COVID: IL PENSIERO DI MASSIMO GALLI, ORDINARIO DI MALATTIE INFETTIVE ALL'UNIVERSITÀ STATALE DI MILANO
1) Approccio clinico al COVID con focalizzazione sulla persona anzichè generalizzazione stile sanità pubblica 2) I soggetti che non hanno risposto alla seconda somministrazione difficilmente risponderanno alla terza 3) Gli attuali vaccini sono disegnati contro la proteina spike del virus di Wuhan, che circolava nel 2019, ma non ora 4) La pandemia è un fenomeno mondiale, non se ne esce vaccinando solo i Paesi ricchi. Fauci è troppo ottimista 5) Il vaccino AstraZeneca può ancora essere utile
VIDEO: https://www.la7.it/laria-che-tira/video/terza-dose-linfettivologo-massimo-galli-una-terza-dose-in-maniera-indiscriminata-a-tutti-mi-lascia-01-09-2021-395078 RICHIAMO VACCINALE Il discorso della terza dose va affrontato e per farlo bisogna uscire un po’ dalla foresta e occuparci del singolo albero. I medici devono tornare a fare i medici, in particolare per fragili e anziani. Bisogna accertare la condizione di risposta in atto che è molto variabile da persona a persona. Francamente in un Paese avanzato lo stile da sanità pubblica che interviene in maniera indiscriminata con una terza dose a tutti, mi lascia perplesso per molti versi. C’è invece da capire cosa è successo nelle persone che hanno avuto vaccinazione completa ma che versano in determinate condizioni ovvero una minor capacità di risposta perché in questi casi c’è da domandarsi se la terza dose può avere un’efficacia. Se non rispondi, non rispondi. VACCINO ANTI-COVID Il vaccino anti-COVID, ora in uso, è pur sempre un vaccino impostato sul virus che circolava a Wuhan nel marzo 2020. Il discorso da fare è lavorare e costringere le cause farmaceutiche a fare un vaccino che copra una variante ormai dominante. Con la ricerca siamo riusciti a individuare e dividere già 4-5 modalità differenti di risposta all’infezione e al vaccino. E si è visto che raramente i vaccinati che si infettano, manifestano sintomi del COVID. FAUCI: USCIREMO DALLA PANDEMIA NELLA PRIMAVERA 2022 Alla domanda se l’immunologo americano Anthony Fauci sia stato obiettivo a prevedere un’uscita dalla pandemia per la primavera 2022, il professor Galli scuote la testa: “Ne dubito. Non sono d’accordo, questa volta credo che Fauci sia stato fin troppo ottimista. I Paesi che hanno vaccinato molto vivranno un possibile e importante spartiacque nella primavera 2022 però abbiamo tanti Paesi in cui la vaccinazione non è arrivata ed è un dramma. Non avremo la soluzione del COVID in un solo Paese o solo in quelli ricchi. I vaccini che devono rispettare la catena del freddo non si prestano a facilitare le inoculazioni, attenzione quindi a sparare su altri come AstraZeneca. Lo sapete che è il più utilizzato al mondo?! Più di 160 Paesi contro i 100 di Pfizer”Infettivologia News
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