Le stagioni dell’anima evolvono mantenendo un filo conduttore che talvolta scorre così sotterraneo da risultare difficile scorgere anche allo sguardo attento, se direttamente coinvolto. Ho impiegato mesi a capirlo. Abituato che correvi a gettarmi le braccia al collo appena arrivavo, non è stato facile accettare quel tuo disperderti in una miriade di rivoli. Sono seguite battaglie cruente, furenti discussioni, denti digrignati, artigliate, affondi, drammatiche rotture, difficili ricomposizioni. Sguardi a distanza pieni di rancore sospesi tra il dubbioso e l’incredulo. Non è possibile, NO.
La bussola indica lo stesso punto, tuttavia non sempre risulta lineare e agevole il percorso che porta al suo raggiungimento. Impazienza e abitudine spesso condizionano la lettura del singolo momento. Restituiscono una visione distorta dell’azione compiuta nel preciso istante.
Quello che conta, alla fine di ogni viaggio, è il tuo desiderio di tornare a casa.
Per lungo tempo ti ho cercato alla sorgente, oggi ti aspetto alla foce.