Caso clinico, Tutankhamon

È molto difficile immaginare l’arco di tempo dell’esistenza di una delle più grandi civiltà dell’antichità: il regno egiziano. I secoli furono sostituiti da secoli, nuovi faraoni vennero a sostituire i loro predecessori. Tutti si consideravano grandi, unici. E la maggior parte di loro è stata dimenticata, i loro nomi sono scomparsi nell’oscurità dei secoli, come se non fossero mai esistiti. Solo una piccola parte della coorte dei governanti d’Egitto è rimasta nella memoria dell’umanità.

Uno di loro è il faraone Tutankhamon, che è stato solo fortunato. Non era né un grande conquistatore, né un re particolarmente saggio, e nemmeno un terribile tiranno. È solo che la sua tomba non è stata saccheggiata ed è stata trovata intatta dagli archeologi.

Naturalmente, i resti dell’antico faraone sono stati esaminati per quanto consentito dai metodi e dalle attrezzature disponibili e per quanto consentito dal governo egiziano. I risultati della ricerca non rientrano ancora in un quadro chiaro e univoco. Gli scienziati hanno ancora più domande che risposte. E le risposte disponibili a volte si contraddicono a vicenda.

L’origine di Tutankhamon

Con questa domanda è quasi tutto chiaro: Tutankhamon era figlio di uno strano ed eccentrico faraone Akhenaton. E, a quanto pare, il suo parente di sangue – una sorella il cui nome rimane poco chiaro. Lo ha stabilito uno studio genetico. La moglie di Akhenaton, la bella Nefertiti, diede alla luce suo marito solo figlie e il trono aveva bisogno di un erede. Forse, se Nefertiti fosse stata sua madre, Tutankhamon avrebbe avuto una salute migliore e avrebbe potuto vivere più a lungo.

Il fatto è che nella famiglia di questo faraone è stata notata una malattia genetica. Molti dei suoi predecessori avevano caratteristiche fisiche simili e morivano sempre prima ad ogni nuova generazione. Le caratteristiche strutturali del corpo sono chiaramente visibili nelle immagini di Akhenaton: un cranio allungato con un’enorme parte occipitale a forma di melone, un viso lungo, braccia lunghe con dita sottili e anche lunghe, più simili a enormi ragni. Piedi giganti sostenevano un corpo disarmonico con spalle strette e per niente mascolini grandi seni e fianchi larghi.

È vero, Akhenaton, a quanto pare, si sentiva abbastanza bene ed è riuscito a lasciare un segno luminoso e ambiguo nella storia dell’Egitto. Ma, avendo preso sua sorella come concubina o moglie, condannò il suo erede alla malattia e alla sofferenza: i difetti ereditari si intensificarono con legami strettamente correlati.

Alcuni scienziati sono sicuri: la cattiva eredità è stata una ragione sufficiente per la morte prematura di Tutankhamon. Ma c’erano altri motivi…

Cosa ha mostrato l’esame della mummia

I resti di Tutankhamon sono stati sottoposti a raggi X e tomografia computerizzata, esame genetico e studi microbiologici. Con l’aiuto della tecnologia moderna, i ricercatori hanno ripristinato l’aspetto e la struttura corporea dell’antico sovrano. Ed ecco i dati ricevuti:

  • Tutankhamon morì giovanissimo: non aveva nemmeno 19 anni. Le sue figlie furono sepolte con lui, morte poco dopo la nascita o mai nate. Apparentemente, la vitalità dei discendenti di Akhenaton fu influenzata da un altro matrimonio strettamente correlato: Tutankhamon era sposato con una sorellastra, la figlia di Akhenaton e Nefertiti.
  • I resti mostravano tracce di una frattura aperta intravitale delle ossa dell’anca. Ci sono suggerimenti che la morte potrebbe essere avvenuta per sepsi a causa di una ferita grave che non è guarita.
  • Vi sono segni di una frattura delle ossa del cranio, che hanno fatto sospettare la morte violenta del giovane faraone.
  • Nel cranio sono state trovate tracce di encefalite malarica. Alcuni scienziati ritengono che sia stata la malaria, combinata con una grave frattura, a portare alla morte. Altri ricercatori sostengono che il giovane soffrisse di malaria in età precoce e che al momento della sua morte fosse immune dalla malattia comune a quei tempi.
  • L’esame dello scheletro e il restauro dell’aspetto del faraone hanno mostrato che il giovane era chiaramente molto malsano. Aveva una spaccatura del palato duro (“palatoschisi”), denti lunghi e brutti che sporgevano in avanti, una gamba sinistra gravemente deformata che gli impediva di muoversi normalmente. Non sorprende che 130 bastoni da passeggio fossero accatastati nella tomba accanto al sarcofago: senza di essi il pover’uomo non poteva camminare. Il suo corpo era, come quello di suo padre, il faraone Akhenaton, molto effeminato – con fianchi larghi, pancia e petto grandi. Questo fisico ha permesso ad alcuni scienziati di ipotizzare che il giovane sovrano soffrisse, oltre alle malattie ereditarie, anche di obesità.

Versioni e presupposti

Khutan Ashrafyan del King’s College di Londra ha avanzato un’interessante teoria che può spiegare alcuni dei misteri delle malattie familiari dei faraoni di questa dinastia.

Il dottor Ashrafyan suggerisce che Akhenaton e i suoi discendenti soffrissero di epilessia del lobo temporale in famiglia. Poiché il danno ai lobi temporali può influire sull’equilibrio ormonale, era l’epilessia che poteva causare la formazione di un corpo effeminato. Tuttavia, gli oppositori di Ashrafian rispondono al dottore in modo abbastanza ragionevole: sfortunatamente, l’epilessia non può essere rilevata geneticamente, quindi tutte le sue conclusioni rimangono non provate.

Un suggerimento interessante è stato avanzato dagli scienziati tedeschi del gruppo di Nokht. I ricercatori ritengono che Tutankhamon soffrisse di anemia falciforme, anch’essa trasmessa geneticamente. Nokht ritiene che la presenza di segni di necrosi del tessuto osseo dei piedi del faraone confermi la sua versione. Questa complicanza spesso accompagna una rara malattia ereditaria.

La versione di Nokht, a sua volta, invalida l’ipotesi che Tutankhamon sia morto di malaria: con l’anemia falciforme, il rischio di contrarre la malaria è estremamente ridotto.

Gli scienziati stanno lavorando e un giorno verrà svelato il segreto della vita e della morte del giovane erede del grande riformatore Akhenaton.

Caso clinico, Tutankhamonultima modifica: 2023-01-01T17:27:03+01:00da eldonis032

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