Seconda Guerra Mondiale: La Campagna di Russia

 

Barbarossa Operazione

Fronte orientale: 1941-1945

Il fronte orientale ( indicato nella storiografia russo/sovietica come grande guerra patriottica ) rappresentò il più importante teatro bellico della seconda guerra mondiale, nonché uno scenario fondamentale che decise, negli anni tra il 1941 e il 1945, il conflitto in Europa. Le operazioni condotte su questo fronte videro contrapposte da una parte le forze armate della Germania nazista e dei suoi alleati e dall’altro quelle dell’Armata Rossa dell’Unione Sovietica, sostenuta più avanti nel conflitto da nazioni che abbandonarono la loro alleanza con i tedeschi nonché dalle forze insurrezionali di Polonia e Jugoslavia.

Il fronte si aprì il 22 giugno 1941 con l’invasione dell’Unione Sovietica da parte della Wehrmacht tedesca, che inizialmente travolse le forze armate sovietiche spingendole, dopo aver subito enormi perdite, a battere in ritirata fino alle porte di Mosca. Sotto la direzione del leader sovietico Iosif Stalin tuttavia, l’Unione Sovietica riuscì lentamente a riorganizzare e potenziare le sue forze e l’Armata Rossa, dopo la grande vittoria nella battaglia di Stalingrado terminata il 2 febbraio 1943, sferrò una continua serie di offensive che, pur a costo di forti perdite, riuscirono a indebolire gradualmente l’esercito tedesco e a liberare i territori invasi. Nel 1944-1945 infine le truppe sovietiche avanzarono inarrestabili in Europa orientale e in Germania, concludendo vittoriosamente la guerra entrando a Berlino e Vienna. Al termine del conflitto, l’Unione Sovietica si elevò al rango di superpotenza, sia industriale sia militare, con l’occupazione de facto dell’Europa orientale, dei Paesi Baltici e la spartizione dell’Europa prefigurata alla Conferenza di Jalta nel febbraio 1945.

La locuzione “grande guerra patriottica” è utilizzata in Russia e in alcuni altri stati dell’ex Unione Sovietica per descrivere la resistenza all’invasione nazista. Tale espressione ricorda la “guerra patriottica” combattuta dall’Impero russo contro Napoleone Bonaparte nel 1812 e meglio conosciuta come “campagna di Russia”. [ Wikipedia ]

Kurzenkov: Sotto di noi la terra e il mare

Sotto di noi la terra e il mare: Con una semplicità di scrittura degna dei grandi narratori e con la ricchezza emotiva che solo le autobiografie sanno regalare, il celebre pilota sovietico Sergej G. Kurzenkov ci racconta la sua avventura più grande: quando Hitler e la Germania invadono l’Unione Sovietica e, dalla cabina di un aereo da guerra, affronta, migliaia di chilometri sopra la terra e il mare, gli aerei tedeschi del Terzo Reich. In cielo, in compagnia delle proprie paure e del proprio coraggio, l’autore ci racconta le sue incredibili battaglie, le grandi vittorie, le fragorose sconfitte, in un continuo “ballo ad alta quota” con la morte, pronta a rapirlo per sempre al primo errore. Mentre nel cielo riecheggiano i suoni sordi dei colpi nemici, nella sua testa vibrano senza sosta le parole della marcia dell’aeronautica: “Sempre più in alto, più in alto e più in alto, tendiamo il volo dei nostri uccelli; in ogni elica si cela la sicurezza dei nostri confini”.

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Libreria Aiace Roma in via Ojetti 36 Montesacro – Nomentana – Talenti

La libreria Aiace di via Ugo Ojetti 36, Roma, è un punto speciale per i lettori e le lettrici di Roma. Ci potete trovare saggi, romanzi, riviste, raccolte di poesie a prezzi incredibili, perché la caratteristica comune a tutti questi libri è che sono usati. Nessun imbarazzo, quindi: aprendo a caso una pagina o iniziando a divorare il testo non si ha la sensazione di profanare qualcosa di sacro che andrebbe conservato così com’è, bianco, immacolato e senza orecchie laterali. Qualcuno prima di voi ha già letto quel libro e lo ha già arricchito di quella patina antica che lo rende così prezioso.

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Civiltà precolombiane: Inca

Inca

Gli Inca, talvolta anche indicati come Incas, furono gli artefici di una delle maggiori civiltà precolombiane che si sviluppò nell’altopiano andino, tra il XII e il XVI secolo, giungendo a costituirvi un vasto impero.

Il termine Inca è perlopiù usato come sostantivo, generalmente al plurale ( gli Inca ), ma viene utilizzato anche come aggettivo per qualificare manifestazioni varie di questo popolo ( ad esempio si usano espressioni quali architettura inca, religione inca, scrittura inca ). Il complesso delle attività culturali e formative della collettività in esame viene comunemente indicato come civiltà inca, ma non è raro l’utilizzo del termine gli Inca per riferirsi, in senso lato, alla loro cultura.

Linguaggio segreto degli Inca

Garcilaso Inca de la Vega assicura nella sua opera “Commentarios Reales” che gli Inca parlavano tra di loro una lingua segreta sconosciuta al resto del popolo. Egli attribuisce a questa informazione una certezza, asserendo di averla ricevuta da suoi parenti Inca, di nobile lignaggio, tuttavia rileva che questa lingua era ormai perduta quando egli scriveva.

Bernabé Cobo ritorna sull’argomento nella sua “Historia del Nuevo Mundo” e conferma quanto detto da Garcilaso. Il gesuita sostiene di aver ricevuto informazioni in proposito dal suo informatore indigeno che cita per nome. Si tratta di Alonso Topa Atau, un nipote dell’antico sovrano Huayna Cápac che gli avrebbe permesso l’accesso alle tradizioni più riservate dell’antica stirpe decaduta.

Cobo ha approfondito con il suo interlocutore i particolari della questione e dichiara di aver appreso che gli Inca consideravano questo linguaggio particolare il residuo di quello che parlavano nel luogo natio della loro stirpe. Si tratta della valle di Tampu, la stessa in cui è ubicato il sacro luogo di origine della dinastia, secondo i miti riferiti alla nascita dell’eroe primordiale Manco Cápac. Cobo, conferma che al suo tempo la lingua in questione non era più in uso, ma dice che ne sussistevano alcuni vocaboli anche se non cita nessuna di queste parole.

Un’ulteriore affermazione in proposito ci perviene da un altro osservatore spagnolo ancora più antico, Rodrigo Cantos de Andrada, che nella sua “Relación de la Villa Rica de Oropesa y minas de Guancavelica” del 1586, descrive la medesima attitudine degli Inca a usare tra loro un linguaggio “segreto”, affermando che l’uso di questo idioma era severamente vietato agli altri sudditi.

In mancanza di dati precisi gli studiosi di linguistica hanno elaborato diverse teorie basate sull’interpretazione di alcuni nomi di luoghi o propri di sovrani che sfuggivano a una classificazione tradizionale e che potevano essere riferiti al linguaggio segreto degli Inca. Gli esperti si sono divisi circa la loro attribuzione al quechua o all’aymara ma le loro teorie sono rimaste tali senza raggiungere una certezza assoluta. Recentemente, la scoperta dell’opera completa di Juan de Betanzos ha permesso di recepire un breve cantare attribuito al linguaggio particolare degli Inca.

Tra gli studiosi che si sono cimentati nella sua interpretazione, Ian Szeminski ha optato per una derivazione principalmente aymarà del testo con inclusioni di altre lingue quechua e puquina. Alfredo Torero ha invece escluso il puquina di cui, tra l’altro, è un dotto investigatore. Rodolfo Cerrón-Palomino, invece, nel suo saggio “El cantar de Inca Yupanqui y la lengua secreta de los incas” ha messo in evidenza come la base del linguaggio segreto degli Inca fosse proprio il puquina.

Egli è giunto a questa conclusione, con prove irrefutabili, usando non solo le sue profonde conoscenze linguistiche, ma anche le sue esperienze di studi storici sugli Inca. Dalla sua ricostruzione emerge che gli Inca erano originari di una zona prospiciente al lago Titicaca in cui si parlava il puquina, successivamente scomparso. Abbandonata la regione si sarebbero stanziati nei pressi del Cuzco dove dominava la lingua aymará per poi imporre a tutti i loro sudditi il quechua come lingua imperante sull’altopiano andino. Il loro linguaggio segreto sarebbe stato un arcaico puquina, dimenticato col tempo da tutti e preservato solo all’interno dell’élite.

La sua ricerca proverebbe pertanto che gli Inca sono originari di un’area estranea alla valle del Cuzco, ma collocata comunque sull’altopiano andino, nei pressi del lago Titicaca. [ Wikipedia ]

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Libri & Letture ( Negozio Online: Acquisti )

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LA DONNA GALANTE ED ERUDITA. CORNOLDI CAMINER GIOSEFFA MARSILIO 1983

EUR 15,00

Attilio Bertolucci – Le poesie – Gli elefanti – Garzanti 2001

EUR 12,00

CHABOD – SCRITTI SUL RINASCIMENTO- EINAUDI, 1967

EUR 20,50

Scritti su Machiavelli – F. Chabod – Einaudi 1964

EUR 15,00

C. Gregorat, La Musica come mistero del suono, Convivio

EUR 35,00

L’ARMÈNIEN SANS PEINE, 1999

EUR 25,00

DIZIONARIO ITALIANO-FRIULANO, FURLAN-TALIAN, ED. BIBLIO IMMAGINE

EUR 12,00

MILANO E LUIGI XVI, CUR. L. ARCANGELI, ANGELI, 2002

EUR 20,00

Lettere 1845-1886 Emily Dickinson Einaudi

EUR 12,00

CATECHISMO TRIDENTINO Edizioni Cantagalli, 2003

EUR 13,50

KRILOV, RACCOLTA DI FAVOLE, FUSSI ED., 1957

EUR 25,00

LE ICONE RUSSE XV-XX SEC., IL CIGNO EDIZIONI 2011

EUR 35,00

Renato Mammucari, Velletri e le sue stampe, editrice Vela 1980

EUR 13,00

M. Braude – Kiki Di Montparnasse. Artista, Intellettuale, Musa….

EUR 13,00

L’INVENZIONE DEI SOLDI – A. Marzo Magno, 2013, Garzanti

EUR 28,00

Certi romanzi. Alberto Arbasino EINAUDI 1977

EUR 15,00

Destini femminili ed educandati monastici Viella

EUR 18,00

G. Fragnito, Cinquecento italiano. Religione, cultura e potere, il mulino

EUR 22,00

ALBERTO MANGUEL- UNA STORIA DELLA LETTURA- MONDADORI

EUR 18,50

Senofonte Anabasi Ciropedia Nue Einaudi

EUR 15,50

Cletto Arrighi – DIZIONARIO MILANESE-ITALIANO – Manuali Hoepli 1987

EUR 15,00

Milano nel Seicento – Romano Canosa Mondadori 1993

EUR 17,00

STAR. UNA CINCIALLEGRA DI GENIO – HOWARD LEN – Adelphi

EUR 30,00

ARCHIVIO E CAMERA OSCURA – BENJAMIN WALTER, SCHOLEM GERSHOM – Adelphi

EUR 18,50

LUIGI FICACCI, PIRANESI ACQUEFORTI, TASCHEN 2000

EUR 27,00

I BENANDANTI – GINZBURG CARLO – Adelphi

EUR 20,00

G. Ifrah – STORIA UNIVERSALE DEI NUMERI – Mondadori 1983

EUR 17,00

La formazione dell’Europa linguistica, E. Banfi (cur) La Nuova Italia

EUR 20,00

Cosa rispondere a un razzista….- Rutherford Adam

EUR 11,50

I TAROCCHI. Le origini. La storia…. STUART R. KAPLAN, Mondadori, 1973

EUR 18,00

Storia dell’arte, Dall’Impressionismo alla Transavanguardia, M. Chelli

EUR 12,50

Teoria della relatività – Pauli Wolfgang – Bollati Boringhieri

EUR 13,00

IL GIAPPONE A COLORI – IMAI MESSINA LAURA – Einaudi

EUR 15,00

G.W. Hegel, La scuola, Editori Riuniti, 1993

EUR 35,00

Il Regno Emmanuel Carrère 2015 Adelphi

EUR 14,00

LIMONOV – EMMANUEL CARRERE – ADELPHI 2012

EUR 14,00

N. Elias – E. Dunning Sport e aggressività Il Mulino, 1a Edizione 1989

EUR 30,00

MEDIOEVO GLOBALE – CARDINI FRANCO, MONTESANO MARINA – Piemme

EUR 14,50

BARBARI E PAGANI – CECCONI GIOVANNI ALBERTO – Laterza

EUR 15,00

Opere 1927-1947 – Alberto Moravia Bompiani 1986

EUR 20,00

LEONARDO SCIASCIA OPERE 1956 1971 CLASSICI BOMPIANI 1987

EUR 30,00

Stevenson ROMANZI RACCONTI E SAGGI Mondadori 2006 Meridiani Collezione

EUR 19,50

Flaubert – Opere – 2 voll- I Meridiani Collezione Mondadori 2006

EUR 40,00

A. WANDERLINGH, IL RACCONTO DI ROMA.ED INTRAMOENIA, 2019

EUR 24,00

BISANZIO,SPLENDORE E DECADENZE DI UN IMPERO-J.J.NORWICH – MONDADORI 

EUR 19,00

Dizionario della stampa d’arte Bellini Paolo Vallardi 1995

EUR 30,00

P. Spriano, STORIA DEL PARTITO COMUNISTA ITALIANO. 5 Voll., EINAUDI, 1976

EUR 30,00

Letteratura tedesca by Libreria Aiace Roma

Goethe-a-Taormina

 

La letteratura tedesca raccoglie l’insieme delle opere letterarie scritte in tedesco, per cui vengono incluse la letteratura austriaca, quella della Svizzera tedesca e quella delle altre isole linguistiche tedesche. Si inscrivono nel campo della letteratura anche le opere che non perseguono in maniera diretta un progetto estetico, ma comunque frutto di particolare rigore compositivo, come gli scritti storiografici, delle scienze sociali, di filosofia, di religione, di storia della letteratura, inoltre diari ed epistolari.

Romanticismo ( 1799-1835 circa )

Il romanticismo tedesco in Germania ( Deutsche Romantik ) in letteratura viene suddiviso normalmente in due correnti sviluppatesi in tempi diversi:

Il Primo Romanticismo o Romanticismo di Jena del quale fanno parte i fratelli Wilhelm August von Schlegel (1767-1845) e Friedrich Schlegel (1772-1829), Novalis (1772-1801), Ludwig Tieck (1773-1853) e Friedrich Schleiermacher (1768-1834).
Il Secondo Romanticismo o Romanticismo di Heidelberg del quale fanno parte Clemens Brentano(1778-1842), Bettina Brentano (1785-1859), Achim von Arnim (1781-1831), i fratelli Jacob Ludwig Karl Grimm (1785-1863) e Wilhelm Karl Grimm (1786-1859), Joseph Eichendorff (1788-1857).
Oltre a questi è presente un Gruppo Berlinese del quale fan parte Friedrich de la Motte Fouqué (1777-1843) e Adelbert von Chamisso (1781-1838) e la Scuola Sveva con Ludwig Uhland (1787-1862) e le prime composizioni di Eduard Mörike (1804-1875).

Vengono spesso ascritti al Romanticismo Ernst Theodor Amadeus Hoffmann (1776-1822), Zacharias Werner (1768-1823) e Friedrich Hölderlin (1770-1843) che in realtà non sono di facile catalogazione e sarebbe meglio considerarli come autori autonomi ed eclettici influenzati però dalle ideologie del tempo.

Il primo Romanticismo nacque a Jena per merito dei fratelli Schlegel e di Novalis, che nel 1798 fondarono la rivista letteraria Athenaeum, tramite la quale diffusero le basi culturali, etiche e letterarie del movimento, che entrò in polemica con Goethe e con Schiller. Gli elementi caratterizzanti il primo Romanticismo furono la consapevolezza del limite conseguente all’impossibilità di immergersi nell’atto creativo naturale degli antichi, da cui si formarono l’ironia romantica, il sentimento soggettivo, il desiderio intenso e tormentoso, la poesia come manifestazione del sacro, l’arte come veicolo del tutto, la metafora, la mitologia medioevale, la trascendenza, la religiosità nella natura, l’esaltazione della notte come simbolo della morte, il mistero, il sogno, il rifiuto degli elementi peculiari dell’Illuminismo.

Il secondo Romanticismo si formò a Heidelberg grazie all’iniziativa di Brentano a Arnim e alla pubblicazione della loro antologia di canti popolari tedeschi intitolata Des Knaben Wunderhorn (Il corno magico del fanciullo, 1805-1808). Il secondo Romanticismo si distinse per la grande ammirazione della poesia popolare, delle leggende, delle saghe, delle fiabe, (celebri le Fiabe del focolare (1812), dei Fratelli Grimm, iniziatori della germanistica), della magia, del paranormale, dell’alchimia, del nazionalismo, degli ideali antieconomici, e inoltre approfondì le tematiche della schizofrenia della personalità contemporanea e della crisi dell’identità anticipando le teorie psicanalitiche.

Il Gruppo Berlinese evidenziò grande predilezione per la mitologia e per la favolistica, invece la Scuola Sveva si soffermò malinconicamente sull’età medioevale sottolineando qualche possibile connessione con la realtà contemporanea.

Nel periodo tra il romanticismo tedesco e quello della cosiddetta Giovane Germania si distinse il poeta Heinrich Heine (1797-1856). [ Wikipedia ]

Negozio Online by Libreria Aiace su eBAY: Letteratura & Letteratura Tedesca

 

 

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