Cardiologia Newsletter
Il diuretico Idroclorotiazide può aumentare il rischio di melanoma
I pazienti classificati come grandi utilizzatori di Idroclorotiazide hanno mostrato un rischio più elevato di melanoma. Uno studio, pubblicato nel 2016 sul Journal of American College of Cardiology …
Rischio di malattia cardiaca nei pazienti con malattia infiammatoria intestinale
I pazienti con malattia infiammatoria intestinale presentano un rischio più elevato di infarto miocardico acuto e di insufficienza cardiaca, anche se non hanno una più alta prevalenza dei tradizionali …
Fibrillazione atriale
La soppressione della fibrillazione atriale con l’impiego della Tossina botulinica si mantiene a 3 anni
I pazienti che hanno ricevuto una iniezione di Tossina botulinica nei cuscinetti adiposi epicardici durante il bypass coronarico ( CABG ) hanno presentato una incidenza più bassa di tachiaritmie atria …
Gli antagonisti dell’aldosterone riducono il rischio di mortalità nei pazienti con infarto STEMI
Uno studio ha mostrato che la terapia con antagonisti dell’aldosterone offre un sostanziale beneficio di mortalità nei pazienti con infarto del miocardio con sopraslivellamento del tratto ST ( STEMI ) …
L’inibizione della Neprilisina può ridurre il deterioramento della funzione renale nei pazienti con diabete mellito di tipo 2 e insufficienza cardiaca cronica
L’inibizione della Neprilisina attenua il deterioramento della funzionalità renale in soggetti con diabete mellito di tipo 2 e insufficienza cardiaca cronica quando il sistema renina-angiotensina vien …
AHA: farmaci che possono causare o peggiorare lo scompenso cardiaco
Secondo l’American Heart Association ( AHA ) diversi farmaci comunemente utilizzati e integratori alimentari possono causare o peggiorare lo scompenso…
Aumentato rischio di ricovero ospedaliero per scompenso cardiaco con alcuni farmaci antinfiammatori non-streroidei
L’uso di farmaci antinfiammatori non-steroidei ( FANS ) è stato associato a un aumento del rischio di scompenso cardiaco in…
Il regime antiaggregante e anticoagulante orale diretto efficace nell’infarto STEMI, ma non in altre sindromi coronariche acute
I benefici clinici degli anticoagulanti orali diretti in aggiunta alla terapia antipiastrinica come prevenzione secondaria dopo sindrome coronarica acuta possono…