunale il venerdì 16 giugno scorso, dopo cena.

Unica controindicazione per quella data e per quell’ora era in effetti la contestuale convocazione dell’Assemblea degli iscritti della gloriosa P.A. Croce Verde Busallese per l’approvazione del bilancio consuntivo 2016, per importanti valutazioni da fare insieme e per vitali decisioni da assumere in ordine alla vita e alla funzionalità futura dell’Ente diventato un vero caposaldo della Sanità in Valle.

Conseguenza della contestualità dei due eventi, per altro largamente diffusi con ogni mezzo, è stata la solita scarsa partecipazione  di pubblico ad entrambi e la latitanza degli organi consiliari a quella assai importante per la comunità tenutasi in via Suardi, sede rinnovata della Croce Verde.

Il risultato dell’incontro tra il Sindaco e Franco Malerba è stato quello di mettere in cantiere, per la fine luglio, questo, uno straordinario <Festival dello Spazio di Busalla>, una iniziativa assai complessa, sicuramente interessante per un ambito valligiano, e forse più, con filmati e documentazione Nasa, s’immagina, musiche classiche spaziali, testimonianze sull’epopea dei lanci verso le profondità dello spazio.

Le attività necessarie per un evento che dovrebbe durare almeno 2 o 3 giorni sono iniziate con la regia dell’Assessore alla Cultura quasi subito dopo la serata dell’incontro, quando si è verificato che circoli paesani bene informati hanno divulgato, sia pure con discrezione, che l’Ingegnere Franco Malerba, nel 1997, lasciò sestante e compasso in Europa per candidarsi con Forza Italia di Silvio Berlusconi e diventare Deputato al Parlamento Europeo.

Tale precedente, considerata anche la non proprio verde età di Franco Malerba, non è sicuramente indizio sufficiente per dimostrare che vi possa essere ancora da parte sua e dei vertici di Forza Italia l’idea di sfruttare sapientemente la sua indubbia notorietà nelle prossime cruciali inevitabili elezioni politiche nazionali.

Una pura e semplice eventualità che si è voluta adombrare e che metterebbe il Sindaco e l’Assessore alla Cultura nella condizione di testimoniare alla Cittadinanza che in effetti loro pensavano tutto fosse solo per la Cultura.

CB