Gli scienziati dell’Università di Strathclyde hanno dimostrato che anche l’uso frequente dei social network non porta alla formazione della dipendenza.
Nello studio, a 100 partecipanti con vari gradi di coinvolgimento sui social media è stato chiesto di trovare specifiche app di social media nel modo più rapido e accurato possibile su uno schermo di smartphone appositamente simulato, ignorando altre app.
Questo compito aveva lo scopo di valutare se gli utenti più accaniti dei social network mostreranno il cosiddetto bias dell’attenzione, un sintomo di dipendenza, durante la ricerca di applicazioni. Questo fenomeno è associato all’incapacità della persona dipendente di considerare possibilità alternative quando i suoi pensieri sono occupati dal tema della passione.
Gli scienziati riferiscono di non essere stati in grado di rilevare manifestazioni di distorsione dell’attenzione nemmeno tra gli utenti dei social media che hanno trascorso più tempo su di essi rispetto agli altri partecipanti al progetto. La loro attenzione era occupata tanto dalle applicazioni dei social network quanto, ad esempio, dall’applicazione meteo, ecc. Inoltre, non c’erano segni di dipendenza pronunciata.
I risultati contrastano con i dati degli studi sulle dipendenze come il gioco d’azzardo e l’alcol. Per queste dipendenze, è stato dimostrato il pregiudizio dell’attenzione.
Pertanto, i ricercatori non hanno ricevuto prove che l’uso eccessivo dei social network possa diventare un comportamento di dipendenza.