America del Sud by Libreria Aiace Roma Montesacro

Perù

Storia del Perù: l’Invasione Spagnola

Gli spagnoli avevano conquistato progressivamente i Caraibi e le regioni occupate dagli Aztechi ( Messico ) e dai Maya ( America centrale ), iniziando quindi l’esplorazione dell’America meridionale. Già nel 1515 a Panama, presso gli spagnoli, non si parlava d’altro di una terra ricca d’oro. Nel 1508 una nave mandata in ricognizione in Brasile era venuta a conoscenza che all’interno del paese viveva un ricco popolo con le armature coperte d’oro. Probabilmente questi portoghesi erano venuti in contatto con la tribù dei Cario ( che occupavano la parte meridionale del Brasile ) e che erano in rapporti commerciali con gli inca. Nel 1526 Sebastiano Caboto ( figlio del famoso navigatore ), avendo sentito parlare delle favolose ricchezze del Pirù ( o Birù come era allora anche chiamato ) cominciò a risalire il Rio della Plata alla ricerca di oro e argento. Ma il suo viaggio fallì miseramente e dopo lunga permanenza nei pressi dell’odierna Santa Fe, fu obbligato a rientrare in Spagna. Tra il 1521 ed il 1525 Alejo García risalì il fiume Paraguay e continuò via terra arrivando fino ai confini est dell’impero inca ( dopo aver assoldato al proprio servizio anche indiani Guaranì ). Fece delle razzie e ritornò con un ricco bottino. Ma il mito del El Dorado doveva spingere altri avventurieri. Nel 1535 Pedro de Mendoza risaliva il Rio della Plata alla ricerca di una terra ricchissima sopportando incredibili disavventure e fallimenti. In realtà cercava una terra già scoperta. Il Perù venne visitato da Pascual de Andagoya nel 1522 e nel 1524 Francisco Pizarro ne raggiunse le coste in navigazione nell’Oceano Pacifico. In una seconda spedizione ( 1526-1528 ) si spinse nuovamente a sud fino a Río Santa e scoprì la prosperità delle popolazioni Inca che abitavano il territorio, riportandone oro, lama e alcuni indigeni. Tornato in Spagna, Pizarro ottenne dal re Carlo I aiuti e la nomina a viceré e governatore delle terre che avesse conquistato, e intraprese nel 1530 una terza spedizione insieme a Diego de Almagro, muovendosi per mare da Panama con tre navi fino alle coste dell’Ecuador. Si spinse quindi via terra fino in Perù, dove giunse nel 1532 dopo aver superato con una faticosa marcia le Ande. Il Perù era allora in preda a una guerra civile tra il figlio prediletto del re Huayna Cápac, Atahualpa ed il fratellastro Huáscar. Atahualpa dopo una battaglia vinta contro il fratellastro si trovava a Cajamarca. Il 15 novembre 1532 Pizarro arrivò a Cajamarca. Il giorno dopo catturò con l’inganno l’ultimo imperatore, Atahualpa, che, nonostante la straordinaria quantità di oggetti d’oro provenienti da tutto l’impero offerti per il riscatto, rimase  prigioniero. Egli venne ucciso nell’agosto del 1533. La capitale inca, Cuzco, venne distrutta nel successivo novembre e le popolazioni indigene vennero massacrate. Il perché Atahualpa permise agli spagnoli di entrare nel suo territorio, senza opporre alcuna resistenza e perché cadde così facilmente è ancora un mistero. Ricordiamo come gli spagnoli fossero 162 e gli inca circa 500 volte di più ( battaglia di Cajamarca ) Tra le ipotesi: – l’impero era in crisi ed era diviso da una guerra civile, scoppiata dopo una terribile epidemia di vaiolo che era giunto in America centrale e sud America con gli spagnoli 30 anni prima. La stessa epidemia aveva praticamente distrutto la corte di Huayna Capac. – gli spagnoli erano dotati di cavalli che gli inca non conoscevano. – gli spagnoli erano dotati di lance, spade e pugnali in acciaio, gli inca avevano solo bastoni, mazze ed asce fatte di pietra. – l’effetto psicologico di solo 12 archibugi degli spagnoli può aver contribuito. – Il fatto che gli spagnoli montassero dei cavalli, illuse gli Inca che fossero Dèi scesi dal cielo, e quindi amici. ( Wikipedia )

 

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America del Sud by Libreria Aiace Roma Montesacroultima modifica: 2021-01-15T12:55:42+01:00da tiberis1