Le critiche all’abito scelto da
Diletta Leotta per il palco del festival di Sanremo. E le polemiche per l’imitazione che di
Sandra Milo, sempre al festival, ha fatto
Virginia Raffaele. Nel mezzo, l’abito con lo spacco di
Dayane Mello che diede “scandalo” sul red carpet del festival di Venezia, e le foto fatte scattate da
Asia Argento a
Giorgia Meloni, criticandola per il fisico post-gravidanza.
Toni accesi a Domenica Live sul tema “donne contro le donne”, dopo le polemiche degli ultimi giorni, dalle critiche mosse sui social da
Caterina Balivo alla Leotta per l’abito scelto per parlare del caso di foto se. xy rubate che l’ha vista protagonista nei mesi passati fino alle battute della Raffaelle, su amanti, relazioni e trasgressioni della Milo, che hanno provocato le proteste della figlia.
A scaldarsi, sin dai primissimi istanti, sono
Karina Cascella e la Mello, entrambe in studio. La Cascella, infatti, sostiene che la modella ad oggi sia ricordata per quell’abito e non per la sua intelligenza. Affermazione condivisa anche da altri in studio, che la Mello respinge con forza.
A “raffreddare” gli animi pensa
Lory Del Santo che invita la Mello al sorriso: “Ha un corpo che è peccato coprire – dice, parlando della modella”. Poi, rivolgendosi direttamente a lei: “Però sei fai scelte del genere, dovresti avere maggiore ironia”. L’appello cade nel vuoto.
Richiamo all’ordine anche da
Platinette. Nel caso della Leotta, dice, “Non c’entra la questione della minigonna che provoca gli uomini, tirata in ballo da
Maria De Filippi. Il tema è un altro: è che la minigonna magari a un funerale potrebbe non essere adatta”. E se l’abito della Leotta poteva andare bene per il festival, in studio ci si chiede se non fosse il tema ad essere sbagliato per l’occasione.
Sotto i riflettori, anche il caso Milo-Raffaele.
“Io credo che Virginia Raffaele sia una grandissima attrice che potrebbe usare l’ironia come arma e invece non lo fa, la usa nel modo più facile, con commenti da ragazzini, come: Mani grandi, c…. piccoli – dice Sandra Milo – Il fatto che attacchi così fortemente le donne non mi piace. Io le donne le amo”.
“È vero che la parodia deve anche essere feroce, ma io l’ho trovata solo volgare – commenta la figlia della Milo, Azzurra – Non l’ho trovata divertente, non mi ha strappato neanche mezzo sorriso”.
“È vero che io non ho mai nascosto i miei amori – aggiunge la Milo – ma non ne ho mai fatto questione di sesso”.
La Milo torna a raccontare in studio la telefonata ricevuta da Virginia Raffaele, però la Raffaele, raggiunta al telefono, smentisce di averla contattata.
“Lei mi ha detto che mi vede come una perenne bambina tutta rosa – dice la Milo – L’ho trovato così svilente. Come fa una donna a vedere un’altra donna come una bambina tutta rosa? Io credo che Virginia Raffaele sia bravissima ma credo che avrebbe bisogno di essere consigliata o di avere degli autori”.
Il mistero di quella chiamata rimane. E più in generale rimane come mistero il senso del buongusto, dimenticato tra chiacchiere, rimandi e silenzi poco eleganti o, al contrario, a volte, purtroppo mancati.
Per
Filippo Facci il problema è vecchio: se quell’imitazione fosse stata fatta di un uomo e fosse stato detto che “si era sdraiato tutta Cinecittà” sarebbe stato applaudito, una donna invece viene criticata.
O forse chissà – ma l’argomento non viene toccato – imitazioni del genere, oggi, svilirebbero chiunque.