Gli scienziati della Carleton University hanno analizzato quali neurotossine sono più dannose e come influenzano il sistema nervoso centrale durante la gravidanza e dopo la nascita di un bambino.
Le emissioni e la combustione di sostanze inquinanti creano varie particelle fini nell’aria. Gli studi che utilizzano modelli animali mostrano che tale esposizione durante la gravidanza e 4-7 giorni dopo la nascita può portare a neurotossicità dello sviluppo, causando compromissione motoria e cognitiva, problemi di memoria e apprendimento spaziale e disturbi neuropsicologici.
Simili effetti neurotossici sono stati osservati dopo l’esposizione ai gas di scarico. È stato anche riscontrato che l’esposizione intrauterina a particelle tossiche durante l’inizio della gravidanza riduce la lunghezza dei telomeri nel sangue del cordone fetale.
I bambini sono più suscettibili alla neurotossicità indotta dagli inquinanti perché assorbono più acqua e aria per unità di corporatura rispetto agli adulti. Oltre alla neuroinfiammazione, l’esposizione agli inquinanti atmosferici provoca infiammazione nei sistemi respiratorio e gastrointestinale.
È stato riscontrato che l’esposizione alle particelle PM 2,5 è associata a varie malattie, tra cui la sindrome dell’intestino irritabile e il cancro. È stato anche osservato che i bambini che vivono nelle aree metropolitane corrono un rischio maggiore di sviluppare il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson a causa dell’eccessiva esposizione a sostanze neurotossiche.
I bambini nelle regioni urbane industrializzate hanno maggiori probabilità di sviluppare disturbi cognitivi e dello spettro autistico. È stato riscontrato che l’esposizione a sostanze neurotossiche influisce in modo significativo sulla memoria e sulle capacità verbali e non verbali degli scolari. Inoltre, l’esposizione in utero agli inquinanti legati al traffico e ad altri neurotossici aumenta il rischio di autismo.
Lo studio ha anche scoperto che i bambini esposti agli inquinanti atmosferici sperimentano l’iperintensità della sostanza bianca prefrontale, una malattia associata a compromissione cognitiva e comportamentale, demenza, ictus e persino morte.