Gli esperti sudcoreani dei Korea Centers for Disease Control and Prevention (KCDC) ritengono che il coronavirus SARS-CoV-2 possa colpire le cellule del sistema immunitario, spegnendole. Ciò gli consente di rimanere nel corpo, causando una nuova malattia.
I medici della Corea del Sud segnalano 141 casi di risultati positivi al test del coronavirus in pazienti che si sono già ripresi. Le possibili spiegazioni includono reinfezione, ricaduta o errore di test.
I ricercatori sono inclini a credere che stiamo parlando di una ricaduta della malattia. Gli esperimenti dimostrano che il virus può attaccare e disabilitare i linfociti T, cellule immunitarie che svolgono un ruolo chiave nel rilevare l’infezione e attivare il sistema immunitario. La versione precedente della SARS nel 2003 non sapeva come farlo.
È anche possibile che le singole particelle virali entrino in uno stato “dormiente”. Allo stesso tempo, alcuni pazienti hanno un sistema immunitario così debole (ad esempio, sullo sfondo di malattie concomitanti) che questo li rende suscettibili al virus “risvegliato”. I virologi paragonano una ricaduta dopo il trattamento a una molla che si raddrizza dopo essere stata rilasciata.
In un modo o nell’altro, la possibilità di ricaduta parla di nuovi potenziali problemi. Finora non sono noti casi di infezione da pazienti riattivati. Tuttavia, questa possibilità non può essere scontata.